Storia interista nell'ultimo cinquantennio. Episodi ed emozioni vissuti personalmente

Interwallfan-;n1912255 ha scritto:
NON E' MIA, MA E' NELLO SPIRITO DI QUESTO TOPIC E MERITA

Paolo Rossi: "La notte del 22 maggio camminavo per le vie di Milano e avevo una strana sensazione. Vedevo i ragazzi di 17-18 anni fare festa, io era più di 40 anni che aspettavo… Ci rimasi quasi male. Camminavo da solo. Andai fino in Piazza Duomo a vedere, in disparte, la gente che impazziva. Poi mi diressi verso casa, in Porta Romana. Eppure sentivo che stavo dimenticando qualcosa.
Alle 6 del mattino mi svegliai di soprassalto. Mi stavo dimenticando una promessa fatta a mia mamma, mancata qualche anno prima. Mi aveva chiesto: «Se dovesse capitarmi qualcosa e l’Inter dovesse vincere la Champions, ricordati di portarmi un ricordo di quella serata».
Mia mamma era più di un ultras. L’ultima partita che vide a San Siro fu un Inter-Borussia Moenchengladbach di coppa Uefa. Era con me ai popolari. A un certo punto la vidi schiaffeggiare un tedesco. «Mi ha insultato» si giustificò. E io: «Ma se non conosci nemmeno la sua lingua…». Da quel giorno, quando giocava l’Inter, l’ho sempre tenuta a casa. Soffriva troppo allo stadio. Con il ricordo di quella promessa, alle otto uscii di casa per andare da lei. Per strada c’erano tutti i residui dei festeggiamenti. I ragazzini andavano in giro con la sciarpa nerazzurra al collo. Ma mi colpì una figura, in particolare. All’orizzonte mi apparve un ragazzo, barcollante, con bandiera e sciarpa, visibilmente euforico. Si avvicinò. E, dopo avermi riconosciuto, gridò: «Campioni! Campioni! Dove sono gli altri?». «La festa è finita» gli risposi. E gli domandai: «Hai visto baracchini che vendono bandiere, sciarpe o gadget dell’Inter? Perché ho fatto una promessa a una persona che non c’è più». Lui si sfilò la sciarpa dal collo: «Questa è stata a Madrid, sono appena tornato. E’ tua!».
Con la sciarpa al collo, andai al cimitero di Lambrate. Comprai delle margherite e la nascosi dietro ai fiori, non mi sembrava opportuno entrare in quel luogo come allo stadio. Mantenni la promessa fatta a mia mamma. Legai la sciarpa intorno alla sua foto. Ero imbarazzato. Mentre mi alzai, alla mia destra vidi un signore che stava piantando una bandiera dell’Inter di fronte a una tomba. Mi sorrise. C’era tanto nerazzurro al cimitero e il mio imbarazzo iniziale si trasformò in una risata quando vidi una Coppa dei Campioni gonfiabile attaccata all’ala di un angelo di un monumento funebre. Per me quel giorno in qualche modo è stato l’apice del calcio romantico. Oggi mi fermo a guardare i ragazzini che giocano proprio con quello spirito. Moratti questa storia la conosce già. Ora spero che il signor Thohir la legga per capire che cosa vuol dire essere interisti. Perché se l’atletica è uno sport, il calcio è una metafora della vita”

Bellissima, mi ha emozionato.

11 anni che leggo questo forum, questo é anni luce il topic piú bello di sempre.
 

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Interwallfan-;n1685269 ha scritto:
ANTIMILAN O ANTIJUVE

Per la mia esperienza personale:

fattore età: i miei coetanei, quelli che hanno vissuto da bambini la Grande Inter, sono nati antimilanisti per forza: la Juve era quasi niente. Al contrario i "vecchi" come mio padre odiavano la Juve, già ladra in passato, anni 30, 50 e 60. Aggiungete che il Milan fino agli anni '50 era inesistente. Mentre i più giovani hanno subìto dalla juve le rapine a cavallo dei due secoli e ciò spiega la loro avversione per la juve (mentre il Milan berlusconiano era declinante rispetto ai '90).

fattore località: a Milano, i milanesi come me sviluppano una rivalità viscerale con i milanisti. Gli juventini a Milano ci sono pure, ma sono, come spesso succede ovunque, invisibili, e comunque - scusate lo snobismo - completamente "out", salvo rarissime eccezioni.

