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Angelus

Stella
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Homo Deus di Harari è di una noia incommensurabile. Qualche ottima riflessione sull'uomo e sul ruolo della tecnologia nei prossimi secoli ma nel complesso un mix di incoerenza con quanto affermato nelle pagine precedenti ed una megalomania che lo ha portato a trattare, da storico, temi che sarebbero stati più appropriati ad un ingegnere e ad uno psicologo.

Bocciato. Voto 4/10.
 

Angelus

Stella
  Moderatore
Domani inizierò 21 lezioni per il 21° secolo, sempre di Harari. Vediamo se riesco ad apprezzare questo professore universitario.

Nel frattempo ho ordinato 6 libri di storia che mi saranno molto utili per la prossima carriera universitaria.
 

Angelus

Stella
  Moderatore
Prossime 6 letture:

- Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell'Impero romano (A. Barbero)
- 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (A. Barbero)
- Canne. La sconfitta che fece vincere Roma (G. Brizzi)
- Manuale di storia greca (C. Franco/E. Poddighe)
- Storia romana (G. Geraci/A. Marcone)
- De Bello Gallico
 
I miei generi preferiti sono autobiografici (meglio se sportivi) o thriller :nonso

Beh, allora sicuramente ti consiglio Febbre a 90° (titolo originale: Fever Pitch) di Nick Hornby, tifosissimo dell'Arsenal. Un libro stupendo, un vero e proprio ritratto psicopatologico del tifoso di calcio.
Sulla stessa falsariga Il Maledetto United in cui l'autore David Peace racconta, mischiando realtà e finzione, i 44 giorni di Brian Clough, allenatore simbolo degli anni Settanta, sulla panchina del Leeds United.
Un altro testo che ho comprato di recente e che ancora non ho finito di leggere è The Legend One: L'Inter del Triplete come nessuno l'ha mai raccontata scritto dai creatori del sito e della pagina FB "IlMalpensante", una delle mie preferite.
Acquisterò sicuramente poi il testo controverso L'uomo nero. Le verità di un arbitro scomodo uscito un paio di settimane fa, scritto dall'ex arbitro Claudio Gavillucci.
Una lettura a concentrazione zero giusto per passare il tempo è Un capitano scritto a quattro mani da Totti e Condò.
Sembre in ambito sportivo, ti consiglio l'autobiografia del campione italiano di tennis Andre Agassi, Open. La mia storia, un testo molto valido.
Mi sono divertito molto a leggere anche Il profumo dell'asfalto. La F1 come un romanzo del romanista Giancarlo Fisichella.


Abbandonando il lato sportivo ma restando in quello autobiografico, ti consiglio tantissimo (anche se è indubbiamente una lettura particolare) A proposito di niente di Woody Allen, il mio regista preferito, che venero artisticamente (umanamente lasciamo perdere, ma questa è un'altra storia che riguarda la giustizia e non me) e che è sicuramente l'artista che più ha influito sulla mia persona. L'ho letto tutto di filato in un weekend (ed erano 400 pagine!): stupendo.
Bellissimo anche Donne di Andrea Camilleri, una lettura molto interessante, anche se di certo non un capolavoro.
Stupendo, poi, anche se indubbiamente 'impegnato' Memorie d'una ragazza perbene di Simone de Beauvoir, autobiografia di una donna che sentiva l'impellente esigenza di sentirsi libera in un'epoca che ancora non lo consentiva.
In ambito storico, un immenso capolavoro è Federico il Grande dell'ormai famosissimo Alessandro Barbero, di cui consiglio praticamente a chiunque i video divulgativi su YouTube: non un mero storico, ma anche un talentuosissimo narratore, in grado di rendere piacevole qualsiasi discorso che altrimenti risulterebbe pesante

