Affrontare una rottura importante

Mentremorivo

Primavera
Scusate il topic un po' infantile magari, ma ho bisogno bisogno sfogarmi, difatti non mi aspetto neanche chissà che risposte

Ho rotto qualche giorno fa con la mia ragazza dopo 7 anni, o meglio, mi ha lasciato
I motivi detti in breve sono che nell'ultimo anno soprattutto ho vissuto male alcune cose mie personali senza riuscire ad aprirmi con nessuno, senza dire nulla neanche a lei (sono un tipo che fa molta difficoltà a manifestare sentimenti e cose così), e questo mi ha portato a trascurarla, litigare spesso per cazzate, tanto che giustamente mi vien da dire che in lei si sia sempre più allargato il dubbio che io avessi smesso di provare sentimenti nei suoi confronti. E il tutto è sfociato pochi giorni fa nella rottura definitiva da parte sua. Non nascondo che mi è crollato il mondo addosso, a 27 anni (giovane comunque, direbbe qualcuno), ero straconvinto che fosse lei la persona che volevo al mio fianco per sempre.

Ora la mia situazione è difficile, tutti dicono "esci sfogati distraiti" il problema è che non ho più fisicamente molti amici vicino a me perché si son praticamente tutti trasferiti lontano. E quelli che sono qui son quelli che abbiamo in comune ma che son più vicini a lei
Sto prendendo una specialistica all'università ma dannazione stiamo facendo la stessa cosa, e quindi me la ritroverei lì

Ci sarebbero tante altre cose da dire ma è già un pippone cosi, poi magari rispondo a qualcuno se volesse sapere...
Scusate lo sfogo


Ps. Persino pensare alla nostra amata Inter in questo momento mi è praticamente impossibile, e chi mi conosce sa che l'Inter è sacra per me..
Vivi la sofferenza fino al suo tramontare e non chiuderti in un pensiero felice, affronta qualsiasi paura e non illuderti.
le persone cambiano, é lei che ti ha lasciato, non é colpa tua.
Nietszche diceva che l'amore é un rapporto tra schiavo e tiranno.
L'amore é un modo per amare se stessi, amiamo noi stessi attraverso gli altri, amiamo chi ci fa star bene, é sempre stato un rapporto di convenienza tra persone.
Ti amo se soddisfi i miei sensi e le mie esigenze, se fai lo ******* non ti amo piú, ti odio.
La passione finisce, sempre.
Osserva bene la natura dei rapporti e imparerai tante cose.
Goditi la vita.
 

Mentremorivo

Primavera
Sono d'accordo sul fatto dell'età e l'esperienza, non sul fatto di averla abituata bene. Non sono mai stato uno che "vizia" però devo ammettere che se per un anno la persona che ho vicino mi ignora/trascura/tratta male ecc probabilmente reagire uguale, si fosse trattato di poco ma è stato almeno un anno
Comunque non posso che rispettare il tuo consiglio, perché l'esperienza è una grande cosa e ne hai sicuramente più di me in ogni ambito. Però per ora sono in quella fase dove non riesco proprio a pensare avanti
E non ascoltare nessuno, osserva la realtà e basta.
 
Vivi la sofferenza fino al suo tramontare e non chiuderti in un pensiero felice, affronta qualsiasi paura e non illuderti.
le persone cambiano, é lei che ti ha lasciato, non é colpa tua.
Nietszche diceva che l'amore é un rapporto tra schiavo e tiranno.
L'amore é un modo per amare se stessi, amiamo noi stessi attraverso gli altri, amiamo chi ci fa star bene, é sempre stato un rapporto di convenienza tra persone.
Ti amo se soddisfi i miei sensi e le mie esigenze, se fai lo ******* non ti amo piú, ti odio.
La passione finisce, sempre.
Osserva bene la natura dei rapporti e imparerai tante cose.
Goditi la vita.

daccordo su TUTTO
 
ho vissuto male alcune cose mie personali senza riuscire ad aprirmi con nessuno, senza dire nulla neanche a lei (sono un tipo che fa molta difficoltà a manifestare sentimenti e cose così)

Faccio l'avvocato del diavolo: a te sarebbe piaciuto se lei avesse avuto delle difficoltà gravi e ti avesse tenuto all'oscuro? Dopo 7 anni di relazione, dovrebbe esserci una fiducia pressoché totale, la confidenza intima sui propri stati d'animo dovrebbe essere all'ordine del giorno. Se non ci si sente liberi di dire tutto ciò che si pensa e si prova al proprio partner, che è una persona che, a differenza di un genitore o di un parente calato dall'alto sin dalla nascita, ci si sceglie liberamente, a chi lo si dovrebbe dire?

