Ottobre si è dimostrato un mese intenso e significativo per l’Inter: come avevamo già accennato in un altro articolo, Erick Thohir lascerà la carica di presidente in favore di Steven Zhang e molto probabilmente Suning acquisirà il 100% della società nerazzurra. Ma il cambiamento non termina qui. Ieri abbiamo potuto leggere il comunicato ufficiale della Juventus nel quale è stato sancito l’addio all’amministratore delegato Giuseppe Marotta, il quale è sempre più vicino a far parte della dirigenza nerazzurra (ma con quale ruolo ancora non è chiaro) e nel tardo pomeriggio sono stati annunciati ufficialmente i rinnovi di Marcelo Brozovic, Antonio Candreva, Roberto Gagliardini, Henrique Dalbert, Joao Miranda e Matias Vecino. Per il croato e l’uruguagio il contratto è stato esteso fino a giugno del 2022, mentre Dalbert e Gagliardini saranno legati fino al 2023. Miranda e Candreva invece, per ragioni anagrafiche, si sono visti rinnovare il contratto rispettivamente al 2020 e 2021.

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Merito o anche qualche calcolo?

Dopo qualche ora dall’annuncio, ci sono stati tifosi che hanno mostrato qualche perplessità su questi rinnovi; fatta eccezione per quello di Brozovic, per gli altri giocatori non c’è stato lo stesso consenso che si è registrato per il prolungamento del contratto del centrocampista croato. In realtà alla base di queste decisioni ci sono meriti ma anche calcoli economici e sportivi: Brozovic da circa un anno lo si può considerare come definitivamente maturato psicologicamente e tatticamente e non è un caso che sia uno dei pilastri di questa Inter. Da oggi guadagnerà dunque 3 milioni a stagione (più o meno come molti dei suoi compagni) e la clausola rescissoria è stata stabilita a 60 milioni di euro (valida solo per l’estero). Per quanto riguarda Vecino, il suo stipendio viene alzato a 2 milioni di euro netti a stagione, un giusto riconoscimento per i goal decisivi contro Lazio e Tottenham ma anche una questione di calcoli economici: prolungando il contratto per altri 4 anni, infatti, la società potrà spalmare nel bilancio i 24 milioni spesi poco più di un anno fa per strapparlo alla Fiorentina. Situazione identica per quanto riguarda Dalbert e Gagliardini; costati in totale circa 50 milioni di euro (fa male scriverlo però i prezzi non li fa l’Inter), il loro rinnovo più per necessità contrattuali (i loro contratti scadevano nel 2022 per il brasiliano e nel 2021 per l’ex atalantino) deriva da una necessità economica come, appunto, spalmare su più anni i loro cartellini ed avere bilanci più sani e più risorse da destinare alla campagna acquisti.

Discorso diverso per quanto riguarda Miranda e Candreva: il difensore brasiliano andava in scadenza di contratto a giugno e considerate le difficoltà nel reperire oggigiorno un centrale esperto e valido, si è deciso di procedere con il rinnovo. Anche a 35 anni Miranda potrà dire la sua in serie A ed in Europa. Candreva invece rinnova più che altro per non dover poi chiedere una cifra alta per cederlo senza fare minusvalenza. A livello tecnico, è abbastanza chiaro che Spalletti non stravede per lui e che Politano gli offre più garanzie e soluzioni in fase offensiva.

Ma Icardi e Skriniar?

Il mancato annuncio del rinnovo ad Icardi ha sorpreso un po’ tutti i tifosi interisti, poiché sono mesi che il prolungamento del contratto del capitano non viene più menzionato mentre aumentano le voci su un suo trasferimento a Madrid. In realtà non c’è alcun motivo per preoccuparsi, o perlomeno non ancora: la società ha già fatto sapere all’argentino che intende puntare su di lui anche per il futuro e Mauro ha sempre detto che lui e la sua famiglia si trovano bene a Milano, sebbene di recente abbia anche rivelato di essere disponibile ad ascoltare eventuali offerte. Il motivo di questo ritardo è la richiesta fatta dalla società al giocatore di posticipare il rinnovo al prossimo anno, in modo da non dover gravare sul bilancio nerazzurro. Ad ogni modo, è pressoché certo che le due parti troveranno un accordo e Mauro Icardi percepirà tra i 7 e gli 8 milioni di euro a stagione.

Capitolo Skriniar: anche su questo fronte si può essere ottimisti, nonostante una prima offerta di rinnovo respinta dall’entourage dello slovacco. La società è pienamente consapevole di aver trovato un difensore valido e che ha praticamente sistemato il reparto per i prossimi 4-5 anni ma è altrettanto consapevole che, di questo passo, nella prossima estate si potrà resistere agli assalti delle big europee solo offrendogli uno stipendio sostanzioso. Al momento la distanza tra le parti è di un milione di euro: l’Inter offre 2,5 milioni, il giocatore ne chiede 3,5. Essendoci piena disponibilità a continuare il rapporto da entrambe le parti, è facile immaginare che la distanza verrà colmata a breve.

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