La stagione con zero tituli cui siete più affezionati

MilesD

Esordiente
negli anni della crisi questo momento è stato da pelle d'oca... un allenatore non da titoli, con mille difetti, ma che ci ha voluto un gran bene all'Inter..
spiace vedere l'acredine di alcuni verso Luciano


un allenatore che ci ha riportati in champions dopo 6 anni merita tutto il ns rispetto ma non dimentichiamo nemmeno tutti gli errori commessi e tutte quelle volte che non si era mai preso una minima responsabilità di quello che faceva nonostante fosse stato accontentato in più parti dalla società.
se volevamo una squadra poter lottare per il vertice e alzare l'asticella, con tutto il rispetto per lui ma non era più l'allenatore adatto...
 

Interk96

Pulcino
  Bannato
Stagione 2003 / 2004:
Le due vittorie con le merde, soprattutto quella a Torino, totalmente inaspettata (gol su punizione di Cruz e doppietta di Martins). Troppo goduriosa. E il piazzamento champions acciuffato all'ultima giornata ad Empoli con uno strepitoso Adriano. E come non citare la storica vittoria ad Highbury con l'Arsenal (0-3).
È da quella stagione che ho cominciato a tifare Inter. Avevo 7 anni
 
Sono troppo giovane per poter ricordare direttamente annate indubbiamente particolari come quelle a cavallo tra i due secoli. Seguo l'Inter dal settembre del 2006 e, tra le annate da "zeru tituli" che mi sento di ricordare, c'è sicuramente la 2015/2016, annata che mi provoca tanta nostalgia per diversi motivi. Provo ad elencarli, in ordine sparso:
1) una prima maglia finalmente degna di essere considerata la prima maglia dell'Inter, dopo quello sgorbio orripilante della stagione precedente;
2) la terza maglia gialla che ricordava il passato del 2002/2003 e 2003/2004;
3) la prima partita stentata con l'Atalanta col pubblico già mugugnante e che poi venne risolta a pochi secondi dalla fine da un tiro a giro di Jovetic; il derby deciso da un gol dalla distanza di Guarin, il quale venne ceduto a gennaio in Cina; le partite vinte in serie tutte per 1-0 che mi facevano illudere e pensare "Caspita, stiamo vincendo pur giocando male sfruttando grinta e fisicità, figuriamoci quando arriverà il bel gioco cosa succederà..."; la batosta in casa con la Fiorentina 1-4 con tripletta di Kalinic; il gol assurdo di Medel dalla distanza contro la Roma; il Natale amaro causa gol pazzesco del biancoceleste Antonio Candreva che tirò una sassata incredibile su palla ricevuta da corner; il crollo consueto dell'anno nuovo, ricordo ancora con dolore la sconfitta in casa contro il Sassuolo (rigore di Berardi in pieno recupero) e il pareggio di Lasagna anche qui in pieno recupero con il Carpi; la débâcle nel derby col rigore tirato sul palo da Icardi sull'1-0; la mediocrità del finale di stagione nonostante un bel 2-0 a San Siro contro il Napoli;
4) un potenziale offensivo sulla carta alto, ma mai sfruttato al massimo (Icardi, Perisic, Jovetic, Ljajic e anche Biabiany al rientro da una malattia cardiaca che mi ricordava tanto la vicenda di Nwankwo Kanu);
5) il centrocampo ignorante targato Gary Medel-Felipe Melo a cui si aggiungeva l'impalpabilità di Kondogbia;
6) Brozovic che iniziò a far intuire a sprazzi le sue enormi qualità, purtroppo offuscate dalla discontinuità;
7) la magia di quella strana Coppa Italia, segnata dalla grandissima vittoria (in maglia gialla) a Napoli con prestazione difensiva monstre della coppia Miranda-Juan Jesus, il gran gol di Jovetic e lo 0-2 finale targato Ljajic (e nel post-partita, Sarri rivolse insulti omofobi al Mancio) e quella semifinale di ritorno di Coppa Italia a San Siro contro la Juve giocata stupendamente. Probabilmente fu la miglior perfomance di Perisic nei suoi anni in nerazzurro, prestazione pazzesca anche di Brozovic, solo Neto impedì a Perisic di timbrare il 4-0 (forse erano ancora tempi regolamentari, ma non ricordo bene), poi i miracoli di Carrizo su Pogba e Morata ai supplementari, il palo di Zaza.... peccato per il solo errore di Palacio... se non sbaglio segnò dal dischetto anche la meteora Manaj che chissà che fine ha fatto... se avessimo vinto, avremmo trovato un Milan inferiore che giunse in finale dopo aver battuto l'Alessandria.

Fu un'annata strana: la cessione al Real Madrid di un ancora troppo acerbo Kovacic, gli arrivi di Perisic e Miranda rivelatisi ottimi e che infatti sono rimasti con noi fino all'estate scorsa, Icardi che venne promosso a capitano (grave errore del Mancio) con tuttò ciò che ne sarebbe conseguito in futuro e che all'epoca non potevamo prevedere (o forse sì?), Kondogbia strappato a Galliani e presentato in pompa magna, gli addii di gente che nulla c'entrava con noi come Schelotto, Obi, Kuzmanovic, Taider, Campagnaro, Johnatan, Hernanes (spedito alla Continassa), l'arrivo a gennaio di Eder che aveva fatto 12 gol in 4 mesi con la Samp ma che ne fece solo 1 con noi negli altri 5 mesi restanti (tra l'altro, segnò nella partita Inter-Udinese passata alla storia per i 22 stranieri titolari, mai accaduto prima in Serie A).


Io sono fermamente convinto che le basi, le fondamenta, per quella bellissima stagione che è stata il 2017/2018 (palmarès a parte) siano state poste proprio nel 2015/2016: tutta la gente calcisticamente mediocre che ben si confaceva al gioco di Mazzarri venne mandata via e vennero acquistate individualità che, pur non essendo fuoriclasse, assicuravano un minimo upgrade. Se Perisic e Miranda sono stati da noi per 4 anni, qualcosa vorrà pur dire. Eder, nonostante gli enormi limiti, venne utilizzato da Spalletti e entrò in campo anche in quella magica partita a Roma del 20 maggio 2018. Un grande rammarico va espresso per la stagione 2016/2017, purtroppo irrimediabilmente compromessa dal cambio di proprietà a giugno e dall'addio del Mancio a 15 giorni dall'inizio del campionato, con Thohir ancora presidente che scelse De Boer, digiuno di calcio italiano e che si presentò a Verona contro il Chievo con un'improponibile difesa a 3 (e, infatti, perdemmo 2-0 con doppietta di Birsa).
 
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