WASHINGTON - Mike Tyson sale sul banco dei testimoni e racconta la "sua verità". Afferma che quella notte del 19 luglio scorso non vi fu violenza. Che in quella camera dell' hotel Caterbury di Indianapolis non si consumò nessuno stupro. E che lui, alla giovane ragazza che ora lo accusa, non ha mai torto un capello. Mike Tyson rischia oltre mezzo secolo di carcere. Sa bene dunque quanto sia importante convicere i giurati che Desirée Washington mente. Dell' incontro con Desirée Washington, la diottenne reginetta di bellezza del Rhode Island, Tyson fa un resoconto sommario. Parla di "rapporto consensuale" e quando l' avvocato della difesa, Vincent Fuller, che conduceva l' interrogatorio, chiede al pugile: "Avete mai costretto la presunta vittima ad avere un rapporto sessuale con voi?". Tyson risponde: "No, non le usai violenza. Lei non mi dissemai di fermarmi. Non disse mai di farsi male, non disse mai di no". Ed eccola, tutta la verità di Tyson. Già nella sua limousine fra lui e la ragazza vi erano state delle "effusioni"; la giovane sapeva benissimo quel che lui voleva da lei: fin dal loroprimo incontro le aveva detto chiaramente che non voleva andare al cinema o a cena fuori, ma fare l' amore. E riferendo questo particolare Tyson usa un' espressione arrogante,volgare. Ma la ragazza non si era mostrata affatto restia - precisa il pugile - tant' è vero che tutto era andato come da copione fin quando, dopo il rapporto, il pugile non l' aveva invitata a rimanere a dormire nella sua suite. La donna aveva risposto di non averne voglia, e si era visibimente irritata quando lui le aveva detto che non l' avrebbe accompagnata. L' ex campione del mondo dei pesi massimi nega, rifiuta ogni addebito, si assolve. E torna indietro nel tempo, all' incontro con le due aspiranti miss, che poco prima avevano testimoniato. Le aveva conosciute - racconta - mentre provavano un balletto in un albergo. Il suo arrivo - dice - aveva eccitato le ragazze, urlavano e scalpitavano, ma un insegnante di danza le aveva rimesse in riga. L' ospite era stato poi invitato a ballare un rap, a toccare le ragazze, a giocare con loro. Quando gli è stato chiesto se l' avesse fatto, Tyson ha risposto semplicemente: "Sì, l' ho fatto". Nei giorni successivi il pugile aveva partecipato a diverse altreprove, aveva acconsentito a posare per alcune foto con le concorrenti; aveva "deciso che gli sarebbe piaciuto familiarizzare di più con loro". Ecco, è così che Mike Tyson sembra sempre più il dottor Jekyll e il Mister Hyde del quadrato, pacifico un momento e violento un altro, ora angelico ora diabolico nei confronti delle miss nere che ricevettero le sue assidue visite al concorso di bellezza di Indianapolis della scorsa estate. Ma la difesa è riuscita a trovare due testimoni che hanno in parte inficiato il racconto di Desirée Washington: due miss come lei, che quel fatale giorno, in un camerino, prima di una sfilata, si scambiarono alcune impressioni sul pugile. Ne è emerso un ritratto inatteso della vittima - senza dubbio solo temporaneo - il ritratto di una "gold digger", una cacciatrice d' oro, male intenzionata verso Tyson: ansiosa cioè di mettere la mani sul suo enorme patrimonio. Dopo le deposizioni delle due reginette, gli allibratori danno a 5 contro 1 che "Iron Mike", Michelino tutto ferro, verrà proclamato innocente. L' ex campione mondiale di pugilato si unirebbe ad altri due vincitori eminenti delle loro nemesi femminili: William Kennedy Smith e il giudice nero Thomas, prosciolto l' uno dall' imputazione di stupro, l' altro dall' accusa di molestie sessuali. La prima miss a mettere in dubbio la parola della vittima, vera o presunta, di Tyson è stata Madelyn Wittington, 20 anni. "Eravamo nel camerino" ha riferito. "Mi disse che Mike le aveva chiesto di uscire. Ma ti fidi? obiettai. Che cosa vuoi, mi rispose, è stupido e ha un mucchio di soldi: guarda quanto è riuscita a strappargli Robin Givens". Robin Givens è l' attrice nera che divorziò dal pugile dopo otto mesi di matrimonio, ottenendo altissimi alimenti. "La mia collega" ha concluso Madelyn Wittington "mi diede l' impressione di aver deciso di vedere Tyson". La seconda miss a correre in aiuto di "Iron Mike" è stata Cecilia Alexander, 22 anni. "C' ero anch' io nel camerino" ha spiegato "e la sentii anch' io criticare Tyson: è ignorante, poco intelligente, ma è molto ricco, e grazie a lui sua moglie si è sistemata". Interloquii, ha aggiunto la seconda testimone, osservando che Tyson non sa neppure parlare: "Non ne ha bisogno" ribattè la reginetta di bellezza, una diciottenne che insegna alla scuola domenicale in una chiesa. "Lui penserà a fare i soldi e io penserò a parlare per lui". Il procuratore Harrison ha attaccato le due testimonianze, e a tratti le due giovani si sono contraddette. Ma l' impatto è stato egualmente positivo per il pugile. Quando una terza Miss, Aleta Anderson, 19 anni, ha sostenuto che il giorno dopo il fattaccio la sua vittima "si comportò normalmente", aggiungendo che "guardava gli uomini con interesse", una parte del pubblico ha applaudito. Tyson non si è mosso: le poderose mani aperte sul tavolo, ha sorriso solo dopo che la miss numero quattro, Tonya Taylor, ha asserito che il colosso nero "sa anche essere un gentiluomo". "E' vero, dice parolacce" ha ammesso la reginetta "ma è il suo stile, è poco articolato. E può scandalizzarti. A me chiese se gli davo un bacio o un po' di sesso: il sesso è meglio, insistette, ma accetterei anche solo un bacio. Rideva, sono certo che scherzava. Quando ci lasciammo, ci abbracciammo spontaneamente, da amici".