Parto da qui per una constatazione forse banale ma effettiva: indipendentemente dalla capacità di ognuno di noi di esprimere ciò che pensa alle persone che ci stanno vicino, se tu non hai avuto intenzione di metterla al corrente di quanto ti stesse accadendo, un motivo - forse anche inconscio - ci doveva pur essere. Nel senso: se ti sono capitate XYZ cose ma non ne hai fatto parola con lei, evidentemente non credevi che anche solo parlarne potesse essere propedeutico ad una non dico risoluzione ma quantomeno semplificazione. Hai aperto questo thread-sfogo consapevole di non poter trovare davvero una risposta alla crisi che stai vivendo a causa della natura stessa del forum. Allora, ti chiedo: perché non hai avuto questo stesso atteggiamento positivo con lei? Parlare a lei dei tuoi problemi personali sarebbe stata la garanzia di soluzione? No, ma sarebbe stata già una cosa, un primo passo. Vorrei solo invitarti a chiederti perché il tuo comportamento sia stato così. Attenzione non sto assolutamente dicendo che tu abbia fatto male, sto dicendo che, forse, c'era qualcosa che ti diceva di non farlo. Non dire una cosa importante ad una persona cara significa non credere in quella persona, non al 100% quantomeno. E se forse è impossibile fidarsi al 100% di chicchessia, bisogna quantomeno raggiungere una percentuale di fiducia che consenta di parlare delle proprie difficoltà serie. Chiaramente deve essere reciproca la cosa.

Ora, non mi va di giocare al piccolo psicanalista anche perché tu, per me, sei un nickname+avatar. Cosa sono io per te? Un nickname+avatar, quindi qualsiasi cosa venga detta da me o da chiunque altro qui dentro ha un peso specifico molto basso. Consigli seri ed affidabili difficilmente riuscirai ad averli qui dentro anche perché noi di te per davvero non sappiamo nulla e tu di noi per davvero non sai nulla

Io ti esorto solo a provare a parlare con persone nella vita reale che ritieni realmente affidabili su questo punto: "perché non le ho detto quelle cose"? La reazione che lei ha avuto è stata esagerata o comprensibile? Prova a partire da qui e, se da solo non riesci a risponderti (cosa perfettamente comprensibile), prova con un amico affidabile, che magari ti conosca da anni e di cui tu ti fida per davvero.

In alternativa, c'è sempre la psicanalisi - quella vera, non quella low cost da forum - che può aiutarti davvero tanto in questo momento di comprensibilissima crisi. Ti ricordo che andare dallo psicologo non è una cosa strana o da malati o da pazzi (per quello c'è la psichiatria ed è un'altra diversissima cosa su cui la gente fa spesso e volentieri confusione). Andare dallo psicologo è come andare in palestra, solo che, invece di allenare il fisico, alleni la mente, impari a capire per quale motivo ti comporti (o tendi a comportarti) in un certo modo, per quale motivo reagisci (o tendi a reagire) in un certo modo, per quale motivo insomma la relazione si sia incanalata negli ultimi tempi su binari che l'hanno portata al finale che conosciamo

E, attenzione, la psicanalisi non dà soluzione nette, certe, esattamente come la palestra non ti garantisce un controllo totale eterno sul fisico. La psicanalisi offre opportunità e richiede tempo. Sembra un pessimo slogan pubblicitario, ma nei fatti è così. Mentre in medicina si raggiunge uno status di 'guarito' in presenza di determinati parametri oggettivi organici, con la psicanalisi non è così. Lo psicoterapeuta è uno che scioglie i grovigli mentali che creiamo (spontaneamente o per reazione/difesa ad avvenimenti o persone) NON per indurci ad essere altre persone che non saremmo mai MA per spiegarci come e perché tendiamo a crearli, spesso anche sabotandoci, e finendo per fraintendere gli altri ed essere fraintesi. Il punto è che non c'è una guarigione come viene intesa normalmente perché non c'è niente da guarire, così come avere un personal trainer in palestra non significa avere qualcosa di rotto. La psicanalisi può durare tutta la vita, è una sorta di aiuto di cui possiamo sentire l'esigenza in particolari delicati momenti della vita. E' - lo ripeto per la centesima volta - come andare in palestra. Palestra mentale. Se qualcuno dovesse additarti come strano anche solo per aver vagliato la decisione di andare in analisi, beh quel qualcuno è un ********. Tu consideri strani quelli che vanno in palestra? In questo periodo, secondo me, può farti solo del bene, può fornirti un aiuto (professionale, obiettivo, distaccato come un amico per esempio non potrà mai essere) davvero formidabile. A patto di approcciarlo con lo spirito giusto, non con "Ci vado per avere LA soluzione e cambiare". No. Lo spirito deve essere il medesimo della palestra: voglio conoscere meglio la mia mente. E, se per avere una parvenza di tartaruga addominale, serve molto tempo, allo stesso modo serve molto tempo per riuscire davvero a sentire i benefici della psicanalisi. So che quest'opzione comporti tempo+denari non indifferenti, ti invito solo a non accantonarla né soprattutto a scartarla solo per idioti pregiudizi da ignoranti

Detto questo, non mi dilungo in inutili consigli sentimentali ("fai così, non fare così") e di vita perché io non so nulla di te, non so davvero come tu stia e cosa tu abbia o non abbia voglia di fare. Posso dirti cosa farei io al posto tuo (e lo farei, se ti interessasse) ma avrebbe davvero valore ed importanza?

Chiudo con una banalità immensa ma alcune banalità sono vere: il tempo rimargina ogni ferita. Ferita che non scomparirà, resterà lì, ma si rimarginerà

Forza Inter

Sarebbe clamoroso se dicessi di essere laureato in psicologia e che la specialistica che stai per prendere riguardi questo campo:ghigno:ghigno
 
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