Francesco Repice

Volendone parlare oggettivamente diciamo che il suo è uno stile che, pur non arrivando alle esagerazioni enfatiche di un Piccinini (per non parlare di quel cavernicolo di Adani), si discosta sensibilmente da quello dei radiocronisti storici di "Tutto il calcio minuto per minuto" (i vari Ameri, Ciotti e soprattutto Martellini, principe dell'understatement), che hanno definito la professione del radiocronista in senso moderno e che era molto più sobrio e distaccato.
E' un riflesso dei tempi urlati che viviamo, poi, se devo dare invece un parere da tifoso, mille volte meglio lui di altri suoi colleghi che infestano i vari programmi sul calcio. Repice in fondo è un poeta prestato alle radiocronache, quindi qualche eccesso glielo possiamo sicuramente perdonare.
 
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Ma sul rendere vivace la radio cronaca non ho nulla in contrario, ma una volta guardavo la partita dal pc ascoltando la sua voce per radio mi sembrava un altra partita, in campo si camminava e lui descriveva una battaglia campale con fanti e cavalieri, nsomma.
E' lì l'errore che hai fatto: non devi guardare una partita ascoltandola alla radio. In radio non ti puoi permettere le pause di silenzio come nella tv (che tanto si vede che è andato a recuperare il pallone per andare a battere un calcio d'angolo, per esempio....). In radio lo devi raccontare, in TV no
 
Io sono cresciuto con le radiocronache di "Tutto il calcio minuto per minuto". Quindi Enrico Ameri, Sandro Ciotti, dallo studio centrale Roberto Bortoluzzi, Enrico Luzzi per il campo collegato della serie B. Erano altri tempi, non c'era la pay tv, non c'erano anticipi e posticipi, tutte le partite contemporanee nel pomeriggio della domenica e ci si attaccava alle radioline per seguire le partite del campionato.
Diciamo che oggi è un bel lusso, ma rimane quella sensazione di romantico che infondeva al calcio il fascino della radio che rimane uno strumento insuperabile da qualsiasi altro mezzo di comunicazione.
Bellissimo l'attimo in cui interveniva il radiocronista per segnalare un gol: il boato improvviso che ti lasciava per un po' col fiato sospeso. I meno giovani come me potranno testimoniare.
Ecco, oggi Repice è quello che più si avvicina a quei suoi predecessori.
 
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