L’Inter scrive un pezzo di storia: mai da quando la vittoria assegna i tre punti in classifica l’Inter si era ritrovata ad avere 29 punti in 11 giornate, frutto di ben nove vittorie e due pareggi.
Il paradosso è che nonostante questo record frutto della banda di Luciano Spalletti che ha plasmato un gruppo forte con una mentalità vincente, il quinto posto disti soltanto due lunghezze, tante quante la vetta della classifica.
Questa situazione è frutto di una serie A a 20 squadre ormai insostenibile divisa in due tronconi, dove con cinque punti si è fuori dalla zona retrocessione e con 26 punti si è quinti.

Verona Inter sulla carta sembra una partita facile ma in realtà è stata una gara piena di insidie, dove comunque i ragazzi hanno saputo complicarsi la vita da soli concedendo un rigore frutto di un doppio errore individuale, e sbagliando in generale fin troppi passaggi elementari, dando così fiducia ad una squadra che da perdere non aveva pressoché nulla.
A togliere le castagne dal fuoco ci pensa ancora lui, Perisic, che per gran parte di questo inizio di stagione sembra giochi controvoglia e che sia spaesato, ma quando c’è da essere decisivi non sbaglia mai l’appuntamento come dimostrano i quattro gol e i cinque assist in undici gare.

Handanovic 5,5: Non viene praticamente mai chiamato in causa, ha purtroppo la colpa di procurare il calcio di rigore del momentaneo pareggio, avrebbe dovuto temporeggiare contro un Cerci spalle alla porta invece di tentare l’intervento.

D’Ambrosio 5: Una buona prova macchiata dallo sfortunato rimpallo che crea i presupposti del calcio di rigore e da un paio di altre superficialità non da lui. Prima insufficienza piena dopo un ottimo avvio.

Skriniar 7: Il solito muro impenetrabile, non ci sono più aggettivi per descrivere la solidità e la sicurezza che infonde a tutta la squadra, le prende tutte lui.

Miranda 6: Continua il suo ruolo da comprimario a fianco ad un difensore di spessore clamoroso come Skriniar, si limita all’ordinaria amministrazione stando attendo a non farsi ammonire in quanto già diffidato.

Nagatomo 6: Qualche pasticcio di troppo ad inizio partita poi ampiamente recuperato da delle buonissime chiusure difensive.

Gagliardini 5,5: Troppi troppi troppi palloni persi ed errori elementari che costano caro alla squadra e fanno perdere tranquillità e sicurezza.

Vecino 6,5: Giocatore a tutto campo, si inserisce costantemente ad ogni azione pericolosa e torna immediatamente in ripiego a transizione conclusa. Elegantissimo e rapido palla al piede, non sbaglia mai la scelta. Manca soltanto più frequenza con il gol.

Borja Valero 6,5: Inserimento ninja che sblocca una gara chiusa e scardina il catenaccio del Verona, poi la solita qualità in palleggio offensivo.

Candreva 6,5: Il cross per il gol di Borja è poesia allo stato puro, peccato che poi non ne azzecchi più mezzo.

Perisic 7: Altro clamoroso gol vittoria, di destro al volo su respinta corta da corner. Non gioca benissimo ma continua a portare punti alla squadra, facendo quello che serve.

Icardi 5,5: Troppo poco nel vivo dell’azione, quando ci prova commette errori tecnici banali. Ottimo il recupero nel primo tempo con conseguente attacco all’area, meno buono il tiro che ne consegue.

Brozovic 6: Inizia largo a destra e poi viene accentrato, ma non incide come Borja Valero nel match.

Cancelo 5,5: Entra troppo timido in partita, contrastando in maniera troppo leggera per almeno tre volte e facendo correre rischi inutili alla squadra. Buona una diagonale difensiva sulla quale era comunque in ritardo.

Eder s.v.

Spalletti 7: Il mister scrive la storia ma già guarda avanti, la classifica lassù è troppo corta e non c’è tempo per lodarsi o sedersi, bisogna continuare a vincere e Luciano lo sa bene.