L’urna di Nyon, in un sorteggio senza limitazioni se non la separazione di squadre Russe ed Ucraine, ha accoppiato l’Inter con l’Eintracht di Francoforte. I nerazzurri sfideranno dunque i tedeschi nel doppio incontro valido per gli ottavi di finale dell’Europa League: andata il 7 Marzo a Francoforte e ritorno il 14 a San Siro. Non si tratta certo di un sorteggio benevolo, visto che finora “le Aquile” (così sono soprannominati i tedeschi) sono state tra i protagonisti di questa competizione. Certo, poteva anche andare peggio, per esempio con le inglesi o il Siviglia spesso padrone del torneo, il che testimonia la notevole qualità di questa edizione.
Scopriamo quindi la storia e le caratteristiche di un avversario assolutamente inedito (0 precedenti) per l’Inter.
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L’Eintracht ieri e oggi
L’Eintracht Frankfurt, tradotto letteralmente in “Concordia Francoforte”, è il club principale della capitale finanziaria tedesca, fondato nel 1899 come società polisportiva. Formazione dalla bacheca non esattamente stracolma, si è comunque aggiudicata un campionato tedesco nel 1958-59, venendo sconfitta in finale di Coppa dei Campioni dal Real Madrid l’anno successivo, una Coppa Uefa nel 1979-80 e ben cinque DFB-Pokal, la coppa di Germania, tra cui l’ultima nel maggio scorso, sconfiggendo il Bayern Monaco in finale.
Il palmares dà un’idea rappresentativa della storia dell’Eintracht: dopo il picco raggiunto a fine anni ’50, la società è rimasta per decenni una presenza fissa in Bundesliga, ma senza mai doppiare il successo il campionato. Dal ’95 in poi, entra in un prolungato periodo buio, subendo 4 retrocessioni in 2. Bundesliga , l’ultima delle quali nel 2011. La coppa nazionale del 2018, primo trofeo vinto dal 1988, è il sintomo di un recente periodo di ripresa, guidato nei due anni precedenti dall’allenatore croato Niko Kovac, ora al Bayern Monaco, il quale aveva portato la squadra a un passo dal DFB-Pokal anche nel 2017.
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Il gioco e i protagonisti
Per questa stagione Kovac è stato sostituito dall’austriaco Adolf “Adi” Hutter, precedentemente allenatore dello Young Boys. Il punto fermo dello schema di Hutter è la difesa a tre, solitamente composta da Hinteregger, N’Dicka e il capitano Abraham. Gli esterni di centrocampo, elementi sempre fondamentali in questo tipo di formazioni, sono anch’essi certezze dell’Eintracht: si tratta del serbo Filip Kostic e del tedesco di origini angolane Danny da Costa. In attacco, Hutter dispone di un tridente fluido e con diversi possibili interpreti, il quale determina la forma complessiva del modulo come 3-4-3, 3-5-2 o 3-4-1-2. Il reparto avanzato contiene certamente i giocatori più pericolosi e qualitativi del Francoforte: i quattro che si giocano i tre posti in attacco, infatti, sono Gacinovic, Haller, Rebic e Jovic, fatti spesso ruotare da Hutter.
Il francese Haller è un centravanti forte fisicamente e tecnicamente valido, mentre Rebic, vicecampione del mondo con la Croazia nel Mondiale 2018, è un’ala veloce con un gran tiro. Luka Jovic, che insieme a Kostic e Gacinovic compone una piccola colonia serba a Francoforte, è però il talento che finora ha attirato di più l’attenzione. Il ventunenne attaccante segnò il gol decisivo nella semifinale di Coppa di Germania 2017-18 contro lo Schalke, a Ottobre ha distrutto il Fortuna Dusseldorf con una cinquina personale e ha già segnato sei gol in questa Europa League. Questo talento in attacco è assecondato da uno stile di gioco offensivo e aggressivo dell’Eintracht, squadra che sicuramente non mira a difendersi e non per niente è la più prolifica del torneo.
Tifo e percorso europeo
Oltre a segnare più gol di qualunque altra squadra in questa Europa League, l’Eintracht ha anche chiuso il girone a punteggio pieno, sconfiggendo nella doppia sfida Lazio, Apollon Limassol e Olympique Marsiglia. Contro i biancocelesti, i tedeschi si sono imposti per 4-1 in casa e 1-2 in trasferta. Si tratta di un percorso notevole per una formazione che si è qualificata in Europa non per la posizione in classifica ma per la vittoria in coppa. Anche i tifosi del Francoforte hanno dato sfoggio di grande entusiasmo, creando un’atmosfera speciale alla Commerzbank Arena e facendosi notare anche in trasferta. Anche questo sarà un aspetto da considerare per l’Inter, che se vuole arrivare in fondo all’Europa League deve dimostrare di meritarlo in sfide come questa.