Si parte da Neto perché è un ex Juve e pure un ex Fiorentina e sono le prossime rivali dell’Inter. Il portiere del Barcellona lo ha fermato nella gara contro i blaugrana, ora Lukaku deve rifarsi contro le due ex squadre dell’estremo difensore. Perché nella gara di Firenze sono in palio punti preziosi per tenere ancora a distanza la squadra bianconera.

L’attaccante nerazzurro ha purtroppo fatto errori pesanti davanti alla porta della formazione spagnola e la squadra di Conte è stata eliminata dalla Champions. Il belga e il resto del gruppo vogliono trovare subito la forza di reagire. “Il modo per farlo è sempre quello: fare gol, o guidare i compagni verso la vittoria. In campionato gli riesce con una certa facilità, in Europa i superpoteri sono venuti a mancare proprio sul più bello”, scrive La Gazzetta dello Sport.

E si parla poi delle due versioni di Lukaku viste di recente. Quella di Praga in cui si sono visti assist e gol e a quello è seguita la seconda rete in Coppa, contro il Barça. Ma sono arrivati poi una serie di errori non da lui dopo il pareggio contro i blaugrana e si è arrivati all’eliminazione. “Si sono così riaperte le discussioni sul centravanti nerazzurro. Una minoranza di tifosi ancora non ha digerito la successione a Icardi e se l’è presa con il belga, accusato di non “decidere” i big match e di avere segnato in coppa a una sola grande, il Psg nella scorsa stagione”, si legge nello stesso articolo.

Lui ha cercato conforto nella sua famiglia anche se lo mostra poco: qualche foto con il figlio sui social ma la sua vita privata viene protetta come il WWF fa con i panda. La brutta serata con il Barcellona fa male soprattutto a lui. Certamente il suo rendimento è stato diverso tra Europa e Serie A, ma a parte i soli due gol in Champions, “le differenze possono essere considerate “naturali”, visto il livello medio più alto delle avversarie incontrate. E fra le attenuanti riguardo al temporaneo calo della lucidità sottoporta va sicuramente inserito l’impiego costante, senza riposi né pause, che l’emergenza infortuni ha imposto al belga”. 

La rosea assegna al belga anche il merito di aver dato una grossa mano a Lautaro Martinez a venir fuori perché lui “sa attirare le difese capacità, aprire spazi e dettare i tempi, dialogare nella stessa “lingua calcistica” dell’argentino. Nel suo impatto clamoroso sulla A va considerato anche questa capacità di migliorare i compagni”.

Ha segnato 10 gol in 15 partite e se continua con questo rendimento potrebbe arrivare a fine stagione a superare i venti gol. Con i suoi e quelli di Lautaro i nerazzurri potrebbero continuare a rimanere in alto, ma serve anche molto altro. E il belga ce l’ha. “La potenza con cui difende e smista palloni spalle alla porta, ma anche con cui può puntare frontalmente l’avversario, sono armi a cui da noi si fatica a trovare risposta“, conclude lo stesso articolo. Conte ci ha puntato tutto e spera di aver ragione, soprattutto a fine stagione.

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)

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