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Visto ieri sera. Felice dopo il 6-1 dell'Inter, sono uscito dalla sala parecchio deluso......... davvero una botta enorme, non me lo aspettavo. Se voi lo avete visto, magari ne parlo più dettagliatamente
Io non ho avuto tempo di andare a vederlo e credo che per come si prospetta la prossima settimana non ce la farò nemmeno per allora, ma ho letto i libri (quelli del padre) quindi per me puoi parlare liberamente, anzi son curioso di sapere cosa ne pensi, magari metti tutto sotto spoiler per gli altri.
 

Phil Brooks

Titolare
Visto ieri sera. Felice dopo il 6-1 dell'Inter, sono uscito dalla sala parecchio deluso......... davvero una botta enorme, non me lo aspettavo. Se voi lo avete visto, magari ne parlo più dettagliatamente
Io l'ho visto il 17, quasi subito

Diciamo che, da totale neofita dell'universo narrato, non è che avessi pretese eccessive.

Personalmente sono uscito dalla sala mediamente soddisfatto
Sono molto curioso di sapere i tuoi giudizi sull'opera

In generale comunque anche io sono critico su alcuni punti
 
Io non ho avuto tempo di andare a vederlo e credo che per come si prospetta la prossima settimana non ce la farò nemmeno per allora, ma ho letto i libri (quelli del padre) quindi per me puoi parlare liberamente, anzi son curioso di sapere cosa ne pensi, magari metti tutto sotto spoiler per gli altri.
Ma ti ha deluso, le aspettative erano alte quindi ci può stare o lo reputi proprio brutto ?
Recensisci, dai.
Io l'ho visto il 17, quasi subito

Diciamo che, da totale neofita dell'universo narrato, non è che avessi pretese eccessive.

Personalmente sono uscito dalla sala mediamente soddisfatto
Sono molto curioso di sapere i tuoi giudizi sull'opera

In generale comunque anche io sono critico su alcuni punti

Sin dai primi 15-20 minuti, ho avuto l'impressione che questo Dune avesse quasi tutti i difetti del Dune di David Lynch (che ho detestato): criptico, oscuro, incomprensibile per chi, come il sottoscritto, non fosse avvezzo al romanzo. Gli snodi narrativi sono ardui da comprendere, i nomi tecnici di casate, armi, parentele etc. sono tantissimi e non è quasi mai facile riuscire ad orientarsi in 2h35min di durata. Il tono è estremamente serio sin dall'inizio e non viene mai (dico: mai) stemperato. Certamente non rimpiango i ridicoli momenti di grottesca comicità del Marvel Cinematic Universe che mi facevano solo incazzare, ma Peter Jackson aveva dimostrato 20 anni fa come si potesse allentare la tensione in maniera brillante. E, comunque, esistono decine e decine di noir, thriller e drammi di altissimo livello in cui si riesca a 'dare respiro' allo spettatore con classe ed eleganza.

A proposito di Marvel Cinematic Universe, una delle critiche che avevo sempre rivolto a quell'immaginario era proprio basata sul fatto che, per comprendere 1 film, fosse necessario vederne almeno altri 5-6. Per non parlare di quanto la conoscenza dei fumetti di partenza consentisse un'immediata e semplice comprensione di dettagli, sottotesti e microtrame apparentemente lasciate in sospeso. Ecco, il Cinema non funziona così: quando io vado al botteghino e chiedo un biglietto, mi danno un biglietto di ingresso e basta. Non mi forniscono il materiale di partenza, che si tratti di fumetti o romanzi o altri film del passato. Io entro in sala solo col biglietto e il regista deve darmi la possibilità di immergermi in una realtà, in un universo, in un mondo condiviso, senza pretendere da me nulla come background culturale se non una costante attenzione. Se, per comprendere un prodotto cinematografico, devo conoscere il soggetto originale per come sia stato sviluppato in altri mezzi artistici, mi dispiace ma il film ha più di un problema. Non esiste che io non sia in grado di apprezzare Apocalypse Now senza aver letto Cuore di Tenebra; non esiste che io non sia in grado di apprezzare Profumo di Donna (sia originale sia remake americano) senza aver letto Il buio e il miele; non esiste che io non sia in grado di apprezzare Il Padrino senza aver letto il libro omonimo di Mario Puzo; non esiste che io non sia in grado di apprezzare Bohemian Rapsody (film comunque pessimo) senza conoscere nulla dei Queen; non esiste che io non sia in grado di apprezzare The Irishman senza aver il libro I Heard You Paint Houses di Charles Brandt. Allo stesso modo, se guardo Il Padrino parte III senza aver visto i primi due, non coglierò il 100% ma me lo godrò tutto al 95%. Se guardo Indiana Jones e L'Ultima Crociata senza aver visto i primi due, non coglierò il 100% ma me lo godrò tutto al 95%. Se guardo La moglie di Frankestein senza aver visto Frankenstein, non coglierò il 100% ma me lo godrò tutto al 95%. Se guardo Baci rubati senza aver visto I 400 colpi, non coglierò il 100% ma me lo godrò tutto al 95%. I mezzi artistici sono diversi, hanno grammatiche differenti e il regista, unitamente agli sceneggiatori, deve saper plasmare la materia originale al differenze mezzo espressivo, permettendo a tutti (ribadisco: tutti), sia allo spettatore 'colto' (nel senso che conosce la materia originale) sia allo spettatore 'ignorante' (nel senso che ignora la materia originale), di comprendere l'opera quantomeno ad un livello base.

