Dino Bigo
Vice capitano
A proposito di quanto raccontano le persone c'è stato nei giorni scorsi un interessante intervento di Barbero che invita a lasciar perdere le esperienze personali per rivolgersi alla storia, discorso inserito nel contesto in cui parlava del suo mai nascosto riconoscersi in idee di sinistra e antifasciste nonostante i partigiani gli avessero fucilato un nonno fascista.
Il nord era senza dubbio più "militante" del sud e al nord erano particolarmente attive le varie sezioni del CLN che ricordiamoci, in alcuni contesti nel 1946 ancora di fatto avevano il reale potere amministrativo sul territorio a scapito delle istituzioni di Roma. Questa è stata una delle spiegazioni storiche del successo della Repubblica al nord, mi chiedevo semplicemente se gli anni precedenti di propaganda antisabauda fatta dai fascisti dell'ultima ora potesse aver in qualche modo influito.
Per quanto riguarda le condizioni della resa non lo so, in fondo agli americani forse poco cambiava, la loro garanzia era la Dc, che poi al Quirinale ci andasse un Re o un Presidente forse non era la prima delle loro preoccupazioni. I britannici forse tifavano più per la monarchia, vuoi perché tra monarchici ci si intende, vuoi perché da Buckingham Palace un po' di interesse a riprendere i rapporti tutto sommato cordiali che avevano avuto per secoli con i Savoia lo avevano. Gli alleati sicuramente non mettevano però la salvaguardia di Casa Savoia in cima alle loro priorità altrimenti possiamo stare tranquilli che qualche settimana avremmo assistito allo sfarzoso funerale di stato di Vittorio Emanuele IV seppellito al Pantheon insieme ai suoi illustri antenati
Non credo servisse essere particolarmente "militanti", comunisti, socialisti repubblicani difficilmente potevano essere monarchici aldilà del giudizio specifico sui Savoia. Se aggiungiamo che anche nella DC prevaleva l'orientamento repubblicano non è difficile comprendere come si arrivò al risultato.