Ma non paragoniamo simoni a skriniar dai.
L'espulsione ci poteva stare, non è che sia stata un'ingiustizia colossale.
Doveva ritornare nello spogliatoio e tacere piuttosto che insultare l'arbitro aggravando la situazione.
Giustamente la società ha deciso di punirlo
Perché non paragonare un atteggiamento comune? Non giudichiamo le persone e i ruoli, ma l'attenzione al dettaglio. Vedere che spesso c'è un metro di giudizio differente anche all'interno della stessa partita.
Alla fine gli avrà detto le stesse parole che chiunque usa con un amico, un parente, una suocera o una moglie, in un momento di tensione. Non credo lo abbia minacciato di attenderlo sotto al tunnel dello stadio