Da un punto di vista tecnico, il film è ineccepibile senza alcun dubbio: Villeneuve regala l'ennesima lectio magistralis di regia della sua carriera, la fotografia è sublime, Hans Zimmer firma l'ennesima composizione stratosferica, tutti gli attori recitano divinamente (con note di merito per Chamalet che pure non mi ha mai affascinato e per Oscar Isaac), la scenografia è perfetta e gli effetti speciali sono usati con una finezza tale che quasi ci si dimentica di trovarsi in un film fantascientifico. Insomma, i 160 milioni di dollari di budget sono stati sapientemente affidati a professionalità eccelse che hanno saputo usarli (cosa non banale, visti i budget affini ma dai risultati spesso modesti che hanno caratterizzato massima parte dell'MCU) in maniera artisticamente efficace.

Ciò malgrado, il film secondo me fallisce lì dove anche Lynch (e De Laurentiis) finì per cadere: non riuscire a rendere una materia complessa e stratificata (una delle vette assolute della letteratura del XX secolo) avvicinabile, comprensibile e alla portata di chi non la conoscesse nella sua espressione originale letteraria. Un difetto di tale portata rende un progetto di questo tipo indigesto a chi, come il sottoscritto, non sia riuscito, forse anche per miei limiti intrinseci, a raccapezzarsi su cosa, dove, quando e perché accadesse. Ho finito per lasciarmi trasportare dal comparto tecnico assolutamente eccezionale.

Insomma, sono deluso, perché stimo tantissimo Villeneuve (Enemy è un capolavoro di cui nessuno parla, Arrival e Sicario sono sottovalutatissimi, Prisoners e Blade Runner 2049 sono stupendi), quindi le mie aspettative erano alle stelle, anche perché i film di massa realizzati da Veri Registi (Spielberg, Nolan, Tarantino, Scorsese, Burton, Allen, Eastwood etc.) sono il mio pane quotidiano, molto di più, per esempio, degli altrettanto da me apprezzati registi "d'essai" (i Larraìn, i Wong Kar-Wai, i Caligari etc.) che solo la ristretta cerchia dei veri cinefili conosce.

È vero che, per alcuni critici (uno su tutti: il grandissimo Enrico Ghezzi), il Dune di Lynch fosse un autentico gioiellino. E anche per molti spettatori comuni lo è sempre stato e ancora oggi lo è. Sicuramente, è rimasto come cult movie, vuoi per i famosi travagli produttivi vuoi per il gigantismo di Lynch. Quindi, è molto probabile che, se abbiate amato il film originale del 1984, allora possiate ritenere un capolavoro questo nuovo adattamento del romanzo di Herbert. Ed è praticamente sicuro che, se conosciate la materia originale, possiate amare quest'ultimo parto di Villeneuve, attendendo con spasmodica attesa
la parte II

Ecco. Altro tema spinoso. Vogliamo parlare del modo indecoroso con cui la Warner abbia venduto il film? A Venezia, dove è stato presentato fuori concorso, era presente all'inizio la dicitura "Dune - parte I". Questa dicitura nella versione italiana è stata rimossa. Pare che sia rimasta nella versione originale statunitense. Insomma, la promozione di quello che è (o dovrebbe essere) a tutti gli effetti un kolossal d'autore è importantissima, come si fa ad essere così dilettanti? Cosa abbiamo visto? Una mega introduzione di 2h35min alla parte II? Un film autoconclusivo? Con quali strumenti devo analizzarlo? Saper promuovere un'opera d'arte è arte stessa, non si può improvvisare in questa maniera. Come faccio ad analizzare un film così? Devo sospendere il giudizio?

