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GioanBreraFuCarlo

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Sarò più chiaro, ho premesso che sono solo a mezzora di visione, il film per me è una capolavoro di tecnica (tekne=arte, dal greco) fatta da gente che sa fare quel mestiere lì.

... volevo far notare che in italia nessuno lo sa fare, sarà colpa di Veltroni e di Nanni Moretti, boh? :neroblu
Ma poi anche i mostri americani fanno la cazzatina, che se uno è sveglio la coglie al volo.
Al minuto 01(ore):51 David James Elliott entra nell'ufficio del capo con la cravatta dritta (cravatta orrenda, manco se mi pagano me la metto) poi nell'inquadratura a seguire la vedi storta e infine nell'ultima ritorna dritta.

... beccati! :neroblu
 

Attendo con ansia il primo trailer? e al diavolo i paleontologi ed esperti di CGI che spuntano come funghi dopo ogni trailer.

E' un franchise che non mi ha mai particolarmente attratto. Capolavoro il primo Jurassic Park, appena sufficienti Il Mondo Perduto e Jurassic World, inguardabili il 3 e Il Regno Distrutto

Mai letti i romanzi, mai viste le serie tv, mai giocato ai videogiochi

Di questo nuovo Il Dominio ho letto e poco nulla ma, se avrò tempo, lo vedrò in sala
 

Angelus

Stella
  Moderatore
E' un franchise che non mi ha mai particolarmente attratto. Capolavoro il primo Jurassic Park, appena sufficienti Il Mondo Perduto e Jurassic World, inguardabili il 3 e Il Regno Distrutto

Mai letti i romanzi, mai viste le serie tv, mai giocato ai videogiochi

Di questo nuovo Il Dominio ho letto e poco nulla ma, se avrò tempo, lo vedrò in sala
A me al contrario piace molto, tranne un po' il terzo dove hanno messo da parte il T-Rex in quel modo?

Jurassic World è il capitolo che adoro di più. A suo favore gioca molto il fattore nostalgia (emblematica la scena quando entrano nella camera dell'albergo: il bambino rappresenta tutti noi che negli anni 90 avevamo visto Jurassic Park e volevamo vedere il parco aperto e soprattutto siamo tornati a vedere i dinosauri dopo 14 anni) e l'ibrido, l'Indominus Rex, che rappresenta tutto sommato una novità che tutti volevano vedere. Poi il duello con il T-Rex e la scena finale in cui Rexy ruggisce per simboleggiare la vittoria della natura sull'ingerenza umana dà un profondo senso di libertà (perlomeno a me). Il Regno Distrutto è palesemente un capitolo intermedio, una sorta di prologo ma molto importante per tutta la trilogia: l'idea di base di Trevorrow, mai affrontata nella trilogia di Jurassic Park un po' perché il regista è cambiato un po' perché lo scrittore Michael Crichton è morto prima di scrivere il terzo romanzo, è l'interazione dei dinosauri nel nostro mondo e con l'uomo. Perché una volta che dai inizio alla de-estinzione, è chiaro che ci sono conseguenze, molte imprevedibili (la teoria del caos di Ian Malcolm dice qualcosa?) e l'interazione tra le due specie è qualcosa che devi mettere in conto prima o poi.
Non appena uscirà Dominion mi fiondo al cinema a vederlo. Temo che il T-Rex originale troverà la morte e ci rimarrei molto male..ma sarebbe una conclusione simbolica molto forte per l'intero franchise.
 
A me al contrario piace molto, tranne un po' il terzo dove hanno messo da parte il T-Rex in quel modo?

