riflessione sul calcio italiano

Già, infatti è un discorso vecchio come il mondo: Allegri è stato tutta la stagione a polemizzare con i giornalisti ed i commentatori che accusavano la goBBa di "giocare male" o meglio di "giocare brutto", ma quando ero ragazzo c'era la diatriba tra la scuola di Gianni Brera da un lato e gli offensivisti ad ogni costo dall'altro.
Quando ho cominciato a giocare io, da molto piccolo, in Italia si praticava soltanto il catenaccio. Poi venne l'era dell'Ajax e dell'Olanda del grande Cruijff, molti si misero in testa di copiare il loro sistema di gioco ed i risultati furono esilaranti. Tanto per cominciare, a quei tempi non si curava molto la preparazione atletica (molti giri intorno al campo di gioco, un po' di addominali, qualche scatto, stop), quindi giocare con l'intensità degli Olandesi era praticamente impossibile; in secondo luogo, in effetti l'Ajax dominava ma l'Olanda, che pure aveva probabilmente i giocatori più forti in quel momento, non vinse mai una beata cippa. Ricordo la finale dei Mondiali del 1974, anch'io come quasi tutti tifavo Olanda ma il modo in cui la Germania vinse (pur essendo andata in svantaggio dopo neanche un minuto) fece riflettere i più attenti. Da allora - fatta l'eccezione del Bbilan di Sacchi, che però vinceva più che altro in Europa, poche partite contro squadre forti, il resto fuffa - le vittorie all'Italia sono sempre arrivate quando si è giocato "all'Italiana", appunto.

Mip padre mi disse che il Torino vincitore dello scudetto '76, allenato da Radice, giocava in modo molto simile all'Olanda del '74.
 
Il mito del calcio italiano è nato coi mondiali vinti da Mussolini negli anni 20 con il giocatore più forte della storia del calcio italiano, Giuseppe Meazza.

Fino agli anni 60 il calcio italiano era zero.

Poi l'Inter del Mago Herrera ci ha riposizionati nel panorama.

Ma su quei successi ci siamo costruiti una reputazione (oltre che altri successi, tipo il Milan di Rocco) che sono durati tipo 40 anni.

Su quella scia, il calcio italiano tra fine anni 80 ed inizio anni 90, complici anche e sopratutto i grandi investitori (Berlusca, Moratti) ha vissuto il suo top.
Ma tutto il resto della nostra storia calcistica è di secondo piano, rispetto alle grandi spagnole e inglesi.
Le spagnole ed inglesi hanno dominato il calcio per 1 secolo.
La coppa delle fiere che all'epoca era più difficile della coppa campioni

La verità è che come sempre accade in questo paese, ci siamo raccontati un'epica romanzata.
Una storia verosimile, ma principalmente falsa e che ha poggiato le basi sulle vittorie della nazionale, che ormai contano pochissimo.

Insomma finito quel decennio/quindicennio, siamo ritornati al solito nulla, coi gobbi che vincono campionati in serie, in un calcio che fatica a voler cambiare e modellarsi sul resto del mondo.

In fondo la sottocultura del furbismo all'italiana, ci condiziona anche nello sport.
Il massimo risultato col minimo sforzo.

Chissà quando cambieremo.

E se mai cambieremo.

Metto un pò d'ordine ai tuoi confusi ricordi.

I due Mondiali e l'Olimpiade (a quel tempo un secondo Mondiale) furono vinti dalla Nazionale Italiana negli anni dal 1934 al 1938 e non c'era solo Meazza ad illuminare quella Nazionale ma almeno altri 3/4 fuoriclasse in senso assoluto.
Dopo fu la volta del Grande Torino e di Valentino Mazzola (non esattamente uno zero) che all'epoca aveva pochissimi rivali al Mondo e che resta ancora oggi avvolta nella Leggenda di questo sport.

Dopo ancora fu la volta del Milan di Rocco e della Grande Inter di Herrera, squadre che dominarono in Europa in lungo e in largo.
Negli anni successivi, dopo il secondo posto ai Mondiali del Messico, Inter e Juve furono squadre che contesero il titolo europeo all'Ajax di Crujff e degli altri fenomeni olandesi mentre nel 1978 giocammo il più bel calcio in Argentina.

Nel 1982 vincemmo il Mondiale mandando a casa il miglior Brasile degli ultimi 40 anni e poi vincemmo l'impossibile in europa, con il Milan di Berlusconi, con l'Inter di Moratti, con la Juve di Agnelli, con il Parma e con la Lazio.
Dopo aver sfiorato i Mondiali del 1994 (che avremmo meritato) e vinto quelli del 2006 (che non meritavamo), viviamo, come il Paese, un periodo di appannamento.
In definitiva, se nel Mondo ci considerano una vera e propria "scuola calcistica" e non semplicemente una somma di squadre di calcio, ci sarà un motivo che va sicuramente oltre la sottocultura del furbismo all'italiana visto che, ancora oggi, se tante altre nazioni hanno copiato e continuano a copiare il nostro modo di fare calcio.
Se poi vogliamo parlare delle istituzioni calcistiche, quello è un altro argomento.
 

Santana

Prima squadra
  Bannato
Sinceramente avere dubbi sulla potenza del Grande Torino è una bestemmia, d altronde Valentino Mazzola è attualmente considerato il giocatore italiano più forte di tutti i tempi.
 
Mip padre mi disse che il Torino vincitore dello scudetto '76, allenato da Radice, giocava in modo molto simile all'Olanda del '74.

Veramente, oltre al miglior attacco, ebbe anche la miglior difesa (22 reti subite contro 49). Rispetto a come si giocava fino ad allora, si può certo dire che praticava un gioco più arioso e propositivo (come si direbbe oggi), con due punte vere ed un fantasista, nonché un mediano che avanzava a concludere spesso, perché coperto dal ripiegamento dei compagni, ma paragonare quel Torino con l'Olanda è come paragonare Milano con New York, tanto per rispettare le proporzioni.
 
In parole povere abbiamo un gioco che fa cagare a guardarsi ma potenzialmente potremmo essere tra i più forti di tutti ?

No, è solo che ognuno deve sfruttare al meglio le doti e le armi che ha, perché i risultati si decidono anche in base a piccoli particolari e sforzarsi di essere ciò che non si è non porta mai a buoni risultati, nel calcio come nella vita - meglio essere un ottimo contadino che un cattivo medico, no ?
 
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