L’Inter vista nelle ultime due partite ha destato non poca preoccupazione tra i tifosi, memori delle prestazioni opache fornite dai nerazzurri dal post Triplete in poi. Spesso abbiamo visto un’Inter imprecisa, incapace di finalizzare le occasioni create, senza grinta, monotona in fase offensiva; quando venne acquistato Kovacic, sembrava che l’Inter avesse preso il regista in grado di creare gioco ed eliminare i problemi della costruzione della fase offensiva, che la prolificità della squadra sarebbe stata una logica conseguenza. Invece, come sappiamo, l’Inter continuò ad avere problemi in attacco, con partite terminate con pochi tiri in porta o addirittura senza tirare. Con Banega, l’anno scorso, si è presentato lo stesso problema: pur avendo un giocatore in grado di dettare il gioco, i nerazzurri riuscirono a segnare 72 reti, risultando il 5° attacco della serie A, ma per lunghi tratti della stagione la squadra era incapace di concretizzare le occasioni e priva di carica agonistica che la portava a perdere il pallone in maniera dilettantesca. L’inizio di questo campionato aveva fatto ben sperare, con Borja Valero in grado di garantire ordine alla manovra offensiva ma dopo le gare contro Crotone e Bologna qualcosa sembra si sia incrinato. Eppure guardando le statistiche, notiamo tratti in comune fra tutte le partite.

Cominciamo con la partita contro la Fiorentina: l’Inter ha sbagliato 32 passaggi e perso 51 volte il pallone, recuperandolo ben 30 volte; le azioni manovrate sono state 27 e 12 i lanci lunghi. Guardando il bilanciamento offensivo dell’Inter, notiamo che la maggior parte degli attacchi avviene al centro e dalla fascia destra, mentre la sinistra risulta la soluzione meno prediletta dai nerazzurri per mettere in difficoltà l’avversario. Interessante il numero di cross in gioco: solo 10, di cui 8 dalla destra e 7 che hanno raggiunto il compagno di squadra. Degli 11 tiri in porta, 6 sono stati fatti dal zona centrale (5 dentro l’area), 4 dalla sinistra ed un solo tiro dalla destra.

Leggermente meglio la partita contro la Roma: 38 passaggi sbagliati, 28 palle perse e ben 32 i recuperi. Contiamo 35 azioni manovrate e 8 lanci lunghi ed un bilanciamento offensivo che vede ancora una volta la zona centrale come soluzione preferita per i nerazzurri; sulle fasce vediamo un perfetto equilibrio, con 8 azioni per parte. Aumenta il numero di cross rispetto al match d’esordio: quasi il doppio (19) di cui solo 5 sono stati sfruttati. La fascia destra è quella da cui proviene la maggior parte dei cross ma dalla stessa zona sono arrivati 5 tiri, di cui uno (quello di Icardi) ha portato al goal. Poco impiegata la zona presidiata da Perisic: solo un tiro, che non ha centrato la porta.

La partita contro la Spal, per quanto fosse in bilico il risultato fino a 3 minuti dalla fine, è quella in cui i nerazzurri hanno sbagliato meno: solo 20 i passaggi sbagliati e 23 le palle perse. Pochi lanci lunghi (2) e 27 le azioni manovrate, con la zona centrale del campo che si conferma quella da cui provengono maggiormente gli attacchi (16) mentre le fasce destra e sinistra registrano, rispettivamente, 7 e 8 azioni. Eppure proprio dalle fasce è arrivata la maggior parte dei tiri (12 contro i 4 tiri effettuati dal centro dell’area), sebbene solo la metà dei tiri fosse diretta in porta.

Contro il Crotone si nota una totale inversione rispetto alle prestazioni delle prime 3 partite, non tanto per i passaggi sbagliati (33) o le palle perse (29) quanto per le azioni manovrate ed i lanci lunghi, rispettivamente 21 e 19. Una equa ripartizione tra le zone d’attacco (10 azioni offensive dalla sinistra, 10 dal centro e 7 dalla destra) non porta però ad una maggior pericolosità nell’area dei calabresi: solo 7 i tiri, di cui 3 dalla sinistra e 3 dalla destra. L’altro proviene addirittura da centrocampo. I cross sono stati 17, ma solo 4 hanno raggiunto un compagno di squadra.

Quella di martedì può essere considerata come la prestazione più scialba fornita dall’Inter finora. Impressiona il dato sui cross effettuati: ben 23, di cui 18 dalla fascia destra e di questi solo 7 non sono stati recuperati dalla difesa del Bologna. I tiri in porta sono stati 7, di cui solo 3 in porta (e tra questi il rigore segnato da Icardi).

Cosa suggeriscono questi dati? L’acquisto di un regista come Borja Valero avrebbe dovuto garantire maggiore vivacità alla trama offensiva dell’Inter e le prime 3 partite hanno premiato questa scelta, con l’asse Borja Valero-Joao Mario-Icardi che ha garantito più incisività in attacco. Nel momento in cui sono state usate maggiormente le fasce, ovvero nelle partite contro Crotone e Bologna, la squadra ha perso metà del potenziale offensivo, dal momento che i soli saltatori in attacco sono Icardi e Perisic, i quali nella maggior parte dei casi si ritrovano a dover fronteggiare la difesa avversaria al completo.

Urge invertire la rotta e riaffidare a Borja Valero il comando della fase offensiva, utilizzando in maniera minore i cross, in particolare dalla fascia destra, specialmente nelle gare in cui le squadre avversarie si chiudono in difesa. Perché se è vero che questa Inter con Spalletti sembra diversa da quella vista lo scorso anno con De Boer e Pioli per quanto riguarda l’atteggiamento, i giocatori a disposizione rimangono, per la maggior parte, quelli dello scorso anno, inclini a scoraggiarsi dopo una serie di risultati negativi.

 

(fonte statistiche: www.legaseriea.it)

 

 

Laureato in lingue per la mediazione linguistica, amante di storia e letteratura cinese. Interista grazie a mio padre, sogno di vedere un'Inter leggendaria come quella di Mourinho.