Thomas Schirò

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Inter, baby talenti nerazzurri - Capitan Schirò: è il momento del salto nei Pro



Inter, baby talenti nerazzurri - Capitan Schirò: è il momento del salto nei Pro
Quante responsabilità comporta la fascia di capitano? Risponderebbero tutti allo stesso modo perché dubbi non ce ne sono. Poi, certo, ci sono i colori e la storia del club da rappresentare sul campo. E quando si parla di Inter i nomi sono piuttosto facili da scovare: Conti, Meazza, Picchi, Baresi, Bergomi, Zanetti. La lista è lunga. I giovani nerazzurri la conoscono a memoria. Chiedete a Thomas Schirò, leader della Primavera di Armando Madonna, nato a Novara nel giorno della festa della Liberazione, di origini guadalupensi lato materno, mediano mancino classe 2000 che legge, sporca, imposta, avanza e la butta pure dentro. E proprio in Piemonte conosce la passione per il football che nell’Inter trova la sua massima espressione. Interista, da sempre, Schirò raggiunge Interello appena quindicenne per aggregarsi agli Allievi Nazionali dove segna la prima e unica rete stagionale al Bologna. Con la Berretti trova più spazio, di gol ne fa due, vince campionato e Supercoppa di categoria.

Poi il salto in Primavera con Stefano Vecchi e la prima gioia internazionale contro i danesi dell’Esbjerg. Da centrocampista in 4-4-2 preciso ed efficace, si esalta e cresce ulteriormente sotto gli occhi Luciano Spalletti che, in assenza di parecchi titolari, lo convoca due volte in Europa League senza tuttavia regalargli il debutto in Prima Squadra. L’erede di Vecchi, Madonna, se ne innamora a tal punto da renderlo capitano della sua Under-19. Thomas matura tatticamente, diventa un centrocampista libero, più avanzato come dimostrato in occasione della tripletta a Genova. Fioccano i paragoni con Pogba, ma Schirò osserva Busquets e Borja Valero per qualità di costruzione. L’anno scorso non erano mancate le richieste dalla Serie B e ora, a tre settimane dal suo ventesimo compleanno, per l’Inter potrebbe essere il caso di lanciarlo nel calcio dei professionisti.

ottima tecnica,ma gli mancano ritmi e cattiveria agonistica per essere protagonista in un campionato come quello cadetto,lo vedrei più adatto in un contesto come quello francese.
 
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