Insomma, io ci ho visto, da parte di Villeneuve, un tentativo di rendere il suo Dune una sorta di compromesso tra Il Signore degli Anelli di Peter Jackson e lo Star Wars di George Lucas. Compromesso in parte riuscito per la maestosità inattaccabile del comparto tecnico e in parte fallito per la fredda caratterizzazione dei personaggi (ma anche qui: come si fa a giudicare oggi se effettivamente ci sarà una parte II?), per l'eccessiva serietà del racconto e, soprattutto, per l'oscurità e la cripticità della narrazione che io, da ignorante assoluto dell'universo herbertiano, ho fatto davvero fatica a seguire. Se Villeneuve voleva fare, con Dune, il suo La Compagnia dell'Anello (perfettamente godibile, autoconclusivo e perfettamente caratterizzato anche se i due seguiti non fossero mai stati realizzati; esattamente come per il primo Padrino, esattamente come per il primo Indiana Jones, esattamente come per il primo Star Wars del 1977, esattamente come per tutti gli 007, esattamente come per il primo Jurassic Park, etc.), per me ci è riuscito a metà, la metà strettamente tecnica, cosa, per carità, niente affatto scontata e degna di ogni lode ma non sufficiente, per me, a salvare il film

Ad ogni modo, la critica lo ha accolto con pareri estremamente discordanti. E' un film destinato a
dividere. Vi lascio qui sotto tre link significativi e spoilerosi:




Comunque, appena uscirà il BluRay 4K, lo acquisterò, sperando di cambiare idea. Certi film meritano comunque una seconda, una terza, una quarta visione.
 
Sin dai primi 15-20 minuti, ho avuto l'impressione che questo Dune avesse quasi tutti i difetti del Dune di David Lynch (che ho detestato): criptico, oscuro, incomprensibile per chi, come il sottoscritto, non fosse avvezzo al romanzo. Gli snodi narrativi sono ardui da comprendere, i nomi tecnici di casate, armi, parentele etc. sono tantissimi e non è quasi mai facile riuscire ad orientarsi in 2h35min di durata. Il tono è estremamente serio sin dall'inizio e non viene mai (dico: mai) stemperato. Certamente non rimpiango i ridicoli momenti di grottesca comicità del Marvel Cinematic Universe che mi facevano solo incazzare, ma Peter Jackson aveva dimostrato 20 anni fa come si potesse allentare la tensione in maniera brillante. E, comunque, esistono decine e decine di noir, thriller e drammi di altissimo livello in cui si riesca a 'dare respiro' allo spettatore con classe ed eleganza.

A proposito di Marvel Cinematic Universe, una delle critiche che avevo sempre rivolto a quell'immaginario era proprio basata sul fatto che, per comprendere 1 film, fosse necessario vederne almeno altri 5-6. Per non parlare di quanto la conoscenza dei fumetti di partenza consentisse un'immediata e semplice comprensione di dettagli, sottotesti e microtrame apparentemente lasciate in sospeso. Ecco, il Cinema non funziona così: quando io vado al botteghino e chiedo un biglietto, mi danno un biglietto di ingresso e basta. Non mi forniscono il materiale di partenza, che si tratti di fumetti o romanzi o altri film del passato. Io entro in sala solo col biglietto e il regista deve darmi la possibilità di immergermi in una realtà, in un universo, in un mondo condiviso, senza pretendere da me nulla come background culturale se non una costante attenzione. Se, per comprendere un prodotto cinematografico, devo conoscere il soggetto originale per come sia stato sviluppato in altri mezzi artistici, mi dispiace ma il film ha più di un problema. Non esiste che io non sia in grado di apprezzare Apocalypse Now senza aver letto Cuore di Tenebra; non esiste che io non sia in grado di apprezzare Profumo di Donna (sia originale sia remake americano) senza aver letto Il buio e il miele; non esiste che io non sia in grado di apprezzare Il Padrino senza aver letto il libro omonimo di Mario Puzo; non esiste che io non sia in grado di apprezzare Bohemian Rapsody (film comunque pessimo) senza conoscere nulla dei Queen; non esiste che io non sia in grado di apprezzare The Irishman senza aver il libro I Heard You Paint Houses di Charles Brandt. Allo stesso modo, se guardo Il Padrino parte III senza aver visto i primi due, non coglierò il 100% ma me lo godrò tutto al 95%. Se guardo Indiana Jones e L'Ultima Crociata senza aver visto i primi due, non coglierò il 100% ma me lo godrò tutto al 95%. Se guardo La moglie di Frankestein senza aver visto Frankenstein, non coglierò il 100% ma me lo godrò tutto al 95%. Se guardo Baci rubati senza aver visto I 400 colpi, non coglierò il 100% ma me lo godrò tutto al 95%. I mezzi artistici sono diversi, hanno grammatiche differenti e il regista, unitamente agli sceneggiatori, deve saper plasmare la materia originale al differenze mezzo espressivo, permettendo a tutti (ribadisco: tutti), sia allo spettatore 'colto' (nel senso che conosce la materia originale) sia allo spettatore 'ignorante' (nel senso che ignora la materia originale), di comprendere l'opera quantomeno ad un livello base.

