Il liceo classico oggi: utile anacronismo?

Il liceo classico un tempo era LA scuola che preparava all'università, qualsiasi corso di laurea si fosse poi scelto. Per quanto la liberalizzazione dell'accesso universitario sia arrivata nel lontano 1969, l'idea del liceo classico come formidabile palestra di istruzione di base per future matricole è rimasta intatta a lungo nel nostro Paese.

Questa mentalità sembra essere entrata in crisi ormai da (almeno) un paio di decenni e alcuni dati sembrerebbero confermare un inesorabile trend:


Ciclicamente si susseguono dibattiti sull'utilità di questo indirizzo di studi e sulle possibilità di riforma a cui sarebbe bene che andasse incontro:



Molti reputano oggi il liceo classico utile solo a chi poi decida di darsi alle discipline umanistiche o, nella migliore delle ipotesi, alle scienze sociali (come economia, giurisprudenza, sociologia, scienze politiche che, a dispetto della vulgata comune, NON sono discipline umanistiche come lettere o filosofia ma, appunto, scienze sociali: studiare la scienza giuridica è molto diverso dallo studiare letteratura inglese) mentre lo reputano controproducente, anacronistico e dispersivo per chi voglia dedicarsi alle scienze dure

Alcuni pensano che la crisi del liceo classico sia una buona notizia:


Altri contestano la presunta superiorità del liceo classico:


Altri pensano che una riforma sia necessaria:


Al contrario, alcuni arrivano a scrivere libri in difesa di questa scuola:



Voi cosa pensate? Nel mondo di oggi studiare grammatica greca e grammatica latina può ancora essere più importante di studiare matematica o inglese? O il declino del liceo classico è figlio di una visione eccessivamente pragmatica ed utilitaristica della vita? Non siamo più in grado di concepire "l'utilità dell'inutile", cioè valorizzare la possibilità che si passino svariati anni ad acquisire una cultura generale di base senza domandarsi precisamente a cosa serva quello che si studia?

 
Bellissimo topic, mi complimento per la ricchezza dei contributi, che guarderò.

Io rientro nella categoria di quelli che hanno fatto l'accoppiata classico - scienze sociali (giurisprudenza).
Per me è stato perfetto e in linea con la mia identità e le mie caratteristiche.
La mia idea è che il classico fornisca buoni spunti per lo sviluppo della capacità di studio (in senso "cerebrale"), l'attitudine a comprendere la serietà degli impegni, e dal punto di vista intellettuale la capacità di pensiero astratto.
Però non vivo di dogmi e se ci sono obiezioni sensate le leggo.
 
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