Gli interisti piemontesi come me sono ASSOLUTAMENTE in primis antijuve tanto che quando si gioca Juve A - Juve B sperano che perdano entrambe.
 
Interwallfan-;n1685269 ha scritto:
ANTIMILAN O ANTIJUVE

Per la mia esperienza personale:

fattore età: i miei coetanei, quelli che hanno vissuto da bambini la Grande Inter, sono nati antimilanisti per forza: la Juve era quasi niente. Al contrario i "vecchi" come mio padre odiavano la Juve, già ladra in passato, anni 30, 50 e 60. Aggiungete che il Milan fino agli anni '50 era inesistente. Mentre i più giovani hanno subìto dalla juve le rapine a cavallo dei due secoli e ciò spiega la loro avversione per la juve (mentre il Milan berlusconiano era declinante rispetto ai '90).

fattore località: a Milano, i milanesi come me sviluppano una rivalità viscerale con i milanisti. Gli juventini a Milano ci sono pure, ma sono, come spesso succede ovunque, invisibili, e comunque - scusate lo snobismo - completamente "out", salvo rarissime eccezioni.

Sicuramente anti-Juve(ho sempre odiato i "padroni del vapore"),il Milan ha iniziato a starmi sulle balle con l'arrivo del Berluskaz(anche perchè prima tutti i mieiamicimilanisti stavano belli schisci);quando ero piccolo e facevo gli album delle figurine,anche se ero già interista per via di mio padre,il Milan mi inspirava qualcosa di più anche dell'Inter stessa a livello emotivo;preferivo il simbolo del diavolo rispetto al biscione dei Visconti e l'accostamento di colori(ancora oggi rosso e nero sono il mio binomio pittorico preferito)oltre le righe della maglia che erano più sottili rispetto alle nostre mi attraevano maggiormente(noi avevamo appena iniziato l'avventura con Misura sponsor,loro avevano Fotorex od Olio Cuore,non ricordo);oltretutto erano proprio scarsotti quindi....io ho vissuto i primi 30 anni nella periferia nord di Milano e ho sempre notato anche tra gli altri interisti che conoscevo un maggior odio verso i gobbi,escluso il periodaccio 87-96 dove il milan c'ha fatto morì.
 
D

Denver

Guest
1964, equivoco a Vienna

1964, equivoco a Vienna

Molte corriere vennero organizzate per consentire agli interisti di raggiungere Vienna per la finale del 27 maggio 1964 al Prater contro il Real di Stefano e Puskas.

Fu la prima migrazione del tifo di massa: in precedenza il Milan aveva disputato due finali, ma non vi era stata una mobilitazione di tifosi.

Episodio curioso, raccontato mi pare dal reporter Enrico Crespi: i tifosi prima della partita urlano il loro tifo ritmato a finestrini abbassati da uno dei pullman al seguito: In-ter, In-ter, In-ter..

Un poliziotto ferma il mezzo e fa scendere l'autista..

In breve: la polizia, poco accorta direi in quel caso, aveva scambiato l'urlo In-ter In-ter, in quello, assai scorretto politicamente, di Hi-tler, Hi-tler….

Ovviamente, nessuna conseguenza..

Noi ci siamo andati col treno speciale: Partenza da Milano verso mezzanotte, arrivo a Vienna in mattinata, casino al parco del Prater, partita e ritorno a Milano verso l'1 di notte...2 notti senza dormire, la prima per l'ansia, la seconda per qualcos'altro (e per le birre che erano misteriosamente comparse nonostante i controlli della polizia austriaca, bevuta solo 1 lattina perchè ragazzino))
 
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