Il solito gol del rientrante Lautaro ad aprire le marcature dopo soli 13 minuti illude i tifosi di aspettarsi una partita tranquilla e senza particolari complicazioni: nulla di più sbagliato. L’Inter da quel momento in poi si rilassa troppo ed un fortuito goal del Verona riapre tutto a un quarto d’ora dalla fine. I nerazzurri, costretti agli straordinari, riacciuffano i 3 punti negli ultimi minuti di gioco grazie ad un tap-in di rapina del subentrato Frattesi.

Lautaro rientra e l’Inter parte con una marcia in più

L’Inter, senza sorprese, conosce l’importanza cruciale di questa partita e di certo non vuol farsi trovare impreparata: Mister Inzaghi conferma infatti il solito 11 titolare, completato adesso dai rientri a pieno regime anche di Dumfries, Pavard e l’insostituibile Lautaro. La partita comincia col brivido: dopo soli due minuti, infatti, Suslov impegna Sommer con un destro insidioso da posizione defilata. Da lì in poi l’Inter ingrana e proprio il Capitano riesce a portare in vantaggio la squadra al 13′ minuto, spianando la strada per una partita (all’apparenza) tranquilla. Seguono altre occasioni, tra cui un altro rischio su Djuric lasciato libero in area, ma il primo tempo termina 1-0 con l’Inter in pieno controllo del match.

L’Inter si rilassa, il Verona colpisce: Salvi grazie a Frattesi 

I meccanismi della squadra sono ormai rodati e ciò ci permette sicuramente di esprimere un gioco concreto tatticamente e bello da vedere, ma come già successo altre volte, a questa Inter piace troppo ammirare se stessa durante i vari fraseggi di gioco. Come contro il Bologna, cadiamo ancora una volta in questa trappola insidiosa e ci ‘scordiamo’ di segnare il goal del 2-0 che avrebbe chiuso la partita fin da subito. O meglio, Lautaro ci riesce in apertura di secondo tempo, ma un fuorigioco millimetrico sbarra la strada alla sua doppietta personale. Da lì in poi, le occasioni create diventano sempre meno e il Verona, con un intervento di dubbia entità su Arnautovic, riesce a trovare l’inaspettato pareggio con una deviazione fortunosa di Henry che beffa Sommer senza appello. L’Inter è dunque costretta a rimboccarsi le maniche per un forcing finale che stavolta non vale solo tre punti, ma anche la sicurezza di terminare il girone d’andata da Campioni d’Inverno. Pavard devìa in porta di testa, ma Arnautovic (sfortunato) si trova sulla strada del pallone e salva il goal del compagno di squadra involontariamente sulla linea di porta. Pochi minuti dopo, sempre l’austriaco fallisce clamorosamente il tap-in a un centimetro dalla porta sul campanile alzato da Acerbi in mezzo all’area. A risolvere la partita è Frattesi, dopo un’azione concitata che vedrà Bastoni colpire una traversa micidiale, con la respinta che finisce direttamente tra i piedi di Barella pronto a tirare in porta: Montipò respinge, ma Frattesi è il più veloce di tutti ad avventarsi sul pallone e spingere dentro un goal pesantissimo. L’Inter è salva, ancora una volta, con tutta la pazzia e la sofferenza che un suo tifoso si dovrebbe aspettare.

Seconda stella, Champions e un attacco che non sembra essere all’altezza

Non saremo certo i primi a notare il livello delle prestazioni dei due compagni di reparto dei titolatissimi Lautaro e Thuram, arrivati proprio per far rifiatare i pezzi pregiati della rosa a fronte dei vari e difficoltosi impegni nel corso della stagione. Arnautovic e Sanchez sono in due fasi differenti della loro carriera: personalmente, credo che per l’austriaco si tratti di un semplice problema di rientro in forma, mentre per Sanchez il problema sia molto più importante a livello di qualità delle prestazioni. Forse, durante la scorsa estate, bisognava riflettere attentamente prima di riprenderlo, specialmente a queste cifre. I nomi accostati all’Inter per il reparto d’attacco sono stati molti, si è parlato anche del grande ritorno di Mauro Icardi che oggettivamente servirebbe come il pane e darebbe una seria spinta per la corsa scudetto. Ciò che temiamo, però, è che purtroppo non ci sarà alcuna operazione in entrata perché il reparto rimarrà questo fino al termine della stagione. La sfida è delle più importanti, e ciò che ci auguriamo è che quanto visto finora dalle due riserve possa migliorare al fine di raggiungere il tanto agognato obiettivo finale.

Toscano, 26 anni, Interista da sempre. Amo scrivere e parlare di calcio, onorando i colori e la storia del nostro club.