Da un punto di vista tecnico, il film è ineccepibile senza alcun dubbio: Villeneuve regala l'ennesima lectio magistralis di regia della sua carriera, la fotografia è sublime, Hans Zimmer firma l'ennesima composizione stratosferica, tutti gli attori recitano divinamente (con note di merito per Chamalet che pure non mi ha mai affascinato e per Oscar Isaac), la scenografia è perfetta e gli effetti speciali sono usati con una finezza tale che quasi ci si dimentica di trovarsi in un film fantascientifico. Insomma, i 160 milioni di dollari di budget sono stati sapientemente affidati a professionalità eccelse che hanno saputo usarli (cosa non banale, visti i budget affini ma dai risultati spesso modesti che hanno caratterizzato massima parte dell'MCU) in maniera artisticamente efficace.

Ciò malgrado, il film secondo me fallisce lì dove anche Lynch (e De Laurentiis) finì per cadere: non riuscire a rendere una materia complessa e stratificata (una delle vette assolute della letteratura del XX secolo) avvicinabile, comprensibile e alla portata di chi non la conoscesse nella sua espressione originale letteraria. Un difetto di tale portata rende un progetto di questo tipo indigesto a chi, come il sottoscritto, non sia riuscito, forse anche per miei limiti intrinseci, a raccapezzarsi su cosa, dove, quando e perché accadesse. Ho finito per lasciarmi trasportare dal comparto tecnico assolutamente eccezionale.

Insomma, sono deluso, perché stimo tantissimo Villeneuve (Enemy è un capolavoro di cui nessuno parla, Arrival e Sicario sono sottovalutatissimi, Prisoners e Blade Runner 2049 sono stupendi), quindi le mie aspettative erano alle stelle, anche perché i film di massa realizzati da Veri Registi (Spielberg, Nolan, Tarantino, Scorsese, Burton, Allen, Eastwood etc.) sono il mio pane quotidiano, molto di più, per esempio, degli altrettanto da me apprezzati registi "d'essai" (i Larraìn, i Wong Kar-Wai, i Caligari etc.) che solo la ristretta cerchia dei veri cinefili conosce.

È vero che, per alcuni critici (uno su tutti: il grandissimo Enrico Ghezzi), il Dune di Lynch fosse un autentico gioiellino. E anche per molti spettatori comuni lo è sempre stato e ancora oggi lo è. Sicuramente, è rimasto come cult movie, vuoi per i famosi travagli produttivi vuoi per il gigantismo di Lynch. Quindi, è molto probabile che, se abbiate amato il film originale del 1984, allora possiate ritenere un capolavoro questo nuovo adattamento del romanzo di Herbert. Ed è praticamente sicuro che, se conosciate la materia originale, possiate amare quest'ultimo parto di Villeneuve, attendendo con spasmodica attesa
la parte II

Ecco. Altro tema spinoso. Vogliamo parlare del modo indecoroso con cui la Warner abbia venduto il film? A Venezia, dove è stato presentato fuori concorso, era presente all'inizio la dicitura "Dune - parte I". Questa dicitura nella versione italiana è stata rimossa. Pare che sia rimasta nella versione originale statunitense. Insomma, la promozione di quello che è (o dovrebbe essere) a tutti gli effetti un kolossal d'autore è importantissima, come si fa ad essere così dilettanti? Cosa abbiamo visto? Una mega introduzione di 2h35min alla parte II? Un film autoconclusivo? Con quali strumenti devo analizzarlo? Saper promuovere un'opera d'arte è arte stessa, non si può improvvisare in questa maniera. Come faccio ad analizzare un film così? Devo sospendere il giudizio?