Passando ai thriller.... guarda è difficile consigliare qualcosa di valido, perché molto dipende dai gusti soggettivi. Per esempio, riguardo le spy stories, io ho adorato i romanzi di Ian Fleming di 007 (ma d'altronde sono un grande appassionato della saga anche cinematografica) tradotti in Italia da Adelphi (purtroppo non tutti), e una menzione d'onore va a Casino Royale, Moonraker, Dalla Russia con amore (pare che fosse il libro preferito di JFK) e Il Dr No, se intendi recuperarteli: il Bond letterario è molto diverso da quello cinematografico, si scorgono aspetti della sua personalità che al cinema vengono celati in favore di gadget assurdi ed avveniristici, così come aspetti psicologici non di secondo conto che nei film vengono totalmente rimossi. Chiaramente, stiamo parlando di storie non particolarmente elaborate ma personalmente, da bondiano quale sono, ritengo che il segreto del successo della saga di 007 sia il personaggio: o lo ami o lo odi, non ci sono vie di mezzo. Io personalmente l'ho sempre trovato straordinario e magnetico. Purtroppo, Fleming non gode di una stima unanime e infatti gli appassionati della saga sono numerosi tanto quanto i detrattori, che ritengono Le Carrè immensamente superiore: de gustibus, io ho letto entrambi e ho sempre ritenuto Fleming superiore grazie ad un protagonista immensamente più carismatico di George Smiley. Sicuramente le storie di Le Carrè sono razionalmente più sensate ed intriganti, ma Bond è Bond! A questo riguardo, la penso come Umberto Eco, amante della saga oltreché martiniano doc (seppur 'on the rocks'): Fleming è un buon scrittore, né più né meno. Questo significa che, secondo la mia visione, le sue storie risultino attrattive per determinate categorie di persone (e di gusti) e solo quelle: avendo quindi un respiro non ampio, non parliamo di certo di capolavori, ma comunque di buoni prodotti che per gli appassionati come me sono ottimi. A tal proposito, Eco scrisse anche un saggio Il superuomo di massa. Retorica e ideologia nel romanzo popolare soffermandosi anche sulla figura creata dalla penna di Fleming, testo che io consiglio a tutti quelli che mi danno del 'vecchio anacronistico' (e sono giovane eh!) ogni volta che parlo in toni entusiastici di Giacomo Legame, meglio noto come James Bond. Sempre a tal proposito, suggerisco anche Eroi. Superman, Batman, Tex, 007, Harry Potter e altre figure dell'immaginario uscito nel 2015 in cui vari autori e studiosi analizzano il motivo del successo di alcuni personaggi ormai divenuti 'di massa'.
Tornando a Fleming, ti suggerisco di leggere almeno il primo storico Casino Royale (molto diverso dal film del 2006 con Daniel Craig), che merita una lettura per rendersi conto se si gradiscano personaggio e storie.

In ambito 'giallo', è superfluo consigliarti Simenon, di cui ho adorato, paradossalmente, più i c.d. 'romanzi duri' che quelli con protagonista il commissario Maigret. I 'romanzi duri' sono brevi gialli (200 pagine circa) in cui si raccontano vicende strane di personaggi che nulla hanno a che fare col mondo Maigret: uno spaccato stupendo della Francia dell'epoca (io personalmente adoro la Francia), ricco di contraddizioni, ipocrisie e fobie. Superfluo dirti che si tratti di un affresco di un mondo che non esiste più, ma quello che mi ha sempre colpito di Simenon (e dei suoi 'romanzi duri') è la sua straordinaria abilità nel descrivere la psiche dei personaggi e di metterla in relazione con l'ambiente (ogni volta che si sofferma a descrivere un porto o una casa o una strada o una bar o una bettola, scende una lacrimuccia per quanto scorra bene e con passione la lettura). Tra i vari romanzi duri, ti consiglio senza alcun dubbio La camera azzurra (un capolavoro senza eguali), Il testamento Donadieu, Betty, Pioggia nera, Il gatto e L'orologiaio di Everton.

Chiudo con una lettura diversa dai tuoi gusti ma secondo me meritevole: Bella vita e guerre altrui di mr. Pyle, gentiluomo, romanzo storico dell'immenso Alessandro Barbero.
 
Beh, allora sicuramente ti consiglio Febbre a 90° (titolo originale: Fever Pitch) di Nick Hornby, tifosissimo dell'Arsenal. Un libro stupendo, un vero e proprio ritratto psicopatologico del tifoso di calcio.
Sulla stessa falsariga Il Maledetto United in cui l'autore David Peace racconta, mischiando realtà e finzione, i 44 giorni di Brian Clough, allenatore simbolo degli anni Settanta, sulla panchina del Leeds United.
Un altro testo che ho comprato di recente e che ancora non ho finito di leggere è The Legend One: L'Inter del Triplete come nessuno l'ha mai raccontata scritto dai creatori del sito e della pagina FB "IlMalpensante", una delle mie preferite.
Acquisterò sicuramente poi il testo controverso L'uomo nero. Le verità di un arbitro scomodo uscito un paio di settimane fa, scritto dall'ex arbitro Claudio Gavillucci.
Una lettura a concentrazione zero giusto per passare il tempo è Un capitano scritto a quattro mani da Totti e Condò.
Sembre in ambito sportivo, ti consiglio l'autobiografia del campione italiano di tennis Andre Agassi, Open. La mia storia, un testo molto valido.
Mi sono divertito molto a leggere anche Il profumo dell'asfalto. La F1 come un romanzo del romanista Giancarlo Fisichella.


