L’Inter sbanca Genova in seguito ad una partita preparata benissimo da Luciano Spalletti ed interpretata magnificamente dai giocatori in maglia nerazzurra. La Beneamata conquista quindi tre punti pesantissimi che, complici anche i passi falsi dei rivali, potrebbero risultare fondamentali per la conquista di un posto in Champions League a fine stagione.

La Partita

I nerazzurri si schierano con il solito 4-2-3-1;importante sottolineare il rientro di Icardi e Nainggolan dal primo minuto e l’assenza dell’infortunato De Vrij, sostituito da Miranda. La compagine genoana riempie invece il rettangolo di gioco con il solito 4-4-2 che tanto male aveva fatto alla Juve di Allegri tre settimane fa.

I giocatori in maglia nero blu sono fin da subito padroni del campo, giocando in maniera compatta, ordinata ed intelligente. La palla continua a girare in maniera fluida e coerente, le idee di gioco sono valide e mai banali; Gagliardini prima e Icardi poi firmano lo 0-2 con cui si chiude il primo tempo.

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Nella seconda frazione di gioco la squadra di mister Spalletti conclude l’opera, Perisic prima e Gagliardini poi annientano definitivamente il Grifone, vanificando le poche chances di rimonta dei Genoani. Finisce 0-4.

L’Analisi Tattica

Oltre all’inedita posizione di Gagliardini, che verrà approfondita meglio nella prossima sezione,  Spalletti introduce altre innovazioni tattiche. Va sottolineata in particolare la continua ricerca delle verticalizzazioni e l’accentramento degli esterni.

Il gol dello 0-3  in particolare è molto bello ed emblematico; Nainggolan recupera palla sulla trequarti servendo Icardi, l’argentino trova poi un gran diagonale che viene sfruttato da Perisic. L’azione si svolge in maniera molto semplice; recupero della palla, assist e gol. L’Inter solitamente cerca poche volte il centro del campo, preferendo invece imbastire azioni partendo dalle fasce.

Questa particolare tendenza porta  la Beneamata ad avere un gioco sterile, condizionato da parecchi cross e incapace di sorprendere gli avversari. La versione nerazzurra vista a Genova è invece più pratica, cinica ed organizzata proprio grazie alla continua ricerca del centro.

Va sottolineato il grande lavoro di Politano e Perisic che hanno dialogato con Nainggolan al fine di cercare soluzioni centrali e verticali. Difensivamente invece i nerazzurri si sistemano con una linea ordinata e compatta; i due terzini si spartiscono obblighi e doveri difensivi mentre Asamoah (autore dell’assist per il primo gol di Gagliardini) si spinge più in avanti rispetto a D’Ambrosio.

Il fulcro del gioco è Brozovic, autore di una prova di grande ordine e lucidità; il croato è risultato meno impacciato rispetto alle ultime uscite, necessario sottolineare però la mancanza di misure preventive da parte dei Genoani, che hanno permesso a Brozo di gestire il pallone senza problemi.

Gagliardini totale

Fin da subito è possibile notare come Gagliardini si muova molto bene tra le linee, adottando una posizione “alla Vecino”. Proprio il centrocampista bergamasco sblocca il match al minuto 15, indirizzando la vittoria nerazzurra con un grande inserimento alle spalle dei difensori. Nel secondo tempo Gaglia trova addirittura la doppietta con un imperioso stacco di testa vincente su assist di Nainggolan.

L’inedito ruolo confezionato per lui da Spalletti eleva Gagliardini a giocatore totale; 89% di passaggi completati, 6 lanci lunghi, 144 tocchi in totale e 4 duelli aerei vinti. I numeri validano e legittimano una prestazione pazzesca da parte del numero 5 nerazzurro, finalmente nel vivo del gioco e concentrato per tutti i  90 minuti. Dopo la doppietta dell’andata Gaglia si ripete ancora,  facendo del Genoa la propria vittima e prenotando un ruolo di protagonista negli incubi dei tifosi rossoblu.

La redenzione di Icardi, Nainggolan torna il Ninja

Genoa-Inter verrà ricordata anche come la partita del grande ritorno di Icardi dopo 53 giorni di assenza. L’argentino è apparso fin da subito appesantito ed imballato, privo di quella freschezza e cattiveria che lo hanno sempre contraddistinto.

Icardi ha portato a termine una partita diligente, segnando un rigore che si era guadagnato ma fallendo una semplice occasione a tu-per-tu con Radu. L’ormai ex capitano ha palesato i soliti problemi nella gestione del pallone e nel dialogo con i compagni; sono infatti solamente 8 i passaggi completati nel corso dei 90 minuti con un unico passaggio chiave, l’assist per il gol di Perisic.

L’infortunio di Lautaro e le precarie condizioni fisiche di Keita danno ad Icardi la possibilità di confermarsi già contro l’Atalanta domenica prossima a San Siro. Nainggolan ha invece condotto una gara grintosa, passando con precisione (87%) e raggiungendo positivamente i compagni con palloni filtranti e palle lunghe.

Il Ninja si è calato magistralmente nella parte di regista dell’attacco, collaborando ad ogni azione offensiva e servendo Gagliardini nel gol dello 0-4. Stiamo cominciando a vedere sprazzi del vero Nainggolan, sperando che i guai fisici che lo hanno tormentato finora siano ormai un vecchio ricordo. All’Inter servono le capacità tecniche di Icardi e Nainggolan, ribelli pentiti in cerca di redenzione. La qualificazione in Champions passa soprattutto dai loro piedi.

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