In fin dei conti, e questa sera a maggior ragione, l’Eintracht si è dimostrato “più forte”. Da qui una considerazione che mette “un po’” in dubbio la teoria della “progressione lungimirante, oculata e.....progressiva” che ci porterà a “tornare grandi”. Siamo proprio sicuri che la strada sia questa? Che non c’e’ alcun ritardo? Perché la realtà del campo dice inesorabilmente che in questi anni non c’e stato alcun passo avanti. Così come eravamo da 4/8 posto ai tempi di Jonathan, continuiamo ad esserlo oggi ai tempi di D’Amnrosio. Così come in Europa, per cifra tecnica, eravamo da “quarantesima squadra”, continuiamo ad esserlo oggi. Nessun.....progresso. Anche perché ogni anno la famosa “base da cui ripartire era molto buona”. Un continuo errore di valutazione reiterato negli anni. Incompetenza? Totale mancanza da ambizione? Un terrificante “combinato disposto”? Perché, effettivamente, mai siamo stati in grado di allestire una rosa che potesse mettere nel mirino il secondo posto. O una semifinale di E.L. A me sembra, piuttosto, che chiunque si sia succeduto nei “piani alti” si sia approfittato dello sconfinato amore di una tifoseria tuttavia troppo “propensa” all’illusione prima e all’accondiscendeza poi. Non dico assolutamente che bisognava essere “capricciosi” e violenti, ma un sano ancorché perentorio dissemso sarebbe stato (e sarebbe ) utile. Dello scempio annunciato di questa sera nemmeno è il caso di disquisire. Sta di fatto che i motivi di preoccupazione per il futuro superano parecchio quelli “di ottimismo”.
Che tristezza.