Secondo me il lavoro ideale é quello degli altri, perche di quello si vedono solo i lati positivi, del "magari toccasse a me". Poi ci si rende conto che il calciatore professionista guadagna un mucchio di soldi ma soffre uno stress psicofisico che io non mi immagino neanche e che lo scrittore di libri di viaggi passa il 5% del tempo a viaggiare e prendere appunti, magari distorcendo l'emozione del viaggio per preparare il prossimo libro, e poi il 95% del tempo a litigare con gli editori...
Anche questo è vero in parte.
Però, statisticamente chi arriva a fare un tipo di lavoro poi non torna più indietro con altri che aveva fatto e che riteneva peggio.