Dialetti

approfitto del fatto che mi hanno regalato questo libro fatto da amici
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e vi chiedo: cosa ne pensate del dialetto? da voi si usa ancora?
dalle mie parti si usa ancora comunemente in alta val di vara e zone costiere, sparito in città e nei comuni limitrofi.
per quello che mi riguarda fra noi vecchi snob lo usiamo, e mi dispiace che sparirà a breve.
quello che invece odio con tutto il cuore sono le inflessioni e le cantilene dilettali quando si parla italiano, che siano liguri, campani toscani o veneti non lo sopporto e quando le sento alla televisione da giornalisti, politici o simili esplodo.
 

carlo314

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approfitto del fatto che mi hanno regalato questo libro fatto da amici
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e vi chiedo: cosa ne pensate del dialetto? da voi si usa ancora?
dalle mie parti si usa ancora comunemente in alta val di vara e zone costiere, sparito in città e nei comuni limitrofi.
per quello che mi riguarda fra noi vecchi snob lo usiamo, e mi dispiace che sparirà a breve.
quello che invece odio con tutto il cuore sono le inflessioni e le cantilene dilettali quando si parla italiano, che siano liguri, campani toscani o veneti non lo sopporto e quando li sento alla televisione da giornalisti, politici o simili esplodo.

Bel 3d, me lo tenevo in tasca per i tempi di magra e mi hai fregato l'idea :D

Io sono di una generazione che é stata educata al rifiuto del dialetto: NON si parla dialetto, il dialetto lo parlano i contadini che vengono a vendere le galline al mercato per arrivare allo staliniano "se i vostri genitori parlano dialetto a casa correggeteli" :D Se a scuola l'insegnante ti diceva "questa é una parola dialettale" era come aver fatto passi sul terzo tempo, come aver scoreggiato davanti alla biondina della IIA, come aver fatto cadere il motorino cercando di parcheggiarlo, una cosa che ti segnava. Ricordo la perplessitá ad un'assemblea quando da Genova era arrivato il segretario dell'associazione studenti palestinesi in Italia che tirava un "belin" dietro l'altro :D

Gli accenti invece li considero come la puzza di piedi: ciascuno ha il proprio, ma non lo sente :D
 

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Io lo conosco e lo parlo, per alcune situazioni di lavoro o a pesca è quasi d'obbligo, idem per fare battute con coloro che il dialetto lo conoscono. Sono conscio anche io che poche generazioni dopo la mia andrà perso.
Le uniche occasioni in cui mi da fastidio è quando viene usato con persone che non lo conoscono o lo capiscono poco o, che so, quando a Napoli nelle interviste la gente parla in dialetto come se fosse un obbligo capirlo.

P.S.

Nelle "interiezioni" il dialetto è impagabile. Un " va dè via 'l cùl" in determinate situazioni è impareggiabile.
 
Bel 3d, me lo tenevo in tasca per i tempi di magra e mi hai fregato l'idea :D

Io sono di una generazione che é stata educata al rifiuto del dialetto: NON si parla dialetto, il dialetto lo parlano i contadini che vengono a vendere le galline al mercato per arrivare allo staliniano "se i vostri genitori parlano dialetto a casa correggeteli" :D Se a scuola l'insegnante ti diceva "questa é una parola dialettale" era come aver fatto passi sul terzo tempo, come aver scoreggiato davanti alla biondina della IIA, come aver fatto cadere il motorino cercando di parcheggiarlo, una cosa che ti segnava. Ricordo la perplessitá ad un'assemblea quando da Genova era arrivato il segretario dell'associazione studenti palestinesi in Italia che tirava un "belin" dietro l'altro :D

Gli accenti invece li considero come la puzza di piedi: ciascuno ha il proprio, ma non lo sente :D
elementari e medie (anni 50) passava ancora qualche parola, al liceo la morte nera dell'accento, usare la nostra cantilena in un'interrogazione o non studiare davano lo stesso risultato.
avevo un kapò siciliano che si dilettava ad insegnare italiano ed era tremendo ma, onore al merito, aveva una pronuncia ed una cadenza perfetta
 

carlo314

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elementari e medie (anni 50) passava ancora qualche parola, al liceo la morte nera dell'accento, usare la nostra cantilena in un'interrogazione o non studiare davano lo stesso risultato.
avevo un kapò siciliano che si dilettava ad insegnare italiano ed era tremendo ma, onore al merito, aveva una pronuncia ed una cadenza perfetta
Sull'accento secondo me é crudeltá pura perché spesso é veramente una questione di percezione, se io parlo con un lombardo istruito tendo a pensare che non ha accento, magari con un torinese o un veneziano istruito colgo qualcosa (io non sono bravo a riconoscerli comunque) mentre se parlo con un molisano istruito tendo a percepire l'accento meridionale (che appunto, siccome non sono bravo, tendo a classificare come "napoletano"). E naturalmente per il molisano istruito sará il contrario...

Ecco, io non sono bravo neppure a capire i dialetti, per me Creuza de má é inespugnabile, per dire.
 
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