Jurassic World è il capitolo che adoro di più. A suo favore gioca molto il fattore nostalgia (emblematica la scena quando entrano nella camera dell'albergo: il bambino rappresenta tutti noi che negli anni 90 avevamo visto Jurassic Park e volevamo vedere il parco aperto e soprattutto siamo tornati a vedere i dinosauri dopo 14 anni) e l'ibrido, l'Indominus Rex, che rappresenta tutto sommato una novità che tutti volevano vedere. Poi il duello con il T-Rex e la scena finale in cui Rexy ruggisce per simboleggiare la vittoria della natura sull'ingerenza umana dà un profondo senso di libertà (perlomeno a me). Il Regno Distrutto è palesemente un capitolo intermedio, una sorta di prologo ma molto importante per tutta la trilogia: l'idea di base di Trevorrow, mai affrontata nella trilogia di Jurassic Park un po' perché il regista è cambiato un po' perché lo scrittore Michael Crichton è morto prima di scrivere il terzo romanzo, è l'interazione dei dinosauri nel nostro mondo e con l'uomo. Perché una volta che dai inizio alla de-estinzione, è chiaro che ci sono conseguenze, molte imprevedibili (la teoria del caos di Ian Malcolm dice qualcosa?) e l'interazione tra le due specie è qualcosa che devi mettere in conto prima o poi.
Non appena uscirà Dominion mi fiondo al cinema a vederlo. Temo che il T-Rex originale troverà la morte e ci rimarrei molto male..ma sarebbe una conclusione simbolica molto forte per l'intero franchise.

Caspita, sei proprio un grande appassionato! Complimenti!

Io riconosco alla saga la grande qualità del world building: è stupendo, affascinante e coinvolgente. Ma mi sembra che il primo capitolo del 1993 fosse riuscito a toccare coerentemente tutte le tematiche (incapacità umana di sfruttare la scienza nei giusti limiti, i bambini costretti a pagare le colpe degli adulti, etc.) con una maturità espressiva e stilistica che gli altri capitoli non sono riusciti ad avvicinare.
Per esempio Il Mondo Perduto mi è sempre sembrato una variazione sul tema meno avvincente e più seriosa del primo, mentre il III l'ho sempre trovato di una retorica insopportabile e anche meno capace registicamente di rendere 'forte' l'universo creato.
Capisco che Jurassic World possa essere un bel colpo al cuore in chiave nostalgica ma io, per limiti d'età, quei riferimenti li ho sentiti più come dovuti, costruiti a tavolino, che realmente sentiti e necessari: comunque è un film che, per me, raggiunge il 6 perché recupera quel fascino del world building di Jurassic Park e anche per le gradite citazioni cinefile
Il Regno Distrutto non l'ho sopportato proprio, la svolta dark-apocalittica mi è sembrata fuori luogo oltreché inutilmente funzionale a far passar messaggi (manipolazioni genetica, rapporto uomo-Dio, interazione tra specie diversa come metafora dell'integrazione tra popoli e culture diverse ) tratteggiati in maniera banale e superficiale
 

piotor

Pallone d'oro
  Moderatore
Ho visto Dune al cinema.

Non sapevo nulla della storia e non ho voluto infarinarmi più di tanto.

Aldilà della splendida fotografia (ci ho dormito, nel Wadi Rum giordano dove è ambientato il film?) e di quel tocco dark che in genere mi piace, mi ha piuttosto annoiato.
Non sono di quelli per cui l'aggettivo lento sia da intendersi come negativo, riferito ad un film, però ho guardato l'ora la prima volta dopo mezzora, e varie altre volte prima della fine.

Poco coinvolgente, potenziale importante secondo me purtroppo non reso.
Ad oggi non credo vedrò la seconda parte, sicuramente non al cinema.
Visto Dune, mezza delusione, comparto sonoro fantastico, visivamente ci si aspettava di più visto il curriculum di Villeneuve (Harkonnen e Salusa Secundus a parte), dialoghi atroci, coreografie troppo piatte, montato col culo a larghi tratti, bene Paul e Jessica, benissimo il Barone, forse era meglio una serie HBO
Rispondo tardi, ma volevo contribuire dopo la mia visione.

Mi ritrovo sull'aspetto "lento" del film, ma secondo me e' un punto di forza, nel senso che hanno voluto (giustamente direi) rispettare l'evoluzione della trama del libro che, ricordiamo, non e' un romanzo d'avventura sci-fi ma una sorta di trattato socio-politoc declinato in un contesto galattico.

