Nel 2015-2016 il Leicester di Ranieri ha vinto la Premier League, il campionato più ricco e competitivo al mondo, scrivendo una storia che entrerà negli annali dello sport.
E' sembrato un bel sogno, ma, appunto, niente più che un'eccezione, come lo scudetto dell'Hellas o la Champions del Porto. Ma è stata anche la dimostrazione che il calcio, come ogni sport, rimane imprevedibile, e che nonostante i petroldollari di sceicchi, emiri e ologarchi le eccezioni possono ancora esistere.
Sette anni dopo, nel 2022-2023, le "eccezioni" sono parecchie. Le loro imprese non sono paragonabili a quella del Leicester, ma proprio perché meno "casuali" e più ragionate possono indicare un futuro diverso per il calcio:
- In Inghilterra, il Brighton, squadra costruita a costi bassissimi con un metodo tutto basato sulle statistiche, è settima in campionato, davanti a Liverpool e Chelsea
- In Germania, l'Union Berlino, squadra popolare in cui il presidente è un tifoso le cui decisioni devono essere approvate da altri tifosi è prima in campionato con Bayern e Borussia
- Per quanto le situazioni siano ovviamente imparagonabili, in Italia il Napoli ha costruito una squadra fortissima sia nel campionato nazionale che in Europa con investimenti minimi, e l'Arsenal, ricca e spendacciona ma non quanto City o Chelsea, è prima in Premier League
Questi exploit inaspettati di squadre "minori" sono solo questo, exploit momentanei, stranezze da collezionisti, belle fiabe calcistiche, oppure ci mostrano che c'è un'altra strada per il calcio rispetto a quella degli investimenti miliardari, delle ingerenze politiche dei paesi mediorentali, del denaro sporco proveniente da regimi autoritari e omicidi, della corruzione della FIFA, dello sport trasformato in un lurido, svilente spettacolo per i mercati asiatici?
Queste squadre ci mostrano un futuro per il calcio che non passi dalla ruberia mafiosa della Juventus, dalla corruzione istituzionalizzata della FIFA, dalle ingerenze politico-economiche di stati autocratici, dall'elitismo volgare di una Superlega fatta solo per ricchi, o alla fine il vile denaro vince sempre, e nessuna vittoria significativa, o ciclo di vittorie, sarà mai possibile senza i miliardi sauditi e russi?
Siamo condannati alla spirale turbocapitalista di questo sport oppure un altro calcio è possibile?
Che ne pensate?
E' sembrato un bel sogno, ma, appunto, niente più che un'eccezione, come lo scudetto dell'Hellas o la Champions del Porto. Ma è stata anche la dimostrazione che il calcio, come ogni sport, rimane imprevedibile, e che nonostante i petroldollari di sceicchi, emiri e ologarchi le eccezioni possono ancora esistere.
Sette anni dopo, nel 2022-2023, le "eccezioni" sono parecchie. Le loro imprese non sono paragonabili a quella del Leicester, ma proprio perché meno "casuali" e più ragionate possono indicare un futuro diverso per il calcio:
- In Inghilterra, il Brighton, squadra costruita a costi bassissimi con un metodo tutto basato sulle statistiche, è settima in campionato, davanti a Liverpool e Chelsea
- In Germania, l'Union Berlino, squadra popolare in cui il presidente è un tifoso le cui decisioni devono essere approvate da altri tifosi è prima in campionato con Bayern e Borussia
- Per quanto le situazioni siano ovviamente imparagonabili, in Italia il Napoli ha costruito una squadra fortissima sia nel campionato nazionale che in Europa con investimenti minimi, e l'Arsenal, ricca e spendacciona ma non quanto City o Chelsea, è prima in Premier League
Questi exploit inaspettati di squadre "minori" sono solo questo, exploit momentanei, stranezze da collezionisti, belle fiabe calcistiche, oppure ci mostrano che c'è un'altra strada per il calcio rispetto a quella degli investimenti miliardari, delle ingerenze politiche dei paesi mediorentali, del denaro sporco proveniente da regimi autoritari e omicidi, della corruzione della FIFA, dello sport trasformato in un lurido, svilente spettacolo per i mercati asiatici?
Queste squadre ci mostrano un futuro per il calcio che non passi dalla ruberia mafiosa della Juventus, dalla corruzione istituzionalizzata della FIFA, dalle ingerenze politico-economiche di stati autocratici, dall'elitismo volgare di una Superlega fatta solo per ricchi, o alla fine il vile denaro vince sempre, e nessuna vittoria significativa, o ciclo di vittorie, sarà mai possibile senza i miliardi sauditi e russi?
Siamo condannati alla spirale turbocapitalista di questo sport oppure un altro calcio è possibile?
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