Passando ad un altro filone storico interessante, quello dell’11 settembre, forse vi sconvolgerò ma l’acclamato Zero Dark Thirty diretto da Kathryn Bigelow mi ha fatto un po’ storcere il naso: trovo che sia un pelo troppo giustificato l’uso della tortura da parte statunitense. Però, cinematograficamente parlando, è un’opera davvero ben riuscita.
Ho trovato più storiograficamente accurato il recente film del 2019, The Report, di Scott Z. Burns con due grandissimi attori come Adam Driver (un attore generazionale ancora purtroppo conosciuto solo per Star Wars) e Annette Bening. Certo, più che un film, è un documentario: manca quasi totalmente di pathos ed emozione, così come qualsiasi elemento privato e familiare dei personaggi principali che magari ci permetterebbe di empatizzare con loro viene trascurato. È una sorta di fedele (anche troppo per essere un thriller e non un documentario) trasposizione cinematografica di un documentario giornalistico o di un articolo d’inchiesta. Ciononostante, ve lo consiglio caldamente.
In abbinata a The Report, consiglio anche il bellissimo biopic firmato da Adam McKay, Vice - L’uomo nell’ombra, in cui uno straordinario Christian Bale impersona la figura complessa (magari se vi va, potreste anche dibattere sulla questione, sarei lieto di leggervi) di Dick Cheney, dall’inizio difficile della sua carriera fino alla carica di vicepresidente degli USA. Un film davvero davvero ben fatto, in cui lo scrupolo storiografico non compromette però la godibilità dell’opera (cosa che non accade, purtroppo, nel succitato The Report)
Tra i film che raccontato l’evento in sé, ritengo che World Trade Center di Oliver Stone sia il migliore. Nicholas Cage (altro attore molto sopravvalutato) recita bene ed è calato benissimo nella parte.
Menzione d’onore anche per Molto forte, incredibilmente vicino di Stephen Daldry, anche se qui il punto di vista è più la soggettività di chi ha vissuto la tragedia che lo scrupolo storiografico. Però è fatto davvero bene, un bel film drammatico che permette di comprendere le motivazioni emozionali alla base delle scelte politiche post-11 settembre.