La fase iniziale del mondiale si sta avviando alla chiusura e i giocatori nerazzurri impegnati fin qui stanno dando il loro contributo.
Vecino (Uruguay), Perisic e Brozovic (Croazia) sono già con la testa alla fase finale (ottavi).
Lo stesso non si può dire per gli ultimi interisti ancora in corsa: Nagatomo (Giappone) e Miranda (Brasile) proveranno a portare a casa una qualificazione ancora apertissima. Andiamo ora ad analizzare le prestazioni dei singoli fin qui:
Vecino – Ordinary Man
Fautore del colpo di testa decisivo per la Champions, Matias Vecino si è guadagnato la chiamata di Tabarez dopo una stagione scandita da ottime prestazioni, una fastidiosa pubalgia e una difficoltosa ripresa.
Nel primo match contro l’Egitto, è stato schierato nella zona mediana del campo, si è occupato principalmente di costruire il gioco e contrastare l’attacco egiziano.
Ha toccato un gran numero di palloni, con il gioco che molto spesso partiva dai suoi piedi.
Partita ordinata seppur con qualche sbavatura, ha impensierito il portiere avversario in un’occasione con un tiro a lato di poco.
Contro l’Arabia Saudita non si è messo in luce ed è stato sostituito al minuto ’59.
Nell’ultima, contro i padroni di casa, ripete l’utile prestazione inaugurale in una gara non particolarmente scintillante, ma senza affanni.
Fino a qui conferma la fama di centrocampista tuttofare, nonostante pecchi in fatto di creatività e dinamismo.
VOTO: VOTO: 6-
Miranda – Pietra grezza
Joao Miranda, capitano (a turno) della selezione verde-oro, arriva da una stagione in grande crescita con la nostra maglia.
All’esordio, si trova davanti una nazionale imprevedibile come la Svizzera.
Sembra una partita tranquilla, in cui la Svizzera non si rende mai pericolosa.
Nella ripresa le cose cambiano: su uno sviluppo di un calcio d’angolo Zuber anticipa Miranda di testa e la infila sul secondo palo.
Se a prima vista sembrerebbe un chiaro errore di marcatura, guardando le immagini si nota una spinta dello svizzero su Miranda.
Episodio dubbio, che parzialmente scagiona il capitano.
Contro la Costa Rica offre una prestazione tranquilla, gli attaccanti avversari non si rendono mai pericolosi.
Nell’unica azione pericolosa costaricense, anticipa molto bene Ureña in area.
E’ un Miranda in buone condizioni quello visto in questo Mondiale. Il Brasile ha subito un solo gol fin qui e il merito è anche del nostro difensore.
VOTO: 6
Nagatomo – Blue Samurai
La sorpresa del Mondiale.
Il Giappone è la patria dei Manga e degli Anime e il suo popolo riflette a volte la stravaganza delle sue arti visive.
Per Yuto Nagatomo, conosciuto per la sua “esuberanza”, è un’occasione troppo ghiotta e si presenta con un’acconciatura discutibile: capello biondo sparato in aria, in pieno stile Dragon Ball.
Se il look è rivedibile, in campo è un’altra cosa.
All’esordio contro la Colombia, complice l’inferiorità numerica dai primi minuti, il Giappone sfodera una prestazione maiuscola.
Mai in affanno, Nagatomo conduce una partita senza sbavature e di grande corsa, sfruttando la superiorità numerica e attaccando costantemente.
Nel secondo incontro, le cose si fanno più difficili.
Dopo essere andati in svantaggio, Nagatomo arpiona un lungo lancio dalla difesa, con uno stop a rientrare disorienta Mbengue e lascia la palla ad Inui, che insacca con un bel tiro a giro.
Sul secondo gol del Senegal sembra leggermente in ritardo di marcatura, non aiutando il compagno sul gol di Wague.
Mondiale fin qui positivo per il terzino nipponico.
VOTO: 6.5
Brozovic – Regista tra registi
La Croazia è una delle squadre più attese, dotata di uno dei centrocampi più talentuosi del Mondo.
Marcelo Brozovic nella prima gara contro la Nigeria parte dalla panchina, per lui solo trenta minuti.
Troppo poco tempo per incidere, la Croazia vincerà 2-0 l’incontro.
Nella seconda partita le cose cambiano.
Contro l’Argentina Dalic decide decide di schierarlo dal primo minuto, inserendolo come unico baluardo davanti alla difesa.
Il vero Brozovic, quello che abbiamo sempre ammirato con la sua nazionale e nel girone di ritorno dell’ultima stagione, esplode quando lo si carica di responsabilità.
Contro l’Albiceleste soffre una sola volta, quando arriva in ritardo di copertura nell’unica occasione da gol di Enzo Pérez.
Partita tatticamente intelligente, offre l’assist per lo splendido gol di Modric. A proposito un centrocampo composto da Luka Modric e Ivan Rakitić sono tanta, tantissima roba ed è chiaro che il nostro Brozo pur non sfigurando affatto, appaia un gradino sotto rispetto ai “mostri” di Real Madrid e Barcellona. Diffidato, Dalic non lo rischia nell’ultimo match contro l’Islanda. La Croazia è forse la squadra che gioca meglio in questo Mondiale, sarà interessante vedere come proseguirà il suo cammino.
VOTO: 6.5
Perisic – fiore all’occhiello neroazzurro in Russia
Un crescendo rossiniano per il nostro Ivan Perisic.
Contro la Nigeria è sembrato leggermente sottotono, così come i compagni.
Partita senza particolari lampi, ma contro l’Argentina si inizia a vedere il vero Perisic.
Sfiora il gol nel primo tempo con un gran sinistro, sventato da una bella parata di Caballero.
Per tutta la partita offre il sacrificio a cui siamo abituati; corre lungo le due fasce come avesse il mototrino, anche se a volte si lascia sedurre da qualche tacco di troppo.
È nell’ultimo incontro che offre la perla più bella del suo Mondiale: riceve palla al limite dell’area, con un controllo se la porta sul sinistro e trafigge il regista/portiere islandese.
Palla sotto l’incrocio e gol vittoria.
Ivan è sicuramente il fiore all’occhiello dell’Inter in Russia. Dalle sue sgroppate sulla fascia, dipenderà anche il futuro della Croazia al Mondiale.
VOTO: 7.5
Pensiero finale (momentaneo)
Ci siamo presentati con pochi giocatori in questo Mondiale. Joao Mario non lo abbiamo nemmeno preso in considerazione: primo per le dichiarazioni del portoghese, secondo perchè il n.10 del Portogallo è sul mercato e sicuramente non farà parte dell’Inter di Spalletti.
E allora godiamoci la seconda fase dei Mondiali in Russia che va a cominciare con Perisic sicuro protagonista e giocatore (neroazzurro) più in forma nella sua Croazia. Attenzione al Brasile di Miranda, finora non la Selecao non ha mostrato un gioco spumeggiante (ma chi lo ha fatto?), ma resta una squadra temibilissima.
Un ultimo pensiero va agli “esclusi”. Se da una parte siamo sorpresi per la mancata (discutibile) non-convocazione degli altri neroazzurri (Icardi, Skriniar e la new-entry Nainggolan), dall’altra sorridiamo, al pensiero che queste colonne, saranno già disponibili per il primo giorno del ritiro all’Inter.