A.C. Milan

Milan, ecco chi è il fondo Elliott e qual è il piano di Yonghong Li.
Il portale Calcio e Finanza ha tracciato un profilo di Elliott Management Corporation, la società di gestione di investimenti che presterà a Yonghong Li i capitali necessari per chiudere l'operazione (si parla di 250M). Tecnicamente si chiama "prestito ponte". Elliott quindi non diventerà socio del Milan.
Il regista dell'operazione, Mr Li, è convinto che il governo di Pechino prima o poi scongelerà i fondi già raccolti e bloccati in Cina. Quando ciò avverrà, restituirà il prestito ad Elliott.

La "Madonna di Fatima" del Milan, come l'ha chiamata Forchelli, è nata nel 1977 da Paul Singer, 73 anni a breve e con 2,3 miliardi di patrimonio. Singer è un finanziere che si è fatto da solo e che oggi con la sua società gestisce asset per 31 miliardi di dollari. La sua fama l'ha costruita raccogliendo i cosiddetti "debiti distressed". Anche se la sua missione non è quella di salvare, bensì di scommettere per guadagnare... con le buone o con le cattive.
Il fondatore di Elliott solitamente compra debito ultra scontato, di aziende e anche di nazioni, per rivenderlo con profitto oppure andare in Tribunale per chiedere il risarcimento. Senza guardare in faccia nessuno.
La sua avventura sul debito sovrano inizia nel 1996 con il debito del Perù. Singer acquista 11M di bond in default. Poi si rivolge alla magistratura per essere pagato e dopo qualche ottiene "giustizia" con un risarcimento di 58M.
La strada è tracciata: negli anni successivi compie operazioni simili in Congo: rileva un debito a prezzo stracciato di 10M (valeva 400M), per poi ottenere dal Congo un pagamento di 127M.
Ma il vero "casus belli" riguarda il debito sovrano dell'Argentina. NML Capital, società controllata da Singer che investì 182M sui bondo argentini prossimi al collasso, rifiutò ripetutamente le offerte di ristrutturtazione accettate da gran parte dei creditori: secondo lui quei bond valevano 2,3 miliardi.
Singer ottiene l'ennesima vittoria in un Tribunale di New York: l'Argentina deve pagare 1,5 miliardi. Ma il rifiuto di Buenos Aires provoca il secondo default del paese nel giro di 13 anni, con il caso che tutt'ora è irrisolto.

Elliott ha investito anche in Italia, non su debito sovrano, ma su azioni di società quotate (Fondiaria Si e Telecom).
Lo scorso anno Elliott è passato alla ribalta per l'affare Ansaldo, società genovese il cui controllo è passato da Finmeccanica al colosso Hitachi. Elliott rastrella il 30% di quote fino ad arrivare ad un braccio di ferro con la società giapponese.

Tornando al Milan, i soldi prestati da Elliott dovranno essere restituiti quando nell'affare entreranno altri fondi, altrimenti Elliott si potrà rivalere sui beni di Yonghong Li. L'operazione di Elliott sarà condotta da una scatola Lussemburghese appositamente creata per l'occasione e il cui nome è emblematico: RedBlack Sarl.
 
Ripartiti in tromba ed alla grande, capitanati dal Re, sicuri che DIETRO l'operazione ci sono colossi inimmaginabili. Mi dispiace che stiano tutti sfanculando corvorossonero, l'unico che si pone delle domande e che continua ad avere più di un dubbio sull'intera vicenda.

Li dentro chi ha un minimo di materia grigia viene sfanculato in favore dei guru pro colossi :ghigno:

Poi quando prendono bastonate i guru e relativi adepti spariscono per giorni :cod
 
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