L'argomento è molto complesso.
Quasi sempre un atto di giustizia e di civiltà comporta uno svantaggio per altri.
Se una persona cambia ufficialmente sesso, è giusto che questa gareggi nella categoria del suo nuovo sesso.
Però questo svantaggia molto le agoniste donne nate femmine, e questo è meno giusto.
Se il fenomeno dovesse diventare numericamente consistente, saranno costretti a fare una terza categoria sportiva (ex maschi). E magari una quarta (ex femmine).
Oppure abolire del tutto le categorie. In certi ambiti agonistici dove la forza fisica è secondaria (tipo scacchi, tiro a segno, bocce) secondo me la divisione in uomini e donne è anacronistica.