La cosa più triste è che ieri sera durante la cena, senza che prima ci fossimo parlati, mio figlio ha espresso lo stesso disagio che avevo a mia volta espresso ieri qui sul forum: la scorsa stagione seguivamo l'Inter con grande entusiasmo, il giorno della partita entravamo in fibrillazione già dal mattino, alle 19:30 cominciavamo già ad assillare mia moglie affinché preparasse la cena, poi tutto di corsa a mangiare, sparecchiare, pulire la cucina, per poi mettersi davanti alla TV mezz'ora prima dell'inizio e straziarsi nello stillicidio dei minuti che ci separavano dalla partita, che poi dal divano vivevamo come se fossimo allo stadio: grida, incitamenti, esultanze, roba che ci sentivano in tutto il palazzo. Adesso non è più così, chiaro che mai nella vita ci sogneremmo di non guardare volontariamente una partita dell'Inter, ma viviamo la cosa con distacco, con indifferenza. Ieri sera giocavamo una partita decisiva contro il Real, cosa che in tempi normali ci avrebbe fatto battere forte il cuore fin da una settimana prima - invece c'era solo indifferenza, abbiamo acceso la TV che eravamo già al sorteggio del campo e sinceramente se ci avessero detto che la partita non si sarebbe giocata non sarebbe stato affatto un problema, avremmo guardato tranquillamente l'Atalanta o qualche altra squadra. Abbiamo seguito la partita con il massimo distacco, ovviamente il rigore e l'espulsione ci hanno procurato dispiacere ma tutto è passato un attimo dopo, abbiamo continuato a seguire la partita con rassegnazione, non ci siamo esaltati nel momento in cui sembrava potessimo pareggiare né arrabbiati quando abbiamo preso il secondo goal, poi mio figlio se n'è andato prima della fine ed io sono rimasto solo perché, per carattere, quando sono arrivato ad un certo punto devo portare in fondo anche un brutto film o un libro che non mi piace. Ma dieci minuti dopo aver spento la TV mi sentivo esattamente come prima della partita, "comfortably numb" come direbbero i Pink Floyd. Secondo me è la cosa più triste che possa accadere.