Ennesima brutta figura. Ennesima prestazione sconcertante di una stagione cominciata nel caos societario, proseguita male con la vicenda Mancini e l’avvento di De Boer, e che rischia di finire ancora peggio. Con Pioli la squadra aveva ritrovato un’identità, la voglia di lottare, di credere in un obiettivo, ma immediatamente dopo la sconfitta con la Roma, tutto è finito.

Quella partita ha effettivamente segnato il finale di questa stagione, da lì in poi la squadra non è stata più la stessa. E’ vero, è arrivato qualche altro risultato, come il 7-1 clamoroso sull’Atalanta, ma in generale sembrava che si fosse persa la concentrazione. Ed il pareggio di Torino ha dato il colpo di grazia.

Eppure siamo scesi in campo per Inter-Sampdoria con una situazione di classifica ancora positiva, infatti vincendo saremmo tornati a meno cinque dal napoli (con lo scontro diretto ancora da giocare) e avremmo portato a quattro i punti di vantaggio sul milan. Eppure la squadra ha dimostrato di non avere più voglia di lottare.

Due punti nelle ultime cinque partite. Una mazzata. Così come è stato una mazzata quel gol di Zapata dopo ben sei minuti e mezzo di recupero.

Io avevo sostenuto Pioli, con lui giocatori come D’Ambrosio e Kondogbia avevano avuto un rendimento molto alto, eppure nei momenti decisivi la squadra ha toppato, e lui ha sempre fatto gli stessi errori, sbagliando le sostituzioni sempre allo stesso modo. Credo che la sostituzione Joao Mario-Murillo nel derby, sia la prova materiale di questo.

La stagione ormai è andata, ci aspetta un anno fuori dall’Europa e a questo punto forse va bene così, visto il modo indecoroso in cui abbiamo affrontato la scorsa Europa League.

Urge un allenatore che non accetti prestazioni scandalose come ieri, uno di quelli che se tu vinci una partita ma lui non ha gradito l’approccio, ti fa comunque arrivare al campo alle sette la mattina dopo. I nomi sono due e li sappiamo tutti, entrambi realisticamente impossibili da raggiungere.

E serve tagliare via i rami secchi, giocatori mediocri con la mentalità provinciale e perdente che sono dannosi all’ambiente ed allo spogliatoio.

Chiudo con Icardi: anche oggi si leggono critiche, “gol inutili”, “tripletta inutile”, come se un centravanti oltre a fare caterve di gol come lui, debba anche andare a riparare agli errori di portiere e difensori. L’unico che continua a dare tutto in campo fino all’ultimo secondo. Dopo il derby era in lacrime in campo, mentre gli altri si scambiavano le maglie sorridendo. Lui era l’unico ad aver subito “il dramma” di quel gol preso in quel modo. Da tifoso vero che ci tiene, che vuole dare tutto. Da Capitano. L’unico che può davvero vantarsi di meritare la maglia che indossa.

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