e figurati se pareri su spalletti che non soddisfano il tuo gusto personale non sono palesemente falsi
e chiaramente chi scrive le proprie idee, non in linea con il "movimento toscano", non capisce una beata minchia
ma ce ne fosse uno dei "difensori a oltranza" che riuscisse ad avere un dialogo civile con chi la pensa diversamente.
per i trincerati, chi la pensa diversamente scrive cose "false" o "minchiate", il sacro graal lo possiede solo chi ama a prescindere il ns ex mister
ah, il tuo "Per me la risposta è NO" mi ricorda molto quanto sotto, da 0:35 a 0:45
e chiaramente chi scrive le proprie idee, non in linea con il "movimento toscano", non capisce una beata minchia
ma ce ne fosse uno dei "difensori a oltranza" che riuscisse ad avere un dialogo civile con chi la pensa diversamente.
per i trincerati, chi la pensa diversamente scrive cose "false" o "minchiate", il sacro graal lo possiede solo chi ama a prescindere il ns ex mister
ah, il tuo "Per me la risposta è NO" mi ricorda molto quanto sotto, da 0:35 a 0:45
L'articolo di Rivista Undici l'ha scritta un tifoso (probabilmente frequentatore di questo forum), perché se l'impostazione generale è corretta (per usare un termine caro a Spalletti) poi non è riuscito ad andare oltre all'apparenza superficiale delle cose, scadendo poi in luoghi comuni e citando cose palesemente false.
Spalletti in quanto allenatore capace di rimanere in alta quota ma incapace di effettuare lo step decisivo verso le zone che contano può essere un'interpretazione condivisibile - in effetti, è stato quello che ha pensato anche la società, evidentemente. E' anche vero che dopo un iniziale tentativo di innovare poi ha preferito preservare - ma quello che non viene detto (o viene detto in modo impreciso e lacunoso) è che dopo vari tentativi si è ritrovato a poter contare, per un motivo o per l'altro, su un numero assai ristretto di calciatori, alcuni dei quali flessibili come una sbarra di ferro e quindi incapaci di andare al di là dei loro abituali standard di routine. LS non ha messo in pratica contromosse semplicemente perché non aveva i mezzi necessari per farlo. Scrivere che è rimasto prigioniero del 4-2-3-1 significa o voler trovare a tutti i costi qualcosa per attaccarlo oppure guardare le partite senza capire una beata minchia di quello che sta succedendo, perché invece il modulo è stato cambiato più e più volte, sia in partenza che nel corso della partita, è solo che con giocatori capaci solo di un'interpretazione monocorde del loro ruolo e soprattutto con quel centrocampo, non è che si potesse fare granché.
E' chiaro che con Gonde la società ha voluto dare un chiaro segnale, cioè la volontà di compiere quello step di cui si diceva prima e del quale non ritenevano LS capace di effettuare.
La mia perplessità però riguarda la tempistica, o meglio la situazione. Gonde ha dato il meglio di sé quando è arrivato in squadre reduci da campionati anonimi per non dire deludenti, ha praticamente ricostruito il gruppo intorno a sé per ottenere i risultati.
Questa Inter non è reduce da un settimo posto come la sua goBBa, il suo Chelsea o come l'Inter di qualche anno fa, per cui ogni progresso seppur piccolo era visto come un successo, qua stiamo parlando di una squadra che non ostante le note vicissitudini si è qualificata per la prossima ChL, quindi il famoso step successivo porta necessariamente a lottare per il titolo. La domanda è: la squadra è pronta ? Bastano alcuni ritocchi per raggiungere questo traguardo ? Per me la risposta è NO, non ancora, ed è per questo - e non per ammirazione verso Spalletti - che il cambio di guida tecnica in questa fase mi sembra azzardato, se non addirittura poco opportuno. Mi auguro vivamente di sbagliarmi !