Il problema di De Felice non è tanto De Felice, ma chi ha manipolato poi la sua opera e il suo pensiero per fornire una giustificazione e una glorificazione "intellettuale" del fascismo. Se "QVANDO C'ERA LVI" lo dice un mezzo analfabeta al bar è un conto, ma se lo dice DE FELICE, uno dei più grandi storici italiani del '900, allora è ben diverso, no?
Ma non si può certo ridurre De Felice a uno che diceva "QVANDO C'ERA LVI" le sue opere e il suo pensiero, condivisibili o meno, sono ben più complessi. In soldoni, tanti parlano di De Felice senza averlo mai letto e se l'hanno letto non l'hanno capito.
Stessa cosa si potrebbe dire anche di Marx o, più banalmente, dei vangeli
Ah, assolutamente, ma quello si applica anche ai libracci di Pansa (mi spiace, ma la morte non vi proteggerá dal mio disprezzo storiografico)... Ma é vero, De felice era uno storico, anche se alla fine si era ritagliato un'area di simpatia presso un certo tipo di pubblico e questo probabilmente incideva sulla sua onestá di analisi nel banalizzare i vari crimini fascisti.