Abbandonando il lato sportivo ma restando in quello autobiografico, ti consiglio tantissimo (anche se è indubbiamente una lettura particolare) A proposito di niente di Woody Allen, il mio regista preferito, che venero artisticamente (umanamente lasciamo perdere, ma questa è un'altra storia che riguarda la giustizia e non me) e che è sicuramente l'artista che più ha influito sulla mia persona. L'ho letto tutto di filato in un weekend (ed erano 400 pagine!): stupendo.
Bellissimo anche Donne di Andrea Camilleri, una lettura molto interessante, anche se di certo non un capolavoro.
Stupendo, poi, anche se indubbiamente 'impegnato' Memorie d'una ragazza perbene di Simone de Beauvoir, autobiografia di una donna che sentiva l'impellente esigenza di sentirsi libera in un'epoca che ancora non lo consentiva.
In ambito storico, un immenso capolavoro è Federico il Grande dell'ormai famosissimo Alessandro Barbero, di cui consiglio praticamente a chiunque i video divulgativi su YouTube: non un mero storico, ma anche un talentuosissimo narratore, in grado di rendere piacevole qualsiasi discorso che altrimenti risulterebbe pesante

Passando ai thriller.... guarda è difficile consigliare qualcosa di valido, perché molto dipende dai gusti soggettivi. Per esempio, riguardo le spy stories, io ho adorato i romanzi di Ian Fleming di 007 (ma d'altronde sono un grande appassionato della saga anche cinematografica) tradotti in Italia da Adelphi (purtroppo non tutti), e una menzione d'onore va a Casino Royale, Moonraker, Dalla Russia con amore (pare che fosse il libro preferito di JFK) e Il Dr No, se intendi recuperarteli: il Bond letterario è molto diverso da quello cinematografico, si scorgono aspetti della sua personalità che al cinema vengono celati in favore di gadget assurdi ed avveniristici, così come aspetti psicologici non di secondo conto che nei film vengono totalmente rimossi. Chiaramente, stiamo parlando di storie non particolarmente elaborate ma personalmente, da bondiano quale sono, ritengo che il segreto del successo della saga di 007 sia il personaggio: o lo ami o lo odi, non ci sono vie di mezzo. Io personalmente l'ho sempre trovato straordinario e magnetico. Purtroppo, Fleming non gode di una stima unanime e infatti gli appassionati della saga sono numerosi tanto quanto i detrattori, che ritengono Le Carrè immensamente superiore: de gustibus, io ho letto entrambi e ho sempre ritenuto Fleming superiore grazie ad un protagonista immensamente più carismatico di George Smiley. Sicuramente le storie di Le Carrè sono razionalmente più sensate ed intriganti, ma Bond è Bond! A questo riguardo, la penso come Umberto Eco, amante della saga oltreché martiniano doc (seppur 'on the rocks'): Fleming è un buon scrittore, né più né meno. Questo significa che, secondo la mia visione, le sue storie risultino attrattive per determinate categorie di persone (e di gusti) e solo quelle: avendo quindi un respiro non ampio, non parliamo di certo di capolavori, ma comunque di buoni prodotti che per gli appassionati come me sono ottimi. A tal proposito, Eco scrisse anche un saggio Il superuomo di massa. Retorica e ideologia nel romanzo popolare soffermandosi anche sulla figura creata dalla penna di Fleming, testo che io consiglio a tutti quelli che mi danno del 'vecchio anacronistico' (e sono giovane eh!) ogni volta che parlo in toni entusiastici di Giacomo Legame, meglio noto come James Bond. Sempre a tal proposito, suggerisco anche Eroi. Superman, Batman, Tex, 007, Harry Potter e altre figure dell'immaginario uscito nel 2015 in cui vari autori e studiosi analizzano il motivo del successo di alcuni personaggi ormai divenuti 'di massa'.
Tornando a Fleming, ti suggerisco di leggere almeno il primo storico Casino Royale (molto diverso dal film del 2006 con Daniel Craig), che merita una lettura per rendersi conto se si gradiscano personaggio e storie.

In ambito 'giallo', è superfluo consigliarti Simenon, di cui ho adorato, paradossalmente, più i c.d. 'romanzi duri' che quelli con protagonista il commissario Maigret. I 'romanzi duri' sono brevi gialli (200 pagine circa) in cui si raccontano vicende strane di personaggi che nulla hanno a che fare col mondo Maigret: uno spaccato stupendo della Francia dell'epoca (io personalmente adoro la Francia), ricco di contraddizioni, ipocrisie e fobie. Superfluo dirti che si tratti di un affresco di un mondo che non esiste più, ma quello che mi ha sempre colpito di Simenon (e dei suoi 'romanzi duri') è la sua straordinaria abilità nel descrivere la psiche dei personaggi e di metterla in relazione con l'ambiente (ogni volta che si sofferma a descrivere un porto o una casa o una strada o una bar o una bettola, scende una lacrimuccia per quanto scorra bene e con passione la lettura). Tra i vari romanzi duri, ti consiglio senza alcun dubbio La camera azzurra (un capolavoro senza eguali), Il testamento Donadieu, Betty, Pioggia nera, Il gatto e L'orologiaio di Everton.

Chiudo con una lettura diversa dai tuoi gusti ma secondo me meritevole: Bella vita e guerre altrui di mr. Pyle, gentiluomo, romanzo storico dell'immenso Alessandro Barbero.
Wow, grazie mille delle dritte. Ne farò buon uso :)
 
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