Il FFP è un abominio che mette in discussione la libera concorrenza, ovvero nega la possibilità, alla proprietà, di immettere denaro e di fare investimenti per far crescere un'azienda del gruppo. Tuttavia, credo che l'UEFA, in quanto ente che gestisce manifestazioni sportive finanziate con denaro proveniente da sponsorizzazioni, credo possa permettersi di scegliere di far partecipare alle manifestazioni chi si presenta con le carte in regola, secondo i suoi regolamenti. Cioè in pratica ti dice "tu sei libero di fare quello che vuoi, puoi spendere quello che vuoi, se la tua Federazione te lo consente, ma quando vuoi giocare le coppe se non hai i bilanci in ordine non lo puoi fare"Io ho sempre sostenuto che il SA non fosse una scusa per non spendere, ma il rispetto di un preciso impegno che la società, nella persona del precedente proprietario, aveva assunto.
Ma ora vorrei andare un po' più in là.
Credo che questa riaffermazione da parte dell'Uefa dei principi che regolano il FFP sia una prova di forza che, andandosi a scontrare con i poteri forti del calcio europeo, porterà a uno scontro legale e giuridico che metterà in discussione le regole stesse del FFP portando ad una sua cancellazione.
E, sinceramente, sarei veramente contento se questo accadesse perchè il FFP è un obbrobrio giuridico/finanziario senza precedenti che contrasta con i principi del diritto civile di tutti i paesi sviluppati.
Da un lato, e come l'UEFA vorrebbe fare intendere, è uno strumento per garantire il futuro delle società, mettendole al riparo dallo sceicco o dal magnate di turno che, una volta devastati i bilanci per godersi il giocattolo, quando si stufa, le lascia al loro destino e con il rischio di portare i libri in tribunale. Dall'altro, come sostengono i maliziosi, è uno strumento per consentire ai club tradizionali di mantenere il loro predominio.