Calendario asimmetrico, svolta storica in Serie A

Clovis

Vice capitano
io ne do molto peso invece. lo uso quando leggo un commento o una opinione talmente stereotipata e fondata sul nulla, da essere degna di una etichetta stereotipata. quindi è esattemente una valutazione sulla base dei contenuti e non di per sé sull'età di una persona, tanto più qui dentro

non esiste nessun motivo razionale per preferire un calendario simmetrico a uno asimmetrico, infatti le uniche pseudo-argomentazioni sono state dei "che bisogno c'era di cambiare?", che tradiscono solo una mentalità semplicemente conservatrice a priori

il motivo per cui un calendario asimmetrico è meglio è semplice: non si ripetono gli stessi blocchi di gare in successione per ogni singola squadra, e non si ripetono le stesse gare in "contemporanea" nello stesso turno --> la competizione è un minimo più variegata e imprevedibile. I motivi per cui sarebbe meglio un calendario simmetrico quali sono? Il calcio che non è più quello di una volta?

Allora rimettiamo che il portiere può prendere la palla con le mani sui retropassaggi, rimettiamo i due punti per vittoria, leviamo le sostituizioni, leviamo il recupero e tutte quelle cose che hanno migliorato il gioco e dopo essere state introdotte ci si è semplicemente chiesto "ma perché non era stato fatto prima?". In linea di principio, su una novità, non bisognerebbe chiedersi "perché introdurla?" quanto piuttosto "perché non introdurla?"

Quindi... è assolutamente ovvio che non basta essere nato negli anni '50/'60 per essere un boomer, negli anni '70 per essere uno della generazione x, negli anni '80/'90 per essere un millenial e negli anni '00 per essere uno zoomer. Sono i vari discorsi stereotipati che una persona può eventualmente fare ad attirare certe etichette. Io manco conosco l'età degli utenti, e non mi interessa neppure andare a verificare. Avrò dal del boom a gente di 20/30 anni e avrò dato ragione a gente di 50 anni senza neanche saperlo

Dipende sempre tutto dai commenti, da quanto sono pensati o da quanto sono l'eco di slogan sentiti altrove



ma assolutamente no, i millenial sono considerati dalla generazione di tiktok dei vecchi sfigati e lamentosi, oltre che viziati :ghigno Molti non hanno capito questa cosa che i millenial sono i trentenni che vivono di nostalgia e sogni, non è la generazione dei ragazzini di adesso

ti linko un articolo a caso che parla dell'argomento, ma se ne trovano a bizzeffe: https://www.filosofemme.it/2020/08/31/il-divario-di-prospettiva-tra-millenials-e-generation-z/

alla fine, bene o male, una guerra fra rappresentati di generazioni resta una guerra tra poveri. Infatti tutto il tormentone dell'"ok boomer" non era nato come una rappresaglia generazionale, quanto come un "invito" (provocatorio) a persone oltre una certa età a cercare di contestualizzare in maniera diversa le difficoltà che alcuni giovani trovano nel costruirsi una vita, senza livellare ogni situazione dentro un un "i giovani di oggi non si impegnano". Diciamo che è diventato uno slogan per rispondere a quella generalizzazione con la stessa moneta

ciao!
Intanto mi preme rimarcare come il mio sottolineare l'abuso di certe etichette non fosse rivolto a te nello specifico o a qualcuno in particolare, torno a ribadirlo. Ho solo sentito una volta di più questo termine e mi è sovvenuta quella riflessione.
Aggiungo che una accelerazione importante alla diffusione di questo "ok boomer" sul web è in buona parte ascrivibile a format twitch molto seguiti come il Cerbero, il quale ha per pubblico una torma di giovani(ssimi) che tendono naturalmente alla propagazione di tormentoni a mò di prese per il ahem o semplicemente per trollare. Spesso non c'è molto pensiero dietro, o peggio c'è una sufficienza propria di chi si diverte a ridere degli altri credendosi legittimato perchè più furbo (per altro cosa che sarebbe pure da stabilire caso per caso). Chiaramente la mia è una generalizzazione, tuttavia certe dinamiche nella chat di cui sopra lasciano pensare che non sia troppo distante dalla realtà.

Più in generale: la cosa forse più inquietante in tutto questo è il rischio di una spaccatura su base generazionale aprioristica, una attribuzione di valore o meglio di disvalore implicita. E la cosa curiosa è che se col tempo vecchio è passato dall'essere saggio ad essere intuile, o semplicemente rincogxxxxxxx, ora anche l'asticella per essere considerati tali si va abbassando sempre più, al punto che già il termine boomer va abbracciando generazioni che da definizione non dovrebbero nemmeno rientrarci.

Mi fermo per non appesantire oltre, comunque grazie degli spunti interessanti.


PS
mi sono dimenticato di scrivere che non sono contro il nuovo calendario, sono curioso di capire come sarà mentre lo vivremo. E se non mi piacerà non sarà perchè è nuovo o è già vecchio.
 
Ultima modifica:

Clovis

Vice capitano
E comunque il campionato di serie A a 16 squadre è di gran lunga migliore rispetto a quello attuale. Quante partite inutili si eviterebbero soprattutto a fine stagione. Partite tra la decima e la dodicesima squadra che a due giornate dalla fine non hanno più nulla da chiedere e dare.

Questo è un tema piuttosto ricorrente. Evidentemente non è molto semplice anche solo scendere per ritornare a 18, visto che se ne parla da un bel pezzo.
 

