Ludogorets-Inter ha offerto molti spunti interessanti. Il primo è che Antonio Conte, almeno in Europa League, può contare sulle seconde linee. Il secondo è che l’allenatore nerazzurro sta lavorando a diverse alternative da proporre anche a gara in corso. Non è un caso che dopo l’1-0, è passato a un 4-3-1-2. Il terzo e forse più importante, è che nella macchina Inter c’è un nuovo motore, Christian Eriksen. A proposito del danese, la Gazzetta dello Sport sottolinea: “Nel momento in cui l’Inter ha alzato il baricentro e l’ex Tottenham si è avvicinato alla porta, la pericolosità dei nerazzurri è cresciuta in maniera esponenziale. È stata anche e soprattutto una questione di ruolo. Nei primi 45 minuti Eriksen ha agito da mezzala sinistra pura, nella ripresa è avanzato di una ventina di metri e poi, quando Conte è passato al 4-3-1-2, è diventato ufficialmente il trequartista della squadra. E poi il dato tatticamente e tecnicamente più interessante: giovedì sera a Razgrad è stato il giocatore che ha effettuato più passaggi nella metà campo avversaria (52), segno che il suo habitat sta oltre il cerchio di centrocampo, sulla trequarti“.

In un 3-5-2 come quello di Conte, la collocazione di Eriksen non può che essere quella di mezzala sinistra, però il ruolo di centrocampista puro limita il talento del danese. È legittimo chiedersi se non valga la pena di lavorare a una variante per permettere al danese di imporre le sue doti di tiratore ambidestro e di grande uomo assist. Insomma, il 4-3-1-2 degli ultimi venti minuti di ieri oppure il 3-4-1-2, che permetterebbe a Conte di salvaguardare gli esterni. A Conte l’onore e l’onere di trovare un equilibrio per permettere ad Eriksen di esprimersi per quello che è, un moderno numero 10“.

(Gazzetta dello Sport)

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