chupacabra
Capitano
Ma guarda che un discorso simile l'ho letto tante volte da americani d'una certa età... che da ragazzi in tanti posti andavano a scuola e a far la spesa col fucile da caccia del papà nel cofano del pickup, ma a nessuno veniva in mente di entrare e fare una strage.Infatti ho citato la mentalità del Far West non per nulla. La differenza è lì. I miei nonni e mio padre avevano il fucile, i miei cugini cacciatori ce l'hanno ma non salta loro in mente di uscirci se non per la caccia, non ce l'hanno agganciato dietro la testa nel pickup come negli USA e da noi non ci sono trasmissioni come
Cioè comunque la vedi è successo qualcosa a livello di salute mentale - paranoie e solitudine, frustrazione, ritualità della violenza, feticismo per le armi... ed è successo penso un po' dappertutto nelle società contemporanee.
Perché ok in USA il fenomeno è a livelli parossistici e fa impallidire qualsiasi confronto, ma di per sé anche in Europa ècresciuto in maniera esponenziale nell'arco di tre o quattro generazioni. Anche considerando che tanti episodi di terrorismo politico e religioso organizzato non sono granché più strutturati di un singolo folle che sbrocca.
"Da loro" certe problematiche sono evidentemente "cranked to 11" rispetto a qua... e il moltiplicatore dell'emulazione fa il resto, perché disgraziatamente una volta che un fenomeno raggiunge una massa critica, entra e scava nell'immaginario, e riappare negli orizzonti del possibile di un sacco di gente che non ci avrebbe mai pensato in altri contesti e ambienti.
Dopodiché è anche ipocrita far finta che, a fianco di tendenze sociali globali e fenomeni psicologici universali, la questione delle armi non abbia il suo peso specifico rilevante e indipendente.
L'esaltazione che evidenzi te, la familiarità commerciale e ludica e la quotidianità del rapporto con l'uso delle armi incide eccome nel modellare le forme di sfogo di un disagio.