Concordo.
All'Inter si e' innescato un meccanismo ineffabile quanto inafferrabile che, anche inconsciamente, autorizza questo o quel calciatore/allenatore di uniformarsi o adottare un certo abito mentale ispirato all'impunita'. Mi spiego ... un calciatore che arriva a certe squadre (ci metto, ahime', anche la Juventus fra queste) riconosce che quell'approdo e' un momento cruciale per la sua carriera. Se lo fallira' sara' "fottuto" per sempre ...giochera' in squadre di piu' basso lignaggio, la sua carriera da quel momento sara' in declino, potra' "galleggiare" per un po', ma non sara' piu' come qualche anno prima. Il giocatore che arriva all'Inter, sa gia' che se pure fallisce all'Inter, la sua carriera non sara' compromessa irrimediabilmente poiche' in tanti, prima di lui, hanno fallito e biasimeranno l'ambiente. Secondo me, la chiave e' tutta li' ...la reputazione. La reputazione va sovvertita, un giocatore che arriva all'Inter non deve sentirsi di transito, ma l'Inter deve rappresentare per tutti un punto d'arrivo.
Per arrivare a questo ci vuole una Societa' composta da uomini forti e competenti, con regole e metri di giudizio condivisi ed inflessibili. Se ho capito qualcosa dei cinesi e di Marotta, i primi hanno chiesto al Beppe proprio questo. In ragione di questo ed alla luce di quanto abbiamo appreso ieri dalla stampa francese, per esempio, prevedo che Karamoh non tornera' piu' ad Appiano Gentile.