Il Dramma dei bambini Africani

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I bambini che vivono in zone di conflitto in Africa, tra il 2014 e il 2018, hanno subito più di 55.880 gravi violazioni contro i bambini, come uccisioni, mutilazioni e violenze sessuali. Sono questi alcuni dei dati rilevati da un nostro nuovo studio, diffuso a pochi giorni dalla 33ma Assemblea dell'Unione Africana che si svolgerà ad Addis Abeba il 9 e10 febbraio.

I dati dello studio dell’Organizzazione mostrano come, a partire dal 2014, in Africa ci sia stato un aumento di casi legati a quattro delle “sei gravi violazioni” contro i bambini durante i conflitti. In particolare, l’incremento maggiore riguarda il reclutamento dei bambini soldato, con più di 24 mila minori reclutati e usati dai gruppi armati, un numero che in 5 anni è più che raddoppiato.
Africa: In 5 anni, più di 55 mila crimini gravi contro i bambini nelle aree di conflitto del continente. Dal 2014, più di 11mila bambini uccisi o rimasti gravemente feriti, oltre 24 mila minori reclutati e usati nei gruppi armati. Un’esperienza terribile quella vissuta dai bambini soldato, che ci è stata raccontata pochi mesi fa da un bambino soldato in Uganda che ha voluto rilasciare la sua testimonianza.

Dal 2014, nelle aree di conflitto in Africa, sono stati uccisi o feriti più di 11.000 bambini, oltre 4.600 minori, soprattutto ragazze, sono state vittime di violenze sessuali e ci sono stati più di 3.500 attacchi contro scuole e ospedali.

LA SITUAZIONE DEI BAMBINI IN MALI​

In Mali la situazione dei bambini è particolarmente critica. Vediamo bambini uccisi, violentati; alcuni di loro hanno visto fratelli e genitori assassinati davanti a loro. Coltivazioni, scuole e ospedali sono stati distrutti. Quando ho incontrato i bambini sfollati nei campi profughi, erano così traumatizzati da non riuscire nemmeno a raccontare quello che era successo. Alcuni di loro non hanno nulla da mangiare e in quei posti sono a rischio di infezioni e malattia”, dice Mariam, 18 anni, membro dell'Advisory Council for Children and Young People del Mali.
 
Da anni esistono reti di solidarietà e di aiuti internazionali rivolti a tutti i bambini in difficoltà. Certo che ci interessano e certo che si fa il possibile. Sempre.

A questi si sono aggiunti i bambini ucraini.
Non vedo perché fare del banale benaltrismo.


Che poi l'opinione pubblica viva di fiammate legate all'attualità e dimentichi in fretta altre situazioni conta poco o pochissimo.
Esistono emergenze e vanno affrontate tutte.
Oggi ne abbiamo una in più.
 
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