Il futuro di Spalletti all’Inter è ancora incerto e le prossime partite saranno fondamentali. Qualche mese fa la permanenza del tecnico toscano era in forte dubbio, complici l’eliminazione dalla Champions League ed il turbolento rapporto con lo spogliatoio. Tuttavia gli elevati costi del suo esonero hanno preoccupato Suning che prenderà una decisione definitiva solo a stagione conclusa.

Quattro partite per la Champions

Il futuro di Spalletti passa soprattutto dalla Champions: il terzo posto è infatti l’obiettivo minimo dichiarato dalla società ad inizio stagione. Se il tecnico di Certaldo non riuscisse a raggiungerlo il suo esonero sarebbe automatico. Al momento i nerazzurri sono terzi con 4 punti di vantaggio sulla Roma, quinta classificata. Nonostante il cospicuo vantaggio nei confronti delle rivali, Spalletti e i suoi giocatori non sono mai stati in grado di dare il colpo di grazia alla corsa Champions, rimandando la qualificazione di giornata in giornata.

Risulta ora essenziale vincere le prossime gare per ottenere la certezza matematica di qualificazione. La partita più importante potrebbe già essere la trasferta di Udine in programma sabato sera: una eventuale vittoria permetterebbe infatti ai nerazzurri di consolidare ulteriormente il terzo posto e respingere gli attacchi di Roma e Atalanta. La squadra allenata dall’ex Juventus Igor Tudor è ancora alla ricerca dei punti salvezza e nella nuova Dacia Arena ha già messo in difficoltà diverse big. Sarà quindi necessaria la massima allerta.

Calendario morbido e big match al San Paolo

Non va inoltre sottovalutato il match casalingo contro il retrocesso Chievo che, nonostante la matematica lo condanni alla Serie B, ha battuto la Lazio settimana scorsa. Negli ultimi anni il Chievo ha sempre messo in difficoltà l’Inter e i suoi giocatori venderanno cara la pelle, consapevoli del fatto che potrebbe essere una importante vetrina per il loro futuro.

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La settimana seguente gli uomini di Spalletti faranno invece visita al Napoli di Ancelotti, in crisi di risultati e contestato dai propri tifosi. Si tratta dell’ultimo scontro diretto della stagione, in un campo difficile e tradizionalmente ostico. Servirà quindi la miglior Inter possibile per provare a vincere al San Paolo, dove la vittoria in campionato manca da 21 anni. I nerazzurri affronteranno poi l’Empoli: la squadra di Andreazzoli è vicina alla retrocessione e giocherà al massimo delle proprie potenzialità per provare a rimanere in Serie A.

Il calendario è ostico e non va sottovalutato. Tuttavia Spalletti e l’Inter saranno artefici del proprio destino: vincere per scongiurare ogni rimonta e conquistare la Champions. Sarà poi compito della società riflettere riguardo all’operato del tecnico, decidendo se confermarlo o esonerarlo.

I meriti di Spalletti

Lo scorso anno il tecnico di Certaldo ha riportato la Beneamata in Champions League dopo 6 anni di fallimenti, ridando entusiasmo ad una tifoseria ormai disillusa. Nella stagione corrente invece l’obiettivo terzo posto è sempre stato alla portata e salvo suicidi sportivi verrà raggiunto. Spalletti si conferma quindi un allenatore solido, che rispetta sempre le direttive prefissate dalla società.

Nei due anni di gestione Spalletti i nerazzurri hanno inoltre registrato grandi miglioramenti sul piano del gioco e dei risultati. La difesa è sempre più rodata ed impenetrabile e gli scontri diretti sono stati preparati benissimo dal tecnico di Certaldo, che ne ha persi solamente tre. Indimenticabili inoltre le schiaccianti vittorie contro le rivali, arrivate grazie alle numerose intuizioni tecniche e tattiche di Spalletti. Luciano ha inoltre rivitalizzato alcuni giocatori, come Brozovic, che sembravano calcisticamente morti ed ha assistito la crescita di alcuni futuri top player come Skriniar e Lautaro.

Incubo Coppe e gestione dello spogliatoio

Nonostante siano numerosi i meriti del tecnico toscano, sono molti i tifosi nerazzurri che lo criticano. Spalletti è il primo responsabile di una stagione mediocre e inferiore alle aspettative. Lo scorso anno il tecnico era chiamato a ricostruire dopo la travagliata stagione De Boer-Pioli-Vecchi e numerosi dei suoi errori sono stati perdonati e tollerati. Quest’anno invece, con una rosa più competitiva, l’Inter ha totalizzato pressoché lo stesso numero di punti in campionato, perdendo però più partite e subendo più gol.

Inoltre le eliminazioni dalle Coppe, avvenute tutte e tre a San Siro per mano di PSV, Lazio e Eintracht, pesano sull’operato del tecnico. Non bisogna inoltre dimenticare la travagliata gestione dello spogliatoio, che si è spesso rivelato disunito e in conflitto. I casi Icardi,Perisic e Nainggolan non hanno di certo alleggerito il lavoro del tecnico ma in alcune situazioni, soprattutto per ciò che riguarda l’Argentino, Spalletti avrebbe potuto prendere altre decisioni.

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