Insomma, io ci ho visto, da parte di Villeneuve, un tentativo di rendere il suo Dune una sorta di compromesso tra Il Signore degli Anelli di Peter Jackson e lo Star Wars di George Lucas. Compromesso in parte riuscito per la maestosità inattaccabile del comparto tecnico e in parte fallito per la fredda caratterizzazione dei personaggi (ma anche qui: come si fa a giudicare oggi se effettivamente ci sarà una parte II?), per l'eccessiva serietà del racconto e, soprattutto, per l'oscurità e la cripticità della narrazione che io, da ignorante assoluto dell'universo herbertiano, ho fatto davvero fatica a seguire. Se Villeneuve voleva fare, con Dune, il suo La Compagnia dell'Anello (perfettamente godibile, autoconclusivo e perfettamente caratterizzato anche se i due seguiti non fossero mai stati realizzati; esattamente come per il primo Padrino, esattamente come per il primo Indiana Jones, esattamente come per il primo Star Wars del 1977, esattamente come per tutti gli 007, esattamente come per il primo Jurassic Park, etc.), per me ci è riuscito a metà, la metà strettamente tecnica, cosa, per carità, niente affatto scontata e degna di ogni lode ma non sufficiente, per me, a salvare il film

Ad ogni modo, la critica lo ha accolto con pareri estremamente discordanti. E' un film destinato a
dividere. Vi lascio qui sotto tre link significativi e spoilerosi:




Comunque, appena uscirà il BluRay 4K, lo acquisterò, sperando di cambiare idea. Certi film meritano comunque una seconda, una terza, una quarta visione.

Grazie

Non ho letto il libro, ma mi dicono sia assai poco adatto alle trasposizioni cinematografiche e che l'errore di Lynch sia stato provare a infilare tutto in un solo film, all'epoca.

Villeneuve ha fatto il contrario e il suo è chiaramente un "Dune 1° parte", che gli facciano girare la 2° o no.
 

Phil Brooks

Titolare
Sin dai primi 15-20 minuti, ho avuto l'impressione che questo Dune avesse quasi tutti i difetti del Dune di David Lynch (che ho detestato): criptico, oscuro, incomprensibile per chi, come il sottoscritto, non fosse avvezzo al romanzo. Gli snodi narrativi sono ardui da comprendere, i nomi tecnici di casate, armi, parentele etc. sono tantissimi e non è quasi mai facile riuscire ad orientarsi in 2h35min di durata. Il tono è estremamente serio sin dall'inizio e non viene mai (dico: mai) stemperato. Certamente non rimpiango i ridicoli momenti di grottesca comicità del Marvel Cinematic Universe che mi facevano solo incazzare, ma Peter Jackson aveva dimostrato 20 anni fa come si potesse allentare la tensione in maniera brillante. E, comunque, esistono decine e decine di noir, thriller e drammi di altissimo livello in cui si riesca a 'dare respiro' allo spettatore con classe ed eleganza.

