Marotta all’Inter, in attesa dell'ufficialità

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Il cambiare opinione e slinguazzare quello su cui hai sputato fino a due secondi prima è qualcosa di comune a figure ben più importanti dei dirigenti calcistici. Guarda ad esempio cosa si dicevano 7/8 mesi fa m5s e lega e cosa si dicono oggi, per dirne una. Davanti al denaro o al potere certi principi vengono meno per quasi tutti.

ma e' indubbio quanto dici. e' altrettanto indubbio che questo modo di essere e' lontano dal mio modo.
non a caso io non faccio ne politica ne nulla di simile e non lo faro' mai.

p.s. chiaro che il tuo era un esempio innocente ma occhio a tirare in mezzo la politica, finisce sempre a pesci in faccia, qui va evitata come la pesta, si parlasse solo di calcio
 

denniBrozo

Fuoriclasse
  Bannato
io non ho mai criticato marotta per quanto disse (diversamente da tanta gente che oggi lo vuole e una volta lo insultava quotidianamente).

Ma se tu prendi una posizione, perche' ti viene richiesta o perche' la senti tua, non puoi il giorno dopo smentirti perche' un altro datore di lavoro ti assume. A casa mia una persona simile si chiama ominicchio o ommemmerda, a te la scelta.

Se IO assumessi una posizione contro una azienda concorrente per qualsivoglia ragione poi non mi permetterei di andare a lavorare per il concorrente che ho denigrato.

Ma ognuno e' fatto a modo suo
non mi sembra si sia mai smentito...molto semplicemente dirà che come ha lavorato con dedizione alla juve farà anche all'inter..
la cosa dell'azienda concorrente non sta in piedi..lo fanno tutti, lo facciamo pure tutti..in ogni ambito della vita.
Questo è un dirigente si fa pagare per fare management...
si può contestare da tifosi, ma denigrare lui non ha alcun senso..
 
obiettivamente non me la sento di dire che sta sbagliando chi vorrebbe un'identità Interista, e quindi come AD un Interista, oppure che sta sbagliando chi vuole competenza, e quindi prendere il miglior dirigente Italiano per crescere ancora.

Io so solo che non vinciamo da 8 anni e c'è un vuoto politico estremamente importante da noi. Ridicolo però è pensare che Marotta venga da noi appositamente per fare disastri e favorire la juve dopo che è stato cacciato a calci in culo. Verrebbe a macchiare la sua fin qui perfetta carriera per favorire chi lo caccia. Ma sai quanto sarebbe felice di veder vincere la juve dopo che è stato fatto fuori? Farebbe la fine di conte che abbiamo capito che non è stato lui a far rinascere la juve ma è la juve stessa che vince anche con un allegri qualunque
 
Sinceramente non mi sono fatto una idea... Spero veramente non sia un cavallo di ***** (alla Lippi), come paventato da qualcuno.

Marotta, quando era dirigente della Samp, mi ha sempre dato l'idea di essere una brava persona, ma si sa, la juve ciò che tocca diventa *****... Mah!
 

orgone5

Stella
  Supporter
No, Marotta non nasce nella gobba è passato di lì. Poi da bravo dipendente, se quello che sgancia l'assegno a fine mese gli dice "traffica con gli arbitri per farci avere un favore" lo fa, se quello che paga gli dice "comportati da persona rispettabile" lui esegue, si chiamano professionisti. Qualsiasi sotterfugio possa avere usato alla gobba lo riproporrà all'inter solo se sarà Zhang a chiederglielo, ma a quel punto il problema e quello che potrebbe portarci lo sporco in casa sarebbe Zhang. Viceversa dovremmo dare ragione ai tifosi gobbi quando dicono che Moggi, Giraudo e Bettega taroccavano campionati per conto proprio, non su mandato della rubentus.

Fare qualsiasi cosa ti dica il capo, anche se sbagliata o illegale, è la stessa concezione di "professionista" che avevano i nazisti. Per fortuna ci sono anche "professionisti" diversi.
 
Guido Gianfardoni – E’ stato il primo giocatore a passare dalla Juventusall‘Inter. Dalla stagione 1923-1924 è alla Juventus, dove gioca per tre stagioni, vincendo uno scudetto, (5 presenze nella stagione 1925-1926) e totalizzando complessivamente 44 presenze con 4 goal. Dal 1926 è all’Inter, dove vince da protagonista lo scudetto 1930. Con i nerazzurri gioca complessivamente 128 gare con 1 gol segnato.