Clovis

Vice capitano
E' un'ottima riflessione quella che proponi.
Ci sono degli stereotipi e degli schematismi culturali che si esprimono con l'adozione di un lessico che è spesso insopportabile.
"Boomer" è uno di questi e spesso comporta un'accezione del tutto o in parte negativa che ha il suo contrappasso positivo in "millenial" che rappresenta (almeno sinora, ma farà in tempo a cambiare) l'innovazione e la modernità.
Una delle debolezze del mondo occidentale, a mio avviso, è proprio questa tendenza a voler staccarsi e dimenticarsi del mondo e dell'esperienza delle generazioni più vecchie che potrebbero essere invece una fonte importante in termini culturali e di memoria storica.
Mas andremmo su discorsi troppo complessi.

ciao,
sì, sono d'accordo sulle tue riflessioni anche se, come ti è stato fatto notare, tu ti riferivi forse alla Gen Z e non a quella dei millenials, perchè penso tu ti volessi riferire ai nati negli anni 2000 mentre i millenials sono antecedenti. Questa puntualizzazione non sposta secondo me la bontà generale del tuo commento e del fatto che restiamo "inguaiati" ? .
 
ciao,
sì, sono d'accordo sulle tue riflessioni anche se, come ti è stato fatto notare, tu ti riferivi forse alla Gen Z e non a quella dei millenials, perchè penso tu ti volessi riferire ai nati negli anni 2000 mentre i millenials sono antecedenti. Questa puntualizzazione non sposta secondo me la bontà generale del tuo commento e del fatto che restiamo "inguaiati" ? .

No mi riferivo proprio ai Millennials o generazione Y (se vogliamo adeguarci) che ancora più della generazione successiva sono l'icona del cambiamento avvenuto alla fine del secolo scorso.
 
io ne do molto peso invece. lo uso quando leggo un commento o una opinione talmente stereotipata e fondata sul nulla, da essere degna di una etichetta stereotipata. quindi è esattemente una valutazione sulla base dei contenuti e non di per sé sull'età di una persona, tanto più qui dentro

non esiste nessun motivo razionale per preferire un calendario simmetrico a uno asimmetrico, infatti le uniche pseudo-argomentazioni sono state dei "che bisogno c'era di cambiare?", che tradiscono solo una mentalità semplicemente conservatrice a priori

il motivo per cui un calendario asimmetrico è meglio è semplice: non si ripetono gli stessi blocchi di gare in successione per ogni singola squadra, e non si ripetono le stesse gare in "contemporanea" nello stesso turno --> la competizione è un minimo più variegata e imprevedibile. I motivi per cui sarebbe meglio un calendario simmetrico quali sono? Il calcio che non è più quello di una volta?

Allora rimettiamo che il portiere può prendere la palla con le mani sui retropassaggi, rimettiamo i due punti per vittoria, leviamo le sostituizioni, leviamo il recupero e tutte quelle cose che hanno migliorato il gioco e dopo essere state introdotte ci si è semplicemente chiesto "ma perché non era stato fatto prima?". In linea di principio, su una novità, non bisognerebbe chiedersi "perché introdurla?" quanto piuttosto "perché non introdurla?"

Quindi... è assolutamente ovvio che non basta essere nato negli anni '50/'60 per essere un boomer, negli anni '70 per essere uno della generazione x, negli anni '80/'90 per essere un millenial e negli anni '00 per essere uno zoomer. Sono i vari discorsi stereotipati che una persona può eventualmente fare ad attirare certe etichette. Io manco conosco l'età degli utenti, e non mi interessa neppure andare a verificare. Avrò dal del boom a gente di 20/30 anni e avrò dato ragione a gente di 50 anni senza neanche saperlo

Dipende sempre tutto dai commenti, da quanto sono pensati o da quanto sono l'eco di slogan sentiti altrove



ma assolutamente no, i millenial sono considerati dalla generazione di tiktok dei vecchi sfigati e lamentosi, oltre che viziati :ghigno Molti non hanno capito questa cosa che i millenial sono i trentenni che vivono di nostalgia e sogni, non è la generazione dei ragazzini di adesso

ti linko un articolo a caso che parla dell'argomento, ma se ne trovano a bizzeffe: https://www.filosofemme.it/2020/08/31/il-divario-di-prospettiva-tra-millenials-e-generation-z/

alla fine, bene o male, una guerra fra rappresentati di generazioni resta una guerra tra poveri. Infatti tutto il tormentone dell'"ok boomer" non era nato come una rappresaglia generazionale, quanto come un "invito" (provocatorio) a persone oltre una certa età a cercare di contestualizzare in maniera diversa le difficoltà che alcuni giovani trovano nel costruirsi una vita, senza livellare ogni situazione dentro un un "i giovani di oggi non si impegnano". Diciamo che è diventato uno slogan per rispondere a quella generalizzazione con la stessa moneta


Il discorso sui conflitti generazionali sarebbe molto lungo e ci porterebbe completamente fuori tema.
Mi limito a stigmatizzare come quell'articolo da te citato (e così tanti altri che puoi trovare come giustamente dici in rete) sia infarcito proprio da quei luoghi comuni e da quegli stereotipi tipici delle generalizzazioni e delle analisi generazionali.
A me di cosa dicono i "tiktokiani" e cosa esprime la loro "non cultura" interessa relativamente.
So quello che la generazione dei cosiddetti "boomers" ha saputo esprimere e fare così come conosco molto bene i relativi fallimenti epocali che hanno generato perchè di quella generazione che voleva cambiare il mondo , come tutte del resto, ma che forse più di altre ci è andata utopisticamente vicina e che più di altre ne ha pagato il prezzo, faccio parte.
Ma il discorso qui diventerebbe veramente lungo e, probabilmente, noioso e lo evito.
 
Alto