Se fossi un allenatore, un giocatore che sbaglia un goal come quello di Lautaro lo massacrerei all'allenamento successivo. Perché non è tanto l'errore, che ci può stare anche ai grandissimi campioni, è il concetto: nella posizione in cui si trovava El Toro, sarebbe bastato sollevare la gamba sinistra, il pallone avrebbe da solo colpito il piattone e sarebbe finito in rete. Invece ha voluto girarlo con il piede preferito, effettuando una torsione innaturale difficilissima e che infatti non è riuscita, seppur per pochi centimetri. Da ragazzino, quando già si vedeva che ero avviato ad una fulgida carriera (fatta soprattutto di panchine) tra gli amatori, ho passato insieme a miei compagni ore ed ore alla fine dell'allenamento a calciare contro il muro numerato: di interno, di esterno, di collo, di shoot, di destro, di sinistro, ancora ed ancora ed ancora finché non si arrivava a calciare indifferentemente con i due piedi con la stessa precisione. Io ero un mancino naturale e per qualche ragione i mancini hanno molta più difficoltà ad imparare a calciare con il destro di quanto abbiano i destri ad imparare a calciare con il sinistro. Ma sono arrivato a calciare (in modo orribile) con entrambi i piedi allo stesso modo, anche se con un po' di potenza in meno nel destro. Oggi non si insegna più e si vedono calciatori di altissimo livello sbagliare stop, passaggi e tiri per voler per forza calciare con il piede preferito quando sarebbe più indicato farlo con l'altro. Davanti alla porta, poi, non esistono destro o sinistro, "quello che ci va ci vuole", come si dice. per questo l'errore di Lautaro è imperdonabile, ma si inserisce nel periodo-no del ragazzo, cose che succedono a tutti gli attaccanti.