Luigi Allemandi – Campione del mondo con la Nazionale italiana nel 1934, viene acquistato dalla Juventus nel 1925. Passa all’Inter nel 1927 e con la maglia nerazzurra vince lo scudetto del 1929-30. Saranno 193 le presenze con l’Inter in otto stagioni.

Giovanni Ferrari – Annoverato tra i migliori giocatori della sua generazione, dopo aver vinto con i bianconeri cinque scudetti in altrettante stagioni, risultando essere in tutti e cinque i campionati il secondo cannoniere della squadra, rifiuta l’offerta della Lazio per ricomporre nel 1935 l’accoppiata con Meazza già vista in Nazionale. Saranno 128 le presenze in nerazzurro, coronate da 24 gol.

Renato Olmi – Dopo una prima parentesi nerazzurra, nel 1941 passa alla Juventus disputando 18 partite e segnando un gol, prima di tornare per un anno all’Inter. 117 le presenze in nerazzurro e un solo gol segnato.

Aldo Serena – Dopo una prima parentesi nerazzurra e dopo aver indossato la maglia di Como, Bari, Milan e Torino, passa alla Juventus nell’estate del 1985. Dopo 3 stagioni, 51 presenze e 21 gol fa ritorno a Milano dove ritrova Trapattoni con cui si era aggiudicato il titolo nazionale un anno prima. Dal 1987 al 1991, colleziona 114 presenze, siglando 45 reti.

Luigi De Agostini – Nel 1987 viene acquistato dalla Juventus per 5,5 miliardi di lire, dove milita fino al 1992. Si trasferisce quindi all’Inter, per 2 miliardi di lire e in una sola annata con la maglia nerazzurra colleziona 31 partite, siglando anche una rete.

Salvatore Schillaci – Totò dopo 3 stagioni con la Juventus e la parentesi meravigliosa del campionato del mondo 1990, nella stagione 1992-1993 passa per 8,5 miliardi di lire all’Inter. Schillaci ricorda con grande entusiasmo il suo trasferimento da Torino a Milano: «Ho ottenuto il massimo, sognavo la maglia nerazzurra e avrei accettato di restare fermo se non fossi riuscito a raggiungerla. I soldi non sono tutto. Riparto da zero a 27 anni e cerco una rivincita». Con l’Inter gioca due stagioni siglando in totale 11 gol in 30 partite, vincendo anche una Coppa UEFA.

Angelo Peruzzi – Nel novero dei migliori portieri italiani di sempre, dopo aver difeso per 301 volte la porta della Juventus, passa all’Inter per la stagione 1999-2000 per la cifra di 28 miliardi di lire seguendo il suo allenatore Marcello Lippi. In maglia nerazzurra offre un rendimento molto alto e colleziona 33 presenze in campionato e 4 in Coppa Italia. A fine stagione, Sébastien Frey fa ritorno all’Inter e Peruzzi viene ceduto alla Lazio.

Patrick Vieira – Il 2 agosto 2006, a seguito di un’estate bollente in Serie A per il caso Calciopoli, Patrick Vieira viene acquistato per 9,5 milioni di euro dall’Inter. Nelle sue prime due stagioni in maglia nerazzurra colleziona 51 presenze, segnando 7 reti. Con l’Inter vince 3 scudetti e 2 Supercoppe italiane ma la sua esperienza in maglia nerazzurra è stata condizionata da diversi infortuni.

Zlatan Ibrahimović – Il 10 agosto 2006, in seguito alle vicende di Calciopoli, lascia la Juventus e approda all‘Inter, che si aggiudica l’attaccante per 24,8 milioni di euro. Dopo aver vinto la Supercoppa italiana con l’Inter,è uno dei protagonisti della stagione 2006-07, conclusasi con la vittoria dello scudetto con cinque giornate di anticipo rispetto alla fine del campionato, terminato con 97 punti. Anche nella stagione successiva si conferma punto di forza dei nerazzurri, con la doppietta decisiva sul campo del Parma che regala il tricolore all’Inter.

penso sia inutile scomodare Trapattoni, Foni e Italo Allodi: tre che hanno fatto più che bene da allenatori e dirigenti dopo un passato da bandiere juventine.

Chi ha fallito da ex juventino all'Inter? Tardelli, lippi, Anastasi... poi?

Non è sempre stato un cavallo di ***** la loro roba.
 
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