Quando mancano 4 giornate al termine del campionato l’Inter è ancora in piena corsa per l’obiettivo stagionale chiamato qualificazione alla prossima edizione della Champions League. La lotta con le dirette concorrenti Roma e Lazio si fa sempre ardua e il tutto si giocherà sul filo di pochi punti, visto che al momento è una sola la lunghezza che supera i nerazzurri (attualmente quinti in classifica e virtualmente fuori dalla qualificazione alla Coppa dei Campioni) dalle squadre romane, rispettivamente 3^ e 4^ in classifica, ma a pari punti. All’ orizzonte ci sono 4 partite che sanno tanto di finale e vincerle tutte potrebbe non bastare, perché bisognerà fare sempre i conti con i risultati delle dirette avversarie, che si spera possano lasciare qualche punto qua e là. Il primo scoglio in questa ultima fase di campionato per l’Inter si chiama Juventus.

Non una semplice partita, ma LA partita. Un match carico di significato al di là dei rispettivi obiettivi stagionali delle due squadre. Successivamente Udinese in trasferta e Sassuolo in casa, precederanno l’ultimo impegno stagionale dei nerazzurri,quello contro la Lazio, in una trasferta che ha il sapore di un vero e proprio spareggio Champions.

Centrocampo rivoluzionato

La speranza di tutti i tifosi nerazzurri e di tutto l’ambiente interista è quella di vedere- in questo decisivo rush finale di stagione- l’Inter di primavera. Dopo i deprimenti mesi di gennaio e febbraio, con l’avvento della bella stagione la squadra di Spalletti sembra essere rifiorita e grazie alle intuizioni tattiche del mister la squadra sembra essere definitivamente sbocciata e pronta al salto di qualità che la proietterebbe verso l’Europa che conta. Tra le mosse più azzeccate- nonché tra le più rischiose- c’è stata quella di affidare le chiavi del centrocampo a quel Marcelo Brozovic troppe volte criticato e fischiato dal pubblico di San Siro. Dal match casalingo contro il Napoli (11 Marzo) il tecnico di Certaldo lo ha provato nel ruolo di regista davanti la difesa e il croato ha da subito ripagato a suon di prestazioni positive, garantendo qualità nel giro palla, nel palleggio di squadra e anche in fase di interdizione. Da quel momento in poi Brozovic ha saltato il solo match di Bergamo contro l’Atalanta (per squalifica); segno che Spalletti ha definitivamente trovato il giocatore di qualità a centrocampo che tanto ha aspettato. Insieme a Gagliardini hanno scalzato nelle gerarchie tattiche due titolarissimi del centrocampo fino a quel momento come Borja Valero e Vecino che in questa fase della stagione sembrano non garantire lo stesso dinamismo della prima parte di stagione. In questo senso, per gli equilibri di squadra ormai (definitivamente o quasi)trovati, l’infortunio di Gagliardini – costretto a star fuori per circa tre settimane- è una notizia molto negativa per la squadra.

L’uomo di qualità che mancava

Inoltre la ritrovata intesa tra Icardi e Perisic e la loro ritrovata vena realizzativa hanno permesso all’Inter di ritornare a far paura alle difese avversarie come un tempo. I due insieme hanno realizzato 37 gol sui 56 totali di squadra: un’enormità. Una facilità di arrivare in zona goal aiutata anche dalla presenza di Rafinha, il grande acquisto del mercato di gennaio, che si sta rivelando la vera arma in più degli uomini di Spalletti. Il brasiliano è l’uomo che garantisce qualità ed assist. E’ colui che cambia passo e detta il ritmo della manovra offensiva, capace con le sue accelerazioni e i suoi dribbling di creare quella superiorità numerica vitale, quando di fronte si hanno delle difese molto statiche e ben piazzate. Centellinato nel minutaggio all’inizio da Spalletti– per via delle sue condizioni fisiche precarie visto il grave infortunio da cui veniva- quest’ultimo non può più farne a meno. La stoffa del campione c’è e si vede; è lui l’uomo in grado di legare i reparti e di innescare le azioni offensive a cui si affida l’intera squadra.

Difesa di Ferro

Una squadra che vede la sua grande forza nel reparto arretrato. Quella dell’Inter è una difesa di ferro, un vero e proprio muro come si dice in questi casi.Con solo 23 goal subiti, la difesa nerazzurra è la seconda migliore difesa della Serie A dopo quella della Juventus (20 goal subiti) a pari merito con il Napoli. Il quartetto Cancelo, Miranda, Skriniar, D’Ambrosio è ormai diventato un motivetto recitato a memoria dai supporter nerazzurri. Tutti e quattro si completano garantendo fisicità, dinamismo, carattere e qualità.  Se Miranda e Skriniar sono tra i migliori difensori del campionato italiano, Joao Cancelo e D’Ambrosio non sono da meno in fatto di terzini. Sulle rispettive fasce di competenza collaborano molto bene con le ali, che siano PerisicCandreva o Karamoh. I due garantiscono qualità e quantità anche alla spinta offensiva della squadra, oltre che un ottimo senso della posizione in fase difensiva. Senza dimenticare chi è alle spalle del pacchetto arretrato. Quel Samir Handanovic che rappresenta uno dei leader silenziosi della squadra ma che si fa trovare sempre pronto nel momento in cui c’è da parare e respingere gli attacchi avversari, salvando le sorti delle partite e i risultati in favore dell’Inter. Un mister Spalletti che può contare su dei giocatori dei qualità e di personalità (considerando anche le tante buone alternative in panchina) che seguendo le sue indicazioni tattiche stanno giocando un buon calcio che porta a dei risultati positivi. La speranza è che si continui su questa strada. Quella giusta verso un piazzamento utile per la qualificazione alla prossima Champions League.Perché solo con la qualificazione e la partecipazione alla competizione per club più importante al mondo si potranno gettare le basi per una nuova grande Inter.

Sarebbe un peccato non farlo visto l’ottima base di giocatori e staff tecnico che si ha a disposizione in questo momento e su cui si sta lavorando in maniera molto positiva.

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