Anch'io sono sempre rimasto affascinato dalle pipe. Uno dei pochissimi negozi "storici" che è rimasto nel centro storico di Empoli si chiama "L'Angolo del Fumatore", quando ero piccolo ci andavo spesso per comprare caramelle e mentine e le sigarette per mio nonno e mio zio e rimanevo sempre affascinato dalla rastrelliera delle pipe - ce n'erano alcune fantastiche, veri e propri oggetti di design.
Mio padre quand'ero piccolo fumava le Nazionali Esportazioni, quelle senza filtro nel pacchetto verde con il disegno del veliero, poi passò a quello con il filtro nel pacchetto rosso e quindi alle Marlboro.
Da giovanottelli ci piaceva atteggiarci ed ordinare dal tabaccaio "N blu e FF", che significava sigarette Nazionali (pacchetto bianco con appunto il disegno della N in blu) e fiammiferi familiari. Avevamo una sorta di bocchino ma senza filtro fatto a pompetta, che serviva per fumare la sigaretta fino in fondo senza scottarsi le dita (molti anziani riuscivano a reggere il mozzicone con la punta delle unghie, ma io non ci sono mai riuscito) e poi espellere il piccolissimo residuo.
Ma le Nazionali (che erano fatte con un mix di tabacchi delle sigarette di contrabbando sequestrate dalla Finanza ed avevano quindi un ottimo sapore) non erano le sigarette più forti che abbia mai fumato. Per me le più forti erano le "Gauloises" classiche nel pacchetto azzurro o forse le "Gitanes" classiche nel pacchetto blu con il disegno stilizzato della ballerina.
Ma no, che dico, le più forti erano alcuni tipi di "Papirossyi" Russe, di quelle con la foglia di tabacco al posto della carta e che terminavano con un robusto tubo di cartoncino, così che si potesse schiacciare ed usare come bocchino che si poteva tenere anche indossando massicci guanti bagnati di neve senza danneggiare la sigaretta. Mio zio me le portò dalla Russia come curiosità, ma quando ci fu il famoso sciopero che ci lasciò senza sigarette per molte settimane, arrivai a fumare anche quelle ...
Il primo anno che andai a scuola in Inghilterra, nel 1977, ci accorgemmo con sorpresa che sul posto non erano disponibili sigarette straniere, come Marlboro e Muratti. Dopo aver provato quelle Inglesi (Pall Mall, Benson & Hedges, ecc.) arrivammo alla conclusione che facevano tutte schifo.
Uno dei nostri insegnanti era un fumatore di pipa e ci consigliò di provarla, ci accompagnò in tabaccheria e ci consigliò su come comprare tutto l'occorrente. Ne rimanemmo entusiasti ed una volta tornati in Italia continuammo con l'abitudine, pur se riservata ai rari momenti in cui avevamo l'agio di consumare il rito del caricamento, l'accensione, ecc. ecc.
Conservo ancora oggi tutto l'occorrente e confesso che pur non avendo alcun desiderio di fumare, un po' di nostalgia per tutto il "rituale" della pipa ce l'ho !