Per me che ho un'infarinatura di spezie superiore all'utente medio (giocavo a dune 20 anni fa...) non ha pesato, ma posso capire che chi va a guardardlo senza il minimo riferimento possa annoiarsi, al netto delle 2/3 perle assolute (i 30 secondi sui Sardukar sono clamorosi). In generale e' piu' un film di "world building" che altro e si vede che a tratti finisce ad essere quasi un esercizio di stile.

Poi, a livello tecnico, ci sono delle cose clamorose, a partire dall'utilizzo (complesso) di luci naturali (leggasi girare all'esterno quando possibile) per non appiattire la luce con gli schermi blu/verdi e una tendenza, in generale, a minimazzare l'uso di CGI in favore di effetti speciali.

Chiaro che il giudizio definitivo su questo lavoro sara' dato in toto dal secondo episodio, che puo' essere un orgasmo clamoroso cosi' come una debacle sul piu' bello.
 
Rispondo tardi, ma volevo contribuire dopo la mia visione.

Mi ritrovo sull'aspetto "lento" del film, ma secondo me e' un punto di forza, nel senso che hanno voluto (giustamente direi) rispettare l'evoluzione della trama del libro che, ricordiamo, non e' un romanzo d'avventura sci-fi ma una sorta di trattato socio-politoc declinato in un contesto galattico.

Per me che ho un'infarinatura di spezie superiore all'utente medio (giocavo a dune 20 anni fa...) non ha pesato, ma posso capire che chi va a guardardlo senza il minimo riferimento possa annoiarsi, al netto delle 2/3 perle assolute (i 30 secondi sui Sardukar sono clamorosi). In generale e' piu' un film di "world building" che altro e si vede che a tratti finisce ad essere quasi un esercizio di stile.

Poi, a livello tecnico, ci sono delle cose clamorose, a partire dall'utilizzo (complesso) di luci naturali (leggasi girare all'esterno quando possibile) per non appiattire la luce con gli schermi blu/verdi e una tendenza, in generale, a minimazzare l'uso di CGI in favore di effetti speciali.

Chiaro che il giudizio definitivo su questo lavoro sara' dato in toto dal secondo episodio, che puo' essere un orgasmo clamoroso cosi' come una debacle sul piu' bello.

Io di "Dune" conoscevo solo il film di Lynch, visto da ragazzino: confusione, meraviglia, un po' di noia.

A me questo è piaciuto molto, le critiche non mi sembrano toccare punti nevralgici dell'opera.
È chiaro che a Villeneuve interessava più fotografare il deserto, misurandosi con David Lean, che addentrarsi negli intrighi politici e nelle tematiche fondamentali del libro. È una scelta buona quanto un'altra. Io ad esempio avrei dato più spazio al Barone e agli Harkonnen ma pazienza.

È un film dichiaratamente "Prima Parte", aspettiamo la seconda.
 
Io di "Dune" conoscevo solo il film di Lynch, visto da ragazzino: confusione, meraviglia, un po' di noia.

A me questo è piaciuto molto, le critiche non mi sembrano toccare punti nevralgici dell'opera.
È chiaro che a Villeneuve interessava più fotografare il deserto, misurandosi con David Lean, che addentrarsi negli intrighi politici e nelle tematiche fondamentali del libro. È una scelta buona quanto un'altra. Io ad esempio avrei dato più spazio al Barone e agli Harkonnen ma pazienza.

È un film dichiaratamente "Prima Parte", aspettiamo la seconda.

Più che misurarsi con l'irraggiungibile Lean, il deserto è un luogo-chiave della poetica di Villeneuve, tant'è che appare già in Un 32 aout sur terre (suo lungometraggio d'esordio) sia in Sicario

Rispondo tardi, ma volevo contribuire dopo la mia visione.

Mi ritrovo sull'aspetto "lento" del film, ma secondo me e' un punto di forza, nel senso che hanno voluto (giustamente direi) rispettare l'evoluzione della trama del libro che, ricordiamo, non e' un romanzo d'avventura sci-fi ma una sorta di trattato socio-politoc declinato in un contesto galattico.

