Quello ottenuto domenica sera non è certo un punto che smuove la classifica (le romane sono ancora sopra l’Inter ma i nerazzurri devono ancora disputare il derby) ma rimane comunque un punto prezioso ottenuto con quella che fino ad un turno fa era la capolista del campionato italiano, capace di dominare la maggior parte delle squadre italiane. Eppure contro i nerazzurri, il tridente Insigne-Mertens-Callejon è stato annullato dalla difesa avversaria, autrice di una prova sontuosa, elogiata sui media e dai tifosi interisti. Tuttavia, la partita dell’Inter è stata tutto tranne che perfetta: pur avendo disputato un’ottima prova difensiva, i padroni di casa non sono esenti da critiche, specie per quanto riguarda la fase offensiva.
SEGUI LA NOSTRA PAGINA FACEBOOK
Una fortezza senza armi per contrattaccare
L’Inter vista domenica potrebbe essere paragonata ad una fortezza priva degli uomini ed armamenti necessari per poter contrattaccare. I nerazzurri hanno concesso ai partenopei 8 tiri ma di questi solo 2 erano diretti in porta ed entrambi sono stati effettuati nell’area dell’Inter. In queste due occasioni, solo una volta è stato necessario l’intervento di Handanovic, cioè sul tiro di Marek Hamsik (comunque troppo lento per essere davvero pericoloso). Grande apporto della mediana, composta da Gagliardini e Brozovic, capaci di recuperare rispettivamente 9 e 11 palloni gestiti in precedenza dai giocatori del Napoli. Il migliore in assoluto, però, è stato Milan Skriniar: oltre ad aver recuperato 7 palloni e vinto tutti i duelli contro Insigne e Mertens (tranne in un’occasione), il difensore slovacco è quello che più di tutti si è avvicinato al goal colpendo il palo nei primi minuti del secondo tempo. Proprio la zona goal si è rivelata, ancora una volta, il punto debole dei nerazzurri: un dato poco lusinghiero è il numero dei tiri in porta dei padroni di casa, ovvero 3, un record negativo che non veniva raggiunto dalla stagione 2004/2005. Di questi 3 tiri, uno è stato effettuato da Candreva (di poco a lato) e gli altri due sono il colpo di testa di Skriniar finito sul palo ed un tiro di sinistro di Eder parato senza problemi da Reina. Troppo poco per una squadra che aveva tutte le carte in regola per vincere la partita.
Problemi di “poca qualità”
Nelle interviste post partita, Luciano Spalletti ha gettato alle ortiche ogni briciolo di diplomazia e ha candidamente ammesso quello che fino ad ora era pensato pubblicamente solo dai tifosi, ovvero che la squadra ha poca qualità davanti.
Un’affermazione forte ma che, curiosamente, è stata ribadita in passato da ben 3 tecnici: Mazzarri, Mancini e Pioli!
Un problema, quindi, che i nerazzurri si stanno portando dietro da ben 4 anni e che la dirigenza non è stata in grado di risolvere e non certo perché la rosa è “difficilmente migliorabile”. L’uscita del mister nerazzurro può essere intesa come un disperato tentativo di far leva sull’orgoglio della sua squadra per dare il tutto per tutto in questi ultimi due mesi di campionato, dopo averla difesa a spada tratta in questi 7 mesi alla guida della Beneamata. Una cosa è certa: le statistiche riportate sopra non si addicono ad una squadra che mira alla qualificazione alla prossima Champions League ma ad una squadra che lotta per non retrocedere. Il grido d’allarme di Spalletti non deve rimanere inascoltato.
(fonte statistiche: www.legaseriea.it)