Sabato sera non si è vista forse la peggiore Inter della stagione ma i difetti cronici che la squadra ha celato nei primi tre mesi sono ancora una volta riemersi. La fragilità mostrata a causa di un autogoal comico, unita all’incapacità di reagire se non dopo il raddoppio di Goran Pandev ed in maniera non del tutto convincente, hanno certificato che la vittoria contro il Bologna non è stata che una mera illusione, una vittoria forse più fortuita che voluta. Dopo i risultati di lunedì sera, per la prima volta in questo campionato l’Inter è fuori dalla zona Champions; non dovrebbe essere di per sé un dato allarmante se consideriamo che la Lazio, quarta in classifica, dista solo un punto, mentre la Roma è a due punti dai nerazzurri, tuttavia le prestazioni fornite non inducono ad essere ottimisti per la rimonta sulle due rivali.
Scarsa intraprendenza
Prendendo in esame la sola partita contro il Genoa, quello che desta preoccupazione è la scarsa concretezza davanti alla porta di Candreva, Eder e Karamoh: sono 10 i tiri effettuati dai nerazzurri e di questi, 6 erano indirizzati verso Perin. Ad eccezione di un tiro di D’Ambrosio, i restanti 5 sono interamente ad opera dell’attacco interista ed il più propositivo nonché preciso è stato Candreva con 3 tiri diretti verso la porta, mentre Eder e Karamoh hanno trovato lo specchio della porta una volta ciascuno. Per quanto riguarda i tiri fuori, si registra un tentativo di Gagliardini, uno di Rafinha e due di Karamoh: un dato che si confà più ad una squadra da bassa classifica.
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Troppi errori in fase di possesso palla
Altrettanto interessanti i dati riguardanti le palle perse/recuperate e le soluzioni offensive adottate da Eder e compagni per segnare: sono ben 40 le palle perse e la metà sono state recuperate. Un dato, questo, che curiosamente non vede i centrocampisti tra quelli che hanno commesso i maggiori errori, bensì le ali: 7 sono le palle perse da Candreva e 8 quelle da Karamoh. In terza posizione, Danilo D’Ambrosio con 5 palle perse. A recuperare maggiormente palloni sono stati Cancelo, Skriniar (3 palle recuperate per entambi) e Roberto Gagliardini, spesso criticato ma prezioso in fase di interdizione (pur non essendo immune da colpe sul raddoppio del Genoa). Per quanto riguarda le soluzioni offensive, i nerazzurri hanno privilegiato le azioni manovrate (32) anziché affidarsi ai lanci lunghi nella speranza di sorprendere la difesa rossoblu con la velocità di Eder e Karamoh. Di per sé, questo è un dato incoraggiante poiché il lancio lungo è nella maggior parte dei casi la soluzione adottata nei momenti più disperati, quando per esempio si cerca il pareggio/goal vittoria negli ultimi minuti. In realtà rimarca le difficoltà che questa squadra ha dal 2013 (con una rosa diversa da quella attuale e qualitativamente peggiore) in fase offensiva: tanto possesso palla che risulta però sterile.
Dati preoccupanti per le prossime partite
Contro il Benevento molto probabilmente il tridente nerazzurro sarà lo stesso visto contro il Genoa: Icardi e Perisic devono recuperare pienamente per poter rientrare contro il Milan in forma ottimale. Sui social serpeggia la preoccupazione per la possibile impresa dei campani a San Siro a causa della crisi che non sembra avere fine, unita all’assenza di migliori marcatori degli ultimi 3 anni. Per quanto siano importanti per la squadra (anche se negli ultimi due mesi hanno reso poco), contro una squadra che è ultima in classifica bastano i tre visti in campo nell’ultimo match, anche se poco precisi di fronte al portiere.
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(fonte statistiche: www.legaseriea.it)