Già, infatti è un discorso vecchio come il mondo: Allegri è stato tutta la stagione a polemizzare con i giornalisti ed i commentatori che accusavano la goBBa di "giocare male" o meglio di "giocare brutto", ma quando ero ragazzo c'era la diatriba tra la scuola di Gianni Brera da un lato e gli offensivisti ad ogni costo dall'altro.
Quando ho cominciato a giocare io, da molto piccolo, in Italia si praticava soltanto il catenaccio. Poi venne l'era dell'Ajax e dell'Olanda del grande Cruijff, molti si misero in testa di copiare il loro sistema di gioco ed i risultati furono esilaranti. Tanto per cominciare, a quei tempi non si curava molto la preparazione atletica (molti giri intorno al campo di gioco, un po' di addominali, qualche scatto, stop), quindi giocare con l'intensità degli Olandesi era praticamente impossibile; in secondo luogo, in effetti l'Ajax dominava ma l'Olanda, che pure aveva probabilmente i giocatori più forti in quel momento, non vinse mai una beata cippa. Ricordo la finale dei Mondiali del 1974, anch'io come quasi tutti tifavo Olanda ma il modo in cui la Germania vinse (pur essendo andata in svantaggio dopo neanche un minuto) fece riflettere i più attenti. Da allora - fatta l'eccezione del Bbilan di Sacchi, che però vinceva più che altro in Europa, poche partite contro squadre forti, il resto fuffa - le vittorie all'Italia sono sempre arrivate quando si è giocato "all'Italiana", appunto.
Mip padre mi disse che il Torino vincitore dello scudetto '76, allenato da Radice, giocava in modo molto simile all'Olanda del '74.