Mancano ancora 29 giorni (contando anche la giornata odierna) alla deadline fissata dalla Uefa per ottenere i 40 milioni di plusvalenza che serviranno all’Inter per uscire da quella morsa che è il Fair Play Finanziario. Un termine forte ma che rende bene l’idea, poiché ogni anno la Beneamata deve fare i salti mortali per non incorrere in ulteriori sanzioni che limiterebbero ancora di più le possibilità di rinascita. Ancora una volta, dunque, il mercato dell’Inter risulta limitato. Se la difesa è stata sistemata con gli arrivi di De Vrij ed Asamoah a parametro zero, il centrocampo e l’attacco sono i reparti in cui servono dei rinforzi pesanti per la prossima stagione, a maggior ragione se si tiene conto che si disputeranno 3 competizioni. Purtroppo, però, per gli acquisti di spessore si dovrà attendere il 1° luglio, quando l’Inter potrà operare in regime di “libertà vigilata”.

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Mancati riscatti

Nel frattempo, stiamo già vedendo quale sacrificio comporti  dover rispettare i paletti imposti con il Settlement Agreement: nonostante le varie voci su un possibile rinegoziamento dei termini, era diventato chiaro a tutti che l’Inter non avrebbe ottenuto alcuno sconto per Joao Cancelo; 35 milioni, da pagare entro il 31 maggio, pena il ritorno del terzino portoghese al Valencia. Ebbene, così è stato ed ora il club spagnolo potrà poi eventualmente rivenderlo a cifre maggiori rispetto a quanto era stato pattuito con la società nerazzurra per il riscatto. Si è vociferato dell’interessamento di club quali Juventus e Manchester United, con quest’ultimo favorito poiché il procuratore di Cancelo è Jorge Mendes, che cura anche gli interessi di Mourinho, manager dei Red Devils. Anche il più ottimista, di fronte a questa situazione, non può che prendere atto che l’unica speranza è che il giocatore si impunti per tornare a vestire la maglia nerazzurra. Discorso analogo per quanto riguarda Rafinha, l’altro giocatore in bilico per la prossima stagione: il diritto di riscatto è fissato a 38 milioni di euro e l’Inter in questo momento ha come priorità la cessione di alcuni giocatori per rientrare nei parametri imposti dalla Uefa. Anche se lo stesso Rafinha ha manifestato la sua intenzione di rimanere a Milano, è necessario rimandare ogni discorso al 1° luglio.

Chi serve realmente all’Inter

Ma che accadrà dopo questa data? I giornali in questi giorni hanno ripreso ad accostare diversi giocatori all’Inter: Verdi, Politano, Dembele, Florenzi, Morata, Dzeko, gli onnipresenti Strootman, Nainggolan e Vrsaljiko e finanche Higuain, nell’ambito dell’improbabile (ed improponibile) scambio con Mauro Icardi. Di tutti i nomi accostati, solo i romanisti ed il centrocampista del Tottenham possono dare un qualcosa in più rispetto alla rosa attuale. I problemi della rosa sono principalmente la mancanza di goal da parte di alcuni centrocampisti ma soprattutto da parte dell’ala destra e dalla panchina. Verdi e Politano hanno segnato entrambi 10 reti in campionato in squadre come Bologna e Sassuolo, molto più dei centrocampisti citati prima, è vero. C’è un ma in tutto questo: l’Inter per tornare veramente grande necessita di acquisti di spessore, che abbiano già esperienza internazionale, tanto meglio se in Champions League ed in altri campionati. I due attaccanti italiani, dunque, risultano i meno indicati per poter rinforzare l’Inter il prossimo anno. Oltre ad un discreto numero di goal mancanti (almeno una decina), nella squadra nerazzurra latitano giocatori in grado di colpire rapidamente in contropiede e con i tiri dalla distanza. I profili che possono colmare queste lacune, dunque, sono Florenzi, Nainggolan e Dembele (quest’ultimo più per la sua fisicità ed il tiro potente. In realtà segna pochissimo, ndr). Dzeko e Morata sono nomi adatti più per solleticare le fantasie dei giornalisti: se è vero che il bosniaco è sempre piaciuto a Spalletti, che vede in lui l’attaccante ideale per i suoi schemi, va tenuto conto che la sua età (32 anni), unita ad uno stipendio non indifferente, rende praticamente impossibile un’eventuale plusvalenza e dunque finirebbe per pesare più o meno come Palacio negli ultimi anni in nerazzurro. Lo spagnolo, invece, sarebbe più adatto per agire come seconda punta. Il suo unico difetto è l’eccessivo costo del cartellino, se rapportato al suo rendimento. Sullo scambio Higuain-Icardi c’è poco da discutere: ne abbiamo già discusso in questo articolo e, tutto sommato, c’è da augurarsi che arrivi una smentita netta da parte della società.

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Spiacevoli ritorni

Non vanno dimenticati i giocatori ceduti altrove in prestito: Nagatomo, Joao Mario e Gabriel Barbosa. Il terzino nipponico verrà riscattato dal Galatasaray e la società nerazzurra incasserà circa 3 milioni di euro mentre il centrocampista portoghese e l’attaccante brasiliano faranno ritorno alla base. Il West Ham, club nel quale milita l’ex Sporting Lisbona, non spenderà i soldi chiesti dall’Inter per il suo riscatto: così come all’Inter, Joao Mario non ha entusiasmato nemmeno in Inghilterra. Lo stesso vale per Gabigol: il brasiliano prima è stato ceduto in Portogallo (Benfica), dove ha segnato una sola rete per poi accomodarsi stabilmente in panchina ed in tribuna, poi in prestito per 18 mesi al Santos ma anche con il suo vecchio club c’è aria di addio: nell’ultima partita, infatti, i tifosi del Peixete hanno contestato duramente la punta brasiliana per il suo scarso rendimento e lo hanno incitato ad andarsene. Non un buon momento per chi è stato presentato due anni fa come il futuro Ronaldo. Entrambi i giocatori possono servire all’Inter che verrà? Assolutamente no. Non avrebbero una collocazione tattica ben definita, tanto per cominciare, ed in secondo luogo non sono giocatori adatti ad una grande squadra.

Sacrifici necessari?

Dopo una stagione culminata con la qualificazione in Champions League, la rosa dell’Inter si ritrova ad avere un’ottima base (gli 11 iniziali) ma con qualche tassello da aggiungere: 3-4 giocatori di spessore, purché non abbiano prezzi esorbitanti, più qualche eventuale giovane emergente il cui prezzo del cartellino non sia schizzato irragionevolmente alle stelle. Ma con il Fair Play Finanziario sempre dietro l’angolo, non si può escludere a priori un sacrificio pesante (o magari due) per rinforzarsi in vista del prossimo anno. Staremo a vedere.

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