Arrivato dopo una estenuante trattativa alla fine del mercato dello scorso anno per una cifra importante, Dalbert ha sinora tradito le aspettative di chi credeva di aver trovato finalmente una pedina affidabile per la fascia sinistra.
Le sue prestazioni in nerazzurro sono sempre state caratterizzate da una timidezza a dir poco imbarazzante, oltre ad una tecnica di base che non ha mai dato dimostrazione di essere un minimo plausibile per lo svolgimento del compito assegnato.

La fiducia non ripagata

Dopo un’estate in cui ha potuto allenarsi con la squadra dal primo giorno di ritiro, ci si aspettava tutti una sua maturazione tecnico/tattica oltre che caratteriale. Se la aspettava molto probabilmente anche Spalletti, che lo ha schierato titolare per la prima di campionato contro il Sassuolo, dopo avero fatto giocare sempre titolare in estate.
La risposta del terzino brasiliano è stata purtroppo ancora una volta completamente deludente, oltre che dannosa per la squadra. Sulla sua fascia di competenza Berardi ha fatto il bello ed il cattivo tempo, ed i centrali di difesa (Miranda in particolar modo), sono dovuti uscire molte volte a mettere una pezza agli errori dell’ex terzino del Nizza. Nel secondo tempo, con la sostituzione del brasiliano e l’arretramento di Asamoah, la fase difensiva ha avuto ben altro spessore.

L’ombra di Asamoah

Quindi per l’ennesima volta Dalbert ha tradito le attese e la domanda che i tifosi si stanno ponendo in queste ore è quale possa essere il futuro di questo giocatore. Non siamo qui a crocifiggere Dalbert, tanto meno a gettare sentenze dopo appena una partita. Appare quasi scontato però il suo dirottamento in panchina per la gara con il Torino. L’Inter dopo la brutta figura con il Sassuolo deve riprendere a vincere subito e per farlo ha bisogno di affidarsi all’esperienza di Asamoah. Dalbert avrà ancora le sue chances, ma non saranno infinite.

Spalletti: altro miracolo?

Spalletti ha speso parole importanti nei suoi confronti, segno che in allenamento vede fargli cose che noi non gli abbiamo mai visto fare. Un’operazione di recupero di Dalbert a questo punto avrebbe del miracoloso, ma se c’è una persona che può tentare l’impresa, questa è proprio Luciano Spalletti. Nel corso della sua carriera, il mister ha dato dimostrazione di avere la pazienza e la competenza per ottenere dai propri giocatori prestazioni oltre le attese, anche per quelli che sino a quel momento sembravano irrecuperabili, vedi Brozovic lo scorso anno o Emerson Palmieri ai tempi della Roma. Riuscirà nell’impresa anche con Dalbert?

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Difficile dirlo, perché moltissimo dipenderà da Dalbert stesso che dovrà finalmente vincere la sfida in primis con se stesso e con le paure che sembrano attanagliarlo. Dovrà mostrare un carattere che sembra non avere ma che qualcuno che lo ha scelto per portarlo a Milano gli avrà sicuramente visto mettere in mostra ai tempi in cui fu nominato miglior terzino della Lige 1.
È molto probabile che da ora in avanti Dalbert vedrà il campo col contagocce, non possiamo certo permetterci altre situazioni come quella nel primo tempo a Sassuolo. Dovrà comunque continuare ad allenarsi con tenacia e professionalità, cercando poi di sfruttare al massimo ogni piccola occasione che gli sarà concessa. Onestamente non possiamo prevedere come andrà a finire, ma l’investimento fatto su di lui è stato tremendamente alto e bisogna continuare a sperare di poterlo recuperare.

Futuro incerto

Forse a nella finestra di mercato di Gennaio sarà da prendere in considerazione anche la possibilità di mandarlo in prestito in una realtà più piccola della nostra, per dargli la possibilità di poter giocare con più continuità e con meno pressioni. Di certo per fare il terzino titolare nell’Inter occorre una forza caratteriale che Dalbert ha sinora dimostrato di non avere. Il nostro augurio è quello che il ragazzo riesca a ritrovare se stesso e possa dimostrarci il suo valore. Per ora ha fallito completamente e dovrà fare uno sforzo non indifferente per non finire nell’olimpo dei “bidoni” che hanno vestito la nostra gloriosa maglia.

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Impiegato tecnico di professione, cantante e chitarrista rock per passione. Amo stare con i miei figli, leggere, scrivere, fotografare e fare qualsiasi cosa possa dare sfogo alla creatività. Nel cuore porto da sempre i colori nerazzurri: per me c'è solo l'Inter!