Antonio Conte

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Per me qualcosa si è rotto con la società, credo in modo definitivo. Non vuol dire che verrà esonerato quest'anno ma probabilmente se rimarrà la prossima sarà l'ultima stagione con noi. I giornali parlavano di un gelo con Marotta, non si sarebbero neanche parlati ieri ad Appiano.
Del resto lui ha fatto due sortite violente, prima parlando dei calendari e poi parlando del carro dove la società non poteva salire, ed è andato a sindacare gli spostamenti del Presidente.

Marotta lo ha proprio evitato, non sarebbe venuto niente di buono da un loro confronto in questo momento pre Getafe, inutile parlarsi quando si è incazzati come bestie.
Per il prossimo anno la vedo dura, Ausilio e Marotta come fanno a lavorare tutti i giorni con uno che ha chiesto la testa del primo e pugnalato alle spalle il secondo per scavalcarlo nelle decisioni di mercato e nei rapporti col presidente?
Fare una stagione in un clima del genere è impensabile, per di più con uno capace di sbroccare e piantarti in asso da un momento all'altro e che se la prende anche con Zhang perché a suo dire è assente e non capisce.
 
"La multa rappresenterebbe il minimo sindacale rispetto a quello che è accaduto ma, nel caso di specie, vi sono anche i margini per procedere al licenziamento in tronco per giusta causa, con addebito delle responsabilità al tecnico di Lecce". Sono durissime le parole dell'avvocato Mattia Grassani che, intervistato dall'Italpress, mette in chiaro la pesante situazione che c'è attualmente tra l'Inter e Antonio Conte "Si tratta di una situazione senza precedenti, almeno a livelli così alti. Siamo in presenza di critiche durissime e trasversali che scuotono nel profondo e colpiscono al cuore la società neroazzurra", aggiunge Grassani entrando nel merito poi della situazione.


"A prescindere dal merito delle stesse parole, ovvero a prescindere dal fatto che sia tutto vero o tutto falso, a mio avviso sussistono i presupposti affinché la proprietà si tuteli sotto il profilo legale - chiarisce Grassani che è un esperto di diritto sportivo - trattandosi di affermazioni rese pubblicamente, reiteratamente, che sconfinano in ambiti che non sono nemmeno di competenza dell'allenatore".
"La multa rappresenterebbe il minimo sindacale, vi sono anche i margini per procedere al licenziamento in tronco", dice Grassani facendo il punto anche su alcuni casi recenti che appaiono simili: "Il più recente è stato quello di Petkovic da parte della Lazio. Poi Delio Rossi con la Fiorentina e Davide Ballardini con il Cagliari, casi tutti definiti dal Giudice del Lavoro in sede di impugnazione".
"Il grave inadempimento del lavoratore - osserva Grassani - porta alla risoluzione unilaterale del rapporto e anche, ove dimostrato, al risarcimento del danno a favore del Club. Peraltro il sistema normativo attuale, nel quale non sono più in vigore gli accordi collettivi di categoria, riconosce al datore di lavoro il potere disciplinare diretto, il che significa che la società può licenziare l'allenatore senza passare dal Collegio Arbitrale".
 
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