Era la serata delle risposte. L’Inter è in grado di vincere uno scontro diretto? L’Inter riuscirà a migliorare in fase difensiva e non prestare il fianco alle costanti ripartenze avversarie come successo ultimamente? L’Inter riuscirà a trovare continuità all’interno dei 90 minuti senza manifestare la sua versione…inter-mittente? L’Inter riuscirà a gestire una situazione di vantaggio? Beh, purtroppo la risposta alla prima domanda e all’ultima domanda è un “no” pieno di rammarico, rabbia e rimpianti. Ma alle altre due è uno speranzoso “sì”. Vediamo perché.

Superiori

Nel primo tempo l’Inter è stata nettamente meglio della Juventus sotto tutti i punti di vista: intensità, mentalità, atteggiamento. Non è stata una partita caratterizzata da molte occasioni da gol, anzi, ma i nerazzurri sono stati superiori poiché sono arrivati sempre primi sulla palla, sono risultati più lucidi nella gestione della stessa e più convinti dei propri mezzi. Il trio difensivo si è attestato nuovamente su alti livelli, Darmian ha disputato un’ottima partita, Perisic è stato straordinario in entrambe le fasi, annullando totalmente Cuadrado. Per quanto riguarda i centrocampisti, Barella spettacolare, Brozovic impeccabile, Calhanoglu ritrovato e finalmente autore di un’altra buona partita dopo l’esordio con il Genoa. Dzeko ha messo nettamente in difficoltà Chiellini, ma da contraltare ha fatto la prova di Lautaro, unico assente ingiustificato – e a tratti svogliato – della partita nerazzurra. Lo spirito e la mentalità sono state quelle di una grande squadra, alla quale l’1-0 all’intervallo andava stretto.

“L’unico modo per subire gol”

In molti hanno asserito che l’Inter abbia “smesso di giocare” dal sessantesimo in poi. Tuttavia, la squadra di Inzaghi si è semplicemente rivelata intelligente ed impeccabile nella fase difensiva, lasciando un possesso sterile alla Juventus e non concedendo nessuna chiara occasione da gol. Il finale di partita dell’Inter e l’atteggiamento manifestato non è stato diverso da quelli della scorsa stagione: la squadra si è abbassata sfruttando una difesa posizionale ben effettuata. Esattamente quello che si chiedeva a Inzaghi: attaccare scriteriatamente in ogni occasione, risultando incapaci di comprendere i momenti della partita, quella no, non è una caratteristica da grande squadra.

E l’Inter ci era riuscita ampiamente, si era chiusa benissimo e i bianconeri sembravano non riuscire a venire a capo della situazione. La vittoria nerazzurra sembrava (ed era) l’epilogo più giusto e sensato. Una follia individuale, unita ad un’interpretazione singolare dell’utilizzo del Var, era probabilmente “l’unico modo per privare l’Inter di due punti importantissimi”. Sono parole non di chi scrive, nonostante il concetto sia ampiamente condivisibile, bensì di Simone Inzaghi nel post-partita. Il tecnico piacentino, espulso nel finale, era fortemente rammaricato. Fa specie vedere come il suo volto fosse cupo e amareggiato, mentre quello di Allegri – dopo un pareggio -risultasse gioioso e sollevato. Come cambia il mondo in pochi anni, vero?

Dumfries e Guida: la Juventus ringrazia

Chiariamo subito un punto: quella di Denzel Dumfries è una clamorosa ingenuità. L’olandese, ancora una volta, si è dimostrato inadeguato, risultando nullo in fase offensiva ed estremamente dannoso in quella difensiva. Non si tratta solo della clamorosa ingenuità che costa all’Inter la vittoria, ma una continua sensazione di insicurezza trasmessa in ogni uno contro uno, in ogni corsa all’indietro, in ogni disimpegno. Evidenti carenze tecniche che si sommano a una tenuta mentale insufficiente per una partita del genere: ad oggi il giocatore non è pronto e non ci si può proprio permettere di perdere punti sanguinosi per errori di un singolo.

Chiariamone ora un altro: l’intervento di Dumfries su Kaio Jorge, in Serie A, può essere calcio di rigore. Tuttavia, il modo in cui Mariani (arbitro) e Guida (Var) hanno agito è difforme dal regolamento legato all’utilizzo della tecnologia stessa. Per due motivi. Il direttore di gara ha visto chiaramente la dinamica ed ha espresso, con ampi cenni, la sua decisione: non era fallo da rigore. C’è quindi una valutazione che va in senso opposto a quella che poi verrà ribaltata dopo l’intervento del Var. Secondo motivo: la tecnologia dovrebbe intervenire quando si tratta di “chiaro ed evidente errore”, ormai è una filastrocca che abbiamo imparato a memoria ma che evidentemente è fine a se stessa. Non serve a niente, se poi fattivamente si agisce in maniera contraria. Diventa una fastidiosa presa in giro.

Sarebbe il caso che si faccia un po’ di chiarezza sull’utilizzo del Var e sull’interpretazione di tanti episodi simili che però danno puntualmente vita a decisioni diverse, ai famosi “due pesi e due misure”. Gasperini, che è spesso fuori luogo in alcune affermazioni, ieri ha espresso un concetto e una richiesta sacrosanta: gli arbitri devono prendere la parola e spiegare le proprie decisioni. È l’unica soluzione possibile, l’unica strada verso la limpidezza, verso la rimozione di ogni sospetto. Altrimenti, il dubbio che la confusione faccia comodo a qualcuno diventerà sempre più consistente. E non sarà colpa dei tifosi.

 

 

 

 

24 anni, laureato in "Scienze della Comunicazione" presso l'Università della Calabria. L'Interismo è qualcosa che scorre dentro senza freni, in maniera totalmente irrazionale. Condividere questo sentimento è magnifico, scrivere di Inter ancora di più.