La scorsa domenica a San Siro l’Inter ha rimediato un pareggio con l’Atalanta, sprecando l’ennesima occasione di allungare sulle rivali per un posto in Champions League.

La formazione schierata in campo da mister Spalletti è stata la stessa della roboante vittoria di Genova, con la sola differenza di Vecino trequartista al posto di Nainggolan; ancora titolari invece  Miranda, al posto di De Vrij, e Icardi.

Gasperini sopperisce all’assenza forzata del bomber Zapata schierando una formazione camaleontica, con la inedita coppia Gomez-Ilicic a guidare l’attacco della Dea.

 

Vecino tra le linee, centrocampo mobile

Nella prima frazione i nerazzurri si impongono fin da subito sugli avversari, mostrando un gioco lucido ed arrembante e mettendo in difficoltà i ragazzi di Gasperini.

Il centrocampo nerazzurro formato da Gagliardini-Brozovic-Vecino è in continuo movimento e gli atalantini spendono gran parte del primo tempo nella ricerca di prenderne le misure.

In particolare Vecino si muove con grande efficacia tra le linee, rendendosi pericoloso in un paio di occasioni e mettendo in grande difficoltà la retroguardia della Dea.

Brozovic e Gagliardini offrono l’adeguata copertura alle scorribande dell’uruguagio, con il Croato che tende ad abbassarsi in cabina di regia (seguito dal centrocampista avversario Pasalic) con il fine di giocare il solito enorme quantitativo di palloni.

Gagliardini invece ricopre con saggezza entrambe le fasi, offendendo quando serve e abbassandosi durante gli attacchi atalantini; è importante specificare che il centrocampista nerazzurro, ex di giornata, predilige la zona centro-sinistra del campo, lasciando a Vecino il centro-destra.

In questa prima frazione di gioco il 4-2-3-1 di Spalletti pare un 4-3-3 con Gagliardini e Vecino mezzeali (il primo con adempienze difensive, il secondo come finto trequartista) e Brozo davanti alla difesa.

 

L’infortunio di Brozo rovina i piani di Spalletti

L’uscita dal campo del  Croato a causa di un sospetto stiramento rovina i piani di Spalletti, costretto ad inserire Nainggolan.

L’ingresso in campo del Belga comporta il conseguente abbassamento di Vecino in mediana, al fianco di Gagliardini; questa mossa cambia in maniera irreversibile la partita dei nerazzurri, incapaci di giocare il pallone in maniera pulita e veloce come nei primi minuti della partita.

Nella seconda parte di primo tempo l’Atalanta sale in cattedra grazie alle intuizioni di Gomez e, soprattutto, alla classe di Ilicic.

Lo Sloveno si prende la Dea sulle spalle, mettendo in grande difficoltà la retroguardia nerazzurra.

Il primo tempo si conclude con un pareggio.

 

Icardi spuntato

Menzione particolare per Icardi; l’ex capitano gioca diversi palloni importanti, abbassandosi spesso sulla trequarti per aiutare i compagni nella manovra offensiva con giocate di qualità.

Impossibile però non parlare del suo errore sottoporta nell’unica, con il pallonetto tentato da Vecino, grande occasione interista nel primo tempo.

L’attaccante argentino è alla sua seconda partita di fila dopo il ritorno in gruppo e necessita senz’altro di un ulteriore rodaggio per tornare ad essere l’implacabile bomber di sempre.

 

Le intuzioni di Gasperini e il pressing atalantino

Al ritorno in campo dagli spogliatoi sono ancora gli atalantini a fare la partita, sfruttando la classe e la tecnica dei suoi attaccanti e la grande corsa di Hateboer e Castagne sulle fasce.

Il centrocampo a 5 imbastito da Gasperini, con i due esterni molto alti, la coppia De Roon-Freuler in mediana e Pasalic trequartista, mette in grande dificoltà i nerazzurri.

In particolare Perisic e Politano faticano a rendersi pericolosi e Nainggolan, braccato da De Roon, pare imbrigliato nel fitto centrocampo bergamasco.

Lo stesso Icardi, che nel primo tempo era riuscito spesso a staccarsi dal suo marcatore Djimsiti, viene controllato con astuzia dall’avversario, estraniandosi dal gioco per larghi tratti di gara.

 

Forcing nerazzurro nel finale

Gli uomini di Spalletti, salvati in precendenza dalla perfetta linea difensiva, riescono ad arginare il pressing avversario solamente negli ultimi 15 minuti, quando Vecino torna a muoversi tra le linee e Nainggolan si libera dalla morsa di De Roon.

Inoltre l’ingresso di Borja Valero conferisce ai nerazzurri maggiore capacità di palleggio, con lo spagnolo chiamato a sopperire alla pesante assenza di Brozovic.

Il match si conclude con una Beneamata arrembante, anche grazie a Keita Balde (entrato al posto di uno stremato Politano), che assedia l’Atalanta nella propria area per tutto l’ultimo quarto d’ora.

Il forcing nerazzurro si conclude con un nulla di fatto, finisce in parità lo spareggio Champions.

 

Brozo indispensabile

La variabile tattica che più tra tutte ha influito nella gara di Domenica è stata senz’altro la sostituzione di Brozovic dopo pochi minuti.

Il Croato rappresenta l’unica vera fonte di gioco per i nerazzurri, incapaci senza di lui di imbastire azioni ragionate e pericolose.

Negli ultimi mesi Brozovic ha affiancato alla grande mole di palloni giocati, qualità e velocità; sono infatti sempre meno i passaggi sbagliati e la rapidità di pensiero ed esecuzione del Croato sono sempre più sviluppati.

La forzata uscita dal campo di Brozo ha inoltre costretto Spalletti ad abbassare Vecino che, fino a quel punto, aveva magistralmente interpretato il ruolo di trequartista; nella sua nuova posizione il numero 8 nerazzurro è parso spaesato e non ha più inciso nel match.

La speranza è che il numero 77 interista si riprenda presto, senza di lui l’Inter non è la stessa.