A proposito di Marvel Cinematic Universe, una delle critiche che avevo sempre rivolto a quell'immaginario era proprio basata sul fatto che, per comprendere 1 film, fosse necessario vederne almeno altri 5-6. Per non parlare di quanto la conoscenza dei fumetti di partenza consentisse un'immediata e semplice comprensione di dettagli, sottotesti e microtrame apparentemente lasciate in sospeso. Ecco, il Cinema non funziona così: quando io vado al botteghino e chiedo un biglietto, mi danno un biglietto di ingresso e basta. Non mi forniscono il materiale di partenza, che si tratti di fumetti o romanzi o altri film del passato. Io entro in sala solo col biglietto e il regista deve darmi la possibilità di immergermi in una realtà, in un universo, in un mondo condiviso, senza pretendere da me nulla come background culturale se non una costante attenzione. Se, per comprendere un prodotto cinematografico, devo conoscere il soggetto originale per come sia stato sviluppato in altri mezzi artistici, mi dispiace ma il film ha più di un problema. Non esiste che io non sia in grado di apprezzare Apocalypse Now senza aver letto Cuore di Tenebra; non esiste che io non sia in grado di apprezzare Profumo di Donna (sia originale sia remake americano) senza aver letto Il buio e il miele; non esiste che io non sia in grado di apprezzare Il Padrino senza aver letto il libro omonimo di Mario Puzo; non esiste che io non sia in grado di apprezzare Bohemian Rapsody (film comunque pessimo) senza conoscere nulla dei Queen; non esiste che io non sia in grado di apprezzare The Irishman senza aver il libro I Heard You Paint Houses di Charles Brandt. Allo stesso modo, se guardo Il Padrino parte III senza aver visto i primi due, non coglierò il 100% ma me lo godrò tutto al 95%. Se guardo Indiana Jones e L'Ultima Crociata senza aver visto i primi due, non coglierò il 100% ma me lo godrò tutto al 95%. Se guardo La moglie di Frankestein senza aver visto Frankenstein, non coglierò il 100% ma me lo godrò tutto al 95%. Se guardo Baci rubati senza aver visto I 400 colpi, non coglierò il 100% ma me lo godrò tutto al 95%. I mezzi artistici sono diversi, hanno grammatiche differenti e il regista, unitamente agli sceneggiatori, deve saper plasmare la materia originale al differenze mezzo espressivo, permettendo a tutti (ribadisco: tutti), sia allo spettatore 'colto' (nel senso che conosce la materia originale) sia allo spettatore 'ignorante' (nel senso che ignora la materia originale), di comprendere l'opera quantomeno ad un livello base.

Da un punto di vista tecnico, il film è ineccepibile senza alcun dubbio: Villeneuve regala l'ennesima lectio magistralis di regia della sua carriera, la fotografia è sublime, Hans Zimmer firma l'ennesima composizione stratosferica, tutti gli attori recitano divinamente (con note di merito per Chamalet che pure non mi ha mai affascinato e per Oscar Isaac), la scenografia è perfetta e gli effetti speciali sono usati con una finezza tale che quasi ci si dimentica di trovarsi in un film fantascientifico. Insomma, i 160 milioni di dollari di budget sono stati sapientemente affidati a professionalità eccelse che hanno saputo usarli (cosa non banale, visti i budget affini ma dai risultati spesso modesti che hanno caratterizzato massima parte dell'MCU) in maniera artisticamente efficace.

Ciò malgrado, il film secondo me fallisce lì dove anche Lynch (e De Laurentiis) finì per cadere: non riuscire a rendere una materia complessa e stratificata (una delle vette assolute della letteratura del XX secolo) avvicinabile, comprensibile e alla portata di chi non la conoscesse nella sua espressione originale letteraria. Un difetto di tale portata rende un progetto di questo tipo indigesto a chi, come il sottoscritto, non sia riuscito, forse anche per miei limiti intrinseci, a raccapezzarsi su cosa, dove, quando e perché accadesse. Ho finito per lasciarmi trasportare dal comparto tecnico assolutamente eccezionale.

Insomma, sono deluso, perché stimo tantissimo Villeneuve (Enemy è un capolavoro di cui nessuno parla, Arrival e Sicario sono sottovalutatissimi, Prisoners e Blade Runner 2049 sono stupendi), quindi le mie aspettative erano alle stelle, anche perché i film di massa realizzati da Veri Registi (Spielberg, Nolan, Tarantino, Scorsese, Burton, Allen, Eastwood etc.) sono il mio pane quotidiano, molto di più, per esempio, degli altrettanto da me apprezzati registi "d'essai" (i Larraìn, i Wong Kar-Wai, i Caligari etc.) che solo la ristretta cerchia dei veri cinefili conosce.

È vero che, per alcuni critici (uno su tutti: il grandissimo Enrico Ghezzi), il Dune di Lynch fosse un autentico gioiellino. E anche per molti spettatori comuni lo è sempre stato e ancora oggi lo è. Sicuramente, è rimasto come cult movie, vuoi per i famosi travagli produttivi vuoi per il gigantismo di Lynch. Quindi, è molto probabile che, se abbiate amato il film originale del 1984, allora possiate ritenere un capolavoro questo nuovo adattamento del romanzo di Herbert. Ed è praticamente sicuro che, se conosciate la materia originale, possiate amare quest'ultimo parto di Villeneuve, attendendo con spasmodica attesa
la parte II

Ecco. Altro tema spinoso. Vogliamo parlare del modo indecoroso con cui la Warner abbia venduto il film? A Venezia, dove è stato presentato fuori concorso, era presente all'inizio la dicitura "Dune - parte I". Questa dicitura nella versione italiana è stata rimossa. Pare che sia rimasta nella versione originale statunitense. Insomma, la promozione di quello che è (o dovrebbe essere) a tutti gli effetti un kolossal d'autore è importantissima, come si fa ad essere così dilettanti? Cosa abbiamo visto? Una mega introduzione di 2h35min alla parte II? Un film autoconclusivo? Con quali strumenti devo analizzarlo? Saper promuovere un'opera d'arte è arte stessa, non si può improvvisare in questa maniera. Come faccio ad analizzare un film così? Devo sospendere il giudizio?

Insomma, io ci ho visto, da parte di Villeneuve, un tentativo di rendere il suo Dune una sorta di compromesso tra Il Signore degli Anelli di Peter Jackson e lo Star Wars di George Lucas. Compromesso in parte riuscito per la maestosità inattaccabile del comparto tecnico e in parte fallito per la fredda caratterizzazione dei personaggi (ma anche qui: come si fa a giudicare oggi se effettivamente ci sarà una parte II?), per l'eccessiva serietà del racconto e, soprattutto, per l'oscurità e la cripticità della narrazione che io, da ignorante assoluto dell'universo herbertiano, ho fatto davvero fatica a seguire. Se Villeneuve voleva fare, con Dune, il suo La Compagnia dell'Anello (perfettamente godibile, autoconclusivo e perfettamente caratterizzato anche se i due seguiti non fossero mai stati realizzati; esattamente come per il primo Padrino, esattamente come per il primo Indiana Jones, esattamente come per il primo Star Wars del 1977, esattamente come per tutti gli 007, esattamente come per il primo Jurassic Park, etc.), per me ci è riuscito a metà, la metà strettamente tecnica, cosa, per carità, niente affatto scontata e degna di ogni lode ma non sufficiente, per me, a salvare il film

Ad ogni modo, la critica lo ha accolto con pareri estremamente discordanti. E' un film destinato a
dividere. Vi lascio qui sotto tre link significativi e spoilerosi:




Comunque, appena uscirà il BluRay 4K, lo acquisterò, sperando di cambiare idea. Certi film meritano comunque una seconda, una terza, una quarta visione.
Grazie mille per il tempo dedicato nel commento.

La mia principale perplessità sull'opera é totalmente espressa nella parte evidenziata.
Ormai trovo insopportabile, stucchevole e fastidioso l'MCU, non guardo un film loro da anni (l'unico che rivedrei con piacere é il primo Guardiani della Galassia); quindi sono assolutamente compiaciuto nel vedere un'opera fantascientifica di tale portata mediatica ed economica, trasposta sul grande schermo con un registro totalmente diverso.
Però, allo stesso tempo, la solennitá e l'austeritá alimentate per 2 h e mezza hanno appesantito anche me.
Sentivo la necessità di un paio di scene per stemperare la tensione, specie volgendo verso l'epilogo della pellicola.

La vicenda, seppur a me oscura, mi ha comunque coinvolto parecchio.

Poi, in generale, io ero più interessato all'aspetto tecnico, estetico ed attoriale del film.
E sotto questo punto di vista debbo dire che si é trattato di un'esperienza appagante.
 
Ultima modifica:
Ciao a tutti, sono un divoratore di film da 20 anni ma neofita in questa sezione.

scrivo solo perchè ho visto ieri Dune ed ho avuto una discussione con chi ha visto il film con me.

in primis faccio i complimenti a interista.doc... ha saputo dire esattamente (ed in maniera esaustiva e qualitativamente superiore) tutto ciò che avrei detto io.

in poche parole:
-ho amato il Villeneuve di Enemy e The Arrival
-non sapevo nulla di Dune
-quindi avevo aspettative molto basse
-mi sono rotto le scatole 2 ore e 35
-trama praticamente inesistente
-poco comprensibile per chi non conosce già qualcosa
-poche emozioni
-secondo me gli attori sono stati "sfruttati poco" per la loro bravura

-positivi solo effetti speciali, fotografia e suoni.
 
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