Per me che ho un'infarinatura di spezie superiore all'utente medio (giocavo a dune 20 anni fa...) non ha pesato, ma posso capire che chi va a guardardlo senza il minimo riferimento possa annoiarsi, al netto delle 2/3 perle assolute (i 30 secondi sui Sardukar sono clamorosi). In generale e' piu' un film di "world building" che altro e si vede che a tratti finisce ad essere quasi un esercizio di stile.

Poi, a livello tecnico, ci sono delle cose clamorose, a partire dall'utilizzo (complesso) di luci naturali (leggasi girare all'esterno quando possibile) per non appiattire la luce con gli schermi blu/verdi e una tendenza, in generale, a minimazzare l'uso di CGI in favore di effetti speciali.

Chiaro che il giudizio definitivo su questo lavoro sara' dato in toto dal secondo episodio, che puo' essere un orgasmo clamoroso cosi' come una debacle sul piu' bello.

Mah sì, tecnicamente al film non puoi dire niente, si vede che sia stato fatto uno sforzo economico e professionale immane. Il punto che è una cosa del genere (cioè riduzione all'osso di green screen e CGI) l'aveva già fatta Peter Jackson vent'anni fa con ben altri risultati in termine di fascino dell'universo creato, punto indispensabile per la creazione di una saga o continuity, anche di livello globale inferiore (come Jurassic Park & co.). Quando vedevi La Contea, ti sembrava davvero di stare là in un buco del terreno dove vivono gli Hobbit... in Dune c'è una freddezza quasi glaciale

E poi, detto sinceramente, mi sarei anche un po' rotto le palle di questi meccanismi tipicamente seriali di dare film a pezzi, monchi, ingiudicabili senza i sequel. Sono distorsioni da serie tv che nel cinema non dovrebbero esserci. E non venite a citarmi i serial cinematografici dei Trenta e Quaranta perché erano un'altra cosa...
 

piotor

Pallone d'oro
  Moderatore
Più che misurarsi con l'irraggiungibile Lean, il deserto è un luogo-chiave della poetica di Villeneuve, tant'è che appare già in Un 32 aout sur terre (suo lungometraggio d'esordio) sia in Sicario



Mah sì, tecnicamente al film non puoi dire niente, si vede che sia stato fatto uno sforzo economico e professionale immane. Il punto che è una cosa del genere (cioè riduzione all'osso di green screen e CGI) l'aveva già fatta Peter Jackson vent'anni fa con ben altri risultati in termine di fascino dell'universo creato, punto indispensabile per la creazione di una saga o continuity, anche di livello globale inferiore (come Jurassic Park & co.). Quando vedevi La Contea, ti sembrava davvero di stare là in un buco del terreno dove vivono gli Hobbit... in Dune c'è una freddezza quasi glaciale

E poi, detto sinceramente, mi sarei anche un po' rotto le palle di questi meccanismi tipicamente seriali di dare film a pezzi, monchi, ingiudicabili senza i sequel. Sono distorsioni da serie tv che nel cinema non dovrebbero esserci. E non venite a citarmi i serial cinematografici dei Trenta e Quaranta perché erano un'altra cosa...
In generale hai ragione, ma il problema emerge unicamente quando le decisioni a monte sono in netto contrasto con l'arco narrativo della storia.

Spesso si sceglie *prima* il format e solo dopo si pensa a come adattare la storia ad esso. Per esempio lo Hobbit era fatto e finito per essere una mini serie in quanto e' strutturalmente episodico, ma hanno insistito per farne dei film col risultato che non c'era assolutamente nessun "percorso" a connettere la trama. Discorso opposto invece per LOTR che e' nato in 3 tomi e in 3 film (tiratissimi, c'e' da dire) e' stato riprodotto.

Nel caso di Dune il libro ha chiaramente una discontinuita' al punto in cui finisce il film di Villeneuve. Il film di Lynch ha deciso di farne la cesura tra primo/secondo tempo, ma e' evidente che siano stati fatti troppi tagli/compromessi sul piano dello sviluppo dei personaggi.

Il risultato e' per me un film stupendo da vedere ma assai poco memorabile, su questo sono assolutamente concorde coi critici dell